Kawasaki Z 650, facile, agile e divertente
L’erede della ER-6n ha una nuova ciclistica, leggera e ben a punto. Il suo bicilindrico Euro 4 spinge bene a tutti i regimi. Ben rifinita, ha un prezzo interessante
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€ 6.790
Pregi
L’agilità e la facilità di guida sono le sue doti migliori. Piace anche il motore per l’erogazione “piena” ai medi regimi.
Difetti
Il comando del freno posteriore è leggermente lungo da azionare, la posizione del passeggero è scomoda e il manubrio è stretto.
Foto e immagini
In sintesi
Una delle moto di maggiore successo di Kawasaki nell’ultimo decennio è stata la ER-6n: dal 2005 in Europa ne sono state vendute oltre 121mila esemplari. Ma gli anni passano anche per le moto “nate bene” e per il 2017 Kawasaki propone l’evoluzione della sua fortunata “media”: la Z 650, una naked con caratteristiche tecniche che la rendono una “prima moto” perfetta (come lo era la ER-6n) per chi comincia, ma allo stesso tempo divertente per i piloti esperti, ben più della precedente.
Il motore rimane lo stesso bicilindrico frontemarcia di 649 cm3 che anche se omologato Euro 4 garantisce la stessa potenza e soprattutto la stessa coppia massima, con vigore maggiore tra 3.000 e 6.000 giri. Migliora anche la frenata: davanti ci sono sempre due dischi da 300 mm con profilo a margherita, ma ora le pinze a doppio pistoncino (con attacco di tipo tradizionale) sono di tipo monoblocco, controllate da un ABS ben tarato che si avvale della compatta centralina Bosch 9M. Migliorata anche l’ergonomia: la sella è a soli 79 cm da terra (un centimetro e mezzo in meno rispetto alla ER-6n) e la zona di raccordo tra sella e serbatoio è più stretta e ben sagomata, per aiutare le gambe a scendere “dritte” e a mettere i piedi a terra con sicurezza.
Il motore rimane lo stesso bicilindrico frontemarcia di 649 cm3 che anche se omologato Euro 4 garantisce la stessa potenza e soprattutto la stessa coppia massima, con vigore maggiore tra 3.000 e 6.000 giri. Migliora anche la frenata: davanti ci sono sempre due dischi da 300 mm con profilo a margherita, ma ora le pinze a doppio pistoncino (con attacco di tipo tradizionale) sono di tipo monoblocco, controllate da un ABS ben tarato che si avvale della compatta centralina Bosch 9M. Migliorata anche l’ergonomia: la sella è a soli 79 cm da terra (un centimetro e mezzo in meno rispetto alla ER-6n) e la zona di raccordo tra sella e serbatoio è più stretta e ben sagomata, per aiutare le gambe a scendere “dritte” e a mettere i piedi a terra con sicurezza.
Come va
Su strada
La posizione di guida è corretta, il pilota è ben inserito nella moto: avremmo preferito un manubrio un po’ più largo, ma è questione di gusti. Chi supera il metro e 80 invece si trova con le gambe un po’ troppo rannicchiate (tra gli optional c’è però una sella più alta di 3,5 cm che risolve il problema). Su strada ci è piaciuto molto il motore, per l’elasticità e la prontezza ai medi regimi: in sesta marcia è capace di riprendere da poco più di 2.000 giri senza incertezze, sfoderando poi un’erogazione piena e regolare da 3.000 a 7.000 giri. L’allungo invece non è il suo forte: inutile tirare le marce fino al limitatore (posto attorno ai 10.000 giri), per sfruttare il meglio delle prestazioni della Z 650 è meglio cambiare marcia presto (sfruttando anche le ottime doti di cambio e frizione) e godersi l’eccellente elasticità e potenza ai medi. La nuova ciclistica è davvero azzeccata: maneggevolezza e agilità sono notevoli, soprattutto nei tratti di misto stretto, ma lo sono anche la precisione e la stabilità nei tratti veloci. Abbiamo apprezzato anche le sospensioni che hanno sì una taratura molto morbida (soprattutto il mono, regolabile comunque nel precarico), ma se la sanno cavare bene anche nella guida sportiva: segno di elevata qualità delle componenti e di una buona messa a punto. L’impianto frenante è potente e ben modulabile: ben fatto il comando del posteriore con corsa iniziale un po’ lunga, per impedire ai principianti di “esagerare” quando si trovano in situazioni difficili. In ogni caso l’ABS è pronto a intervenire e limitare i problemi.
in autostrada
La Z 650 non è una moto nata per affrontare lunghi viaggi, anche perché la posizione di guida piuttosto raccolta alla lunga stanca le gambe. Ma basta poco per trasformare questa piccola “tuttofare” in una moto adatta anche a spostamenti di un certo impegno: con le borse laterali e un parabrezza più protettivo si può andare ovunque. Le vibrazioni ci sono, ma ad andature normali si sentono poco: diventano fastidiose solo agli alti regimi, in particolare sulla sella.
in città
Le dimensioni compatte, specie in larghezza, e il peso “piuma” rendono la Z 650 perfetta per sgattaiolare tra le auto in coda nel traffico. E in caso di bisogno, la sella bassa permette di dare la classica “zampata” a terra. Il motore offre il meglio proprio ai regimi tra 3.000 e 6.000 giri, quelli più usati nella guida di tutti i giorni, con un’erogazione corposa, graduale e tanta elasticità. Un miglioramento apprezzabile rispetto alla ER-6n si sente nella sospensione dietro che ora assorbe bene le asperità, il pavé e sanpietrini. E anche qui, in caso di bagnato, si può sempre contare sull’ottimo ABS di serie.
La posizione di guida è corretta, il pilota è ben inserito nella moto: avremmo preferito un manubrio un po’ più largo, ma è questione di gusti. Chi supera il metro e 80 invece si trova con le gambe un po’ troppo rannicchiate (tra gli optional c’è però una sella più alta di 3,5 cm che risolve il problema). Su strada ci è piaciuto molto il motore, per l’elasticità e la prontezza ai medi regimi: in sesta marcia è capace di riprendere da poco più di 2.000 giri senza incertezze, sfoderando poi un’erogazione piena e regolare da 3.000 a 7.000 giri. L’allungo invece non è il suo forte: inutile tirare le marce fino al limitatore (posto attorno ai 10.000 giri), per sfruttare il meglio delle prestazioni della Z 650 è meglio cambiare marcia presto (sfruttando anche le ottime doti di cambio e frizione) e godersi l’eccellente elasticità e potenza ai medi. La nuova ciclistica è davvero azzeccata: maneggevolezza e agilità sono notevoli, soprattutto nei tratti di misto stretto, ma lo sono anche la precisione e la stabilità nei tratti veloci. Abbiamo apprezzato anche le sospensioni che hanno sì una taratura molto morbida (soprattutto il mono, regolabile comunque nel precarico), ma se la sanno cavare bene anche nella guida sportiva: segno di elevata qualità delle componenti e di una buona messa a punto. L’impianto frenante è potente e ben modulabile: ben fatto il comando del posteriore con corsa iniziale un po’ lunga, per impedire ai principianti di “esagerare” quando si trovano in situazioni difficili. In ogni caso l’ABS è pronto a intervenire e limitare i problemi.
in autostrada
La Z 650 non è una moto nata per affrontare lunghi viaggi, anche perché la posizione di guida piuttosto raccolta alla lunga stanca le gambe. Ma basta poco per trasformare questa piccola “tuttofare” in una moto adatta anche a spostamenti di un certo impegno: con le borse laterali e un parabrezza più protettivo si può andare ovunque. Le vibrazioni ci sono, ma ad andature normali si sentono poco: diventano fastidiose solo agli alti regimi, in particolare sulla sella.
in città
Le dimensioni compatte, specie in larghezza, e il peso “piuma” rendono la Z 650 perfetta per sgattaiolare tra le auto in coda nel traffico. E in caso di bisogno, la sella bassa permette di dare la classica “zampata” a terra. Il motore offre il meglio proprio ai regimi tra 3.000 e 6.000 giri, quelli più usati nella guida di tutti i giorni, con un’erogazione corposa, graduale e tanta elasticità. Un miglioramento apprezzabile rispetto alla ER-6n si sente nella sospensione dietro che ora assorbe bene le asperità, il pavé e sanpietrini. E anche qui, in caso di bagnato, si può sempre contare sull’ottimo ABS di serie.
Rilevamenti
Velocità massima (km/h) | 182,3 |
Accelerazione | secondi |
0-400 metri | 13,3 |
0-1000 metri | 26,2 |
0-100 km/h | 4,7 |
Ripresa (da 50 km/h) | secondi |
400 metri | 13,7 |
1000 metri | 26,4 |
Potenza massima alla ruota | |
CV/kW | 62,1/46,3 |
Giri al minuto | 8000 |
Frenata | metri |
Da 100 km/h | 41,4 |
Consumi | km/l |
Autostrada | 20,4 |
Extraurbano | 24,2 |
A 90 km/h | 23,9 |
A 120 km/h | 21,4 |
Al massimo | 12,6 |
Autonomia | km |
A 120 km/h | 320,6 |
Al massimo | 188,3 |
Acquisizione dati con CORRYS-DATRON DAS1A.
Banco prova Dynojet's 150 Dynamometer.
Bilancia Computer Scales Longacre 7263.
Banco prova Dynojet's 150 Dynamometer.
Bilancia Computer Scales Longacre 7263.
Dati tecnici
Dati tecnici dichiarati dalla casa
Motore | 4 tempi 4 cilindri |
Cilindrata (cm3) | 649 |
Cambio | a 6 marce |
Potenza CV(kW)/giri | 68(50,2)/8000 |
Freno anteriore | a doppio disco |
Freno posteriore | a disco |
Pneumatico anteriore | 120/70 - 17" |
Pneumatico posteriore | 160/60 - 17" |
Altezza sella (cm) | 79 |
Peso (kg) | 187 |
Capacità serbatoio (litri) | 15 |
Autonomia (km) | nd |
Velocità massima (km/h) | nd |
Tempo di consegna | immediato |
Dimensioni rilevate da inSella
Image
Passo |
141.00
|
Lunghezza |
206.00
|
Altezza sella |
79.00
|
Kawasaki Z650 2017
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