Facile e divertente

Al momento di rinnovare la famiglia delle “piccole” V7, nella scorsa primavera, la Moto Guzzi ha fatto un po’ di ordine. Ora la gamma comprende la versione base Stone, la sportiva Racer e la Special della nostra prova, la versione “ricca” dotata di ruote a raggi e disponibile solo bicolore in bianco-rosso oppure in un insolito giallo-nero.
L’unica, vera novità nelle V7 versione 2012 è il motore. Si tratta sempre del classico bicilindrico a V da 750 cm^₃, ma rinnovato per il 70% dei componenti per offrire maggiore brillantezza soprattutto ai medi regimi: in effetti abbiamo rilevato 42,1 CV contro i 38,2 della precedente versione. Nuovo anche il serbatoio: ora è in metallo con una capacità di 22 litri (prima erano solo 16) che insieme ai minori consumi porta a un’autonomia (teorica) di quasi 390 km.
Il punto forte della V7 è senza dubbio la facilità di guida: chiunque si trova bene sin dai primi metri, esperto o neofita che sia. Il prezzo di 8.390 euro è in linea con la concorrenza, ma sale parecchio se si attinge al vasto catalogo accessori.

Su strada

Le strade piene di curve sono le migliori per godersi la V7 Special. L’importante è non avere fretta: ciclistica e motore sono fatti per passeggiare e non amano essere “strapazzati”. Il peso contenuto e le gomme strette rendono la moto rapida e facile nell’inserimento in curva. L’assetto è neutro e la tenuta di strada è più che buona, anche in coppia. Poco potenti i freni, vanno un po’ strizzati: bisogna farci l’abitudine per evitare di arrivare “lunghi”. Nonostante il motore bicilindrico, le vibrazioni sono abbastanza contenute, almeno fino ai medi regimi; oltre invece si sentono su manubrio e pedane.

In autostrada

Le moto degli anni 70 non offrivano alcuna protezione aerodinamica, come del resto la V7 Special: ma alle velocità consentite dal Codice, l’aria sulla faccia non è fastidiosa. Tra gli accessori “ufficiali” ci sono parabrezza e borse laterali (in queste settimane offerti in omaggio) per trasformare la V7 Special in una piccola GT. Sul dritto è stabile, non teme le scie di altri veicoli e consuma poco. La seduta non affatica e anche il passeggero dispone dello spazio che serve. Le maniglie cromate del passeggero sono ottimi appigli per legare i bagagli.

In città

Il peso contenuto, la posizione di guida comoda e raccolta e il raggio di sterzo ridotto permettono di manovrare senza problemi negli spazi più stretti e facilitano le manovre nel traffico a bassa velocità. Il motore fluido e ricco di coppia “in basso” permette di viaggiare in relax senza usare troppo il cambio. Il bicilindrico a V scalda, ma anche durante le giornate più roventi non dà fastidio. Le sospensioni invece sono tarate sul rigido e mal digeriscono pavé e strade dissestate. Per avere buoni spazi d’arresto il freno anteriore va usato con decisione. Buona la modulabilità del posteriore, non blocca neanche sul bagnato.

Velocità massima (km/h)	169,4
Accelerazione	secondi
0-400 metri	14,9
0-1000 metri	29,1
0-100 km/h	6,5
Ripresa (da 50 km/h)	secondi
400 metri	14,6
1000 metri	28,8
Potenza massima alla ruota
CV/kW	42,1/31,4
Giri al minuto	6430
Frenata	metri
Da 100 km/h	52
Consumi	km/l
Autostrada	17,6
Extraurbano	24,0
A 90 km/h	23,2
A 120 km/h	19,0
Al massimo	13,8
Autonomia	km
A 120 km/h	388,1
Al massimo	281,8