Una sportiva per due
Anche in versione biposto la Bimota DB8 rimane un sogno per il piacere di guida... e per il prezzo
Image
€ 25.200
Pregi
Finiture
Curate in ogni piccolo particolare e dettaglio
Motore
Pronto a tutti i regimi e sempre ben gestibile
Sospensioni
Di pregio, completamente regolabili
Curate in ogni piccolo particolare e dettaglio
Motore
Pronto a tutti i regimi e sempre ben gestibile
Sospensioni
Di pregio, completamente regolabili
Difetti
Prezzo
Più basso di quelli di altre Bimota, ma sempre alto
Retrovisori
Sono belli, però offrono una visuale scarsa
Passeggero
Dovrebbe avere almeno due maniglie di appiglio
Più basso di quelli di altre Bimota, ma sempre alto
Retrovisori
Sono belli, però offrono una visuale scarsa
Passeggero
Dovrebbe avere almeno due maniglie di appiglio
Foto e immagini
In sintesi
La Bimota DB8 ha rappresentato una svolta per la casa riminese, da sempre produttrice di sportive rigorosamente monoposto e quasi inavvicinabili come prezzo. La DB8 infatti è omologata per due ed è proposta a un prezzo elevato, ma non più di quelli delle altre superbike di fascia “premium” (Ducati 1199 Panigale S, Aprilia RSV4 Factory APRC, BMW HP4). Spinta dal bicilindrico Ducati 1198 Testastretta, la DB8 sfoggia una ciclistica raffinata e quasi “artigianale” nella fattura, con il telaio e il forcellone in tubi di acciaio infulcrati in (bellissime) piastre di alluminio. Anche le sospensioni completamente regolabili (forcella Marzocchi con steli da 43 mm e mono Extreme Tech) sono le stesse della sportivissima DB7 con tarature differenti. Per supportare il peso del passeggero è stato solo sostituito il telaietto posteriore in carbonio con uno in alluminio, leggero ma più rigido. Certo, per mantenere il prezzo a livelli “umani” si è dovuto rinunciare a qualcosa (rispetto alle altre Bimota): la carrozzeria per esempio è in fibra e non in carbonio, le pinze freno sono Brembo radiali ma non monoblocco, lo scarico è in acciaio e non in titanio. Ma anche così la DB8 rimane una moto splendida ed esclusiva.
Come va
In pista e su strada
La posizione di guida col busto avanti, i piedi puntati sulle pedane arretrate e il peso caricato sui polsi è perfetta per “guidare” sul serio. Il motore Testastretta Ducati inserito in questa ciclistica leggerissima è una goduria, soprattutto ai bassi e medi regimi spinge molto forte. La DB8 nello stretto è agilissima, veloce sia nello scendere in piega sia nei rapidi cambi di direzione. L’avantreno è preciso in percorrenza di curva, il retrotreno stabile anche nelle staccate più violente. Bene l’impianto frenante, da vera “superbike” e perfettamente modulabili: non c’è l’ABS, ma in pista non se ne sente la mancanza.
In autostrada
È omologata biposto, ma non fatevi illusioni: già nella classica “gita fuoriporta” domenicale la DB8 mostra i suoi limiti. La sella dietro è piccola e alta, così come le pedane che costringono il passeggero a una posizione rannicchiata; da sottolineare anche la mancanza di un appiglio per il passeggero, per aggrapparsi quando il pilota decide di “aprire” il gas. Discreti invece (per una sportiva) sia la capienza del serbatoio sia i consumi di carburante... ma solo se si viaggia rispettando i limiti, altrimenti i valori si dimezzano. Sempre ottima la stabilità sui veloci curvoni autostradali.
In città
La DB8 va bene da sfoggiare la sera all’aperitivo, meno per l’uso quotidiano come il classico casa-lavoro. L’assetto è da sportiva, la posizione di guida stancante e il motore Ducati non è semplice da gestire su pavé e strisce pedonali, per non parlare dell’asfalto bagnato. Gli specchietti offrono una visuale limitata e tra le macchine bisogna fare attenzione ai loro ingombri. Bene cambio e frizione, sempre morbidi e precisi, mentre i freni vanno dosati con cura: sono perfettamente modulabili ma sui fondi “difficili” e sul bagnato ci vuole tanta sensibilità, visto che non c’è l’ABS. Rilevamenti
Velocità massima (km/h) | 263,9 |
Accelerazione | secondi |
0-400 metri | 10,9 |
0-1000 metri | 19,9 |
0-100 km/h | 3,4 |
Ripresa (da 50 km/h) | secondi |
400 metri | 13,2 |
1000 metri | 23,8 |
Potenza massima alla ruota | |
CV/kW | 156,2/116,4 |
Giri al minuto | 9800 |
Frenata | metri |
Da 100 km/h | 40,7 |
Consumi | km/l |
Autostrada | 11,9 |
Extraurbano | 21,9 |
A 90 km/h | 16,1 |
A 120 km/h | 13,3 |
Al massimo | 7,2 |
Autonomia | km |
A 120 km/h | 239,3 |
Al massimo | 129,9 |
Acquisizione dati con CORRYS-DATRON DAS1A.
Banco prova Dynojet's 150 Dynamometer.
Bilancia Computer Scales Longacre 7263.
Banco prova Dynojet's 150 Dynamometer.
Bilancia Computer Scales Longacre 7263.
Dati tecnici
Dati tecnici dichiarati dalla casa
Motore | 4 tempi bicilindrico |
Cilindrata (cm3) | 1198 |
Cambio | a 6 marce |
Potenza CV(kW)/giri | 170(125,1)/9750 |
Freno anteriore | a doppio disco |
Freno posteriore | a disco |
Pneumatico anteriore | 120/70 - 17" |
Pneumatico posteriore | 190/55 - 17" |
Altezza sella (cm) | 80 |
Peso (kg) | 178 |
Capacità serbatoio (litri) | 18 |
Autonomia (km) | nd |
Velocità massima (km/h) | 280 |
Tempo di consegna | immediato |
Dimensioni rilevate da inSella
Image
Passo |
143.00
|
Lunghezza |
204.00
|
Altezza sella |
80.00
|
Bimota DB8 2012
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Commenti
Esclusiva, certo, ma mi pare che un'Aprilia, una Ducati o una BMW (in quest'ordine, a mio gusto personale) possano essere una proposta più completa e melgio messa a punto
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