Bella e facile ma costosa
Classe, fascino e divertimento oltre le aspettative per questa moto “storica” di nome e di fatto che torna sul mercato italiano. Ma l’avviamento è solo a pedale e il prezzo è un po’ alto
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€ 5.990
Foto e immagini
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Come è fatta
Nata negli anni 70 e da allora rimasta in vendita (pressoché immutata) sul mercato giapponese, la SR 400 viene riproposta in Europa da Yamaha all’interno della gamma Sport Classic (che comprende anche la XV950 e la XJR 1300). Spinta sempre dal suo monocilindrico a due valvole raffreddato ad aria, l’attuale SR differisce dalla “vecchia” solo per l’adozione dell’iniezione elettronica al posto del carburatore: una scelta obbligata sia per rispondere alle normative vigenti sulle emissioni, sia per facilitare l’avviamento che era ed è rigorosamente a pedale. Questa manovra, che pochi ormai sanno eseguire in scioltezza, è facilitata da un piccolo oblò sulla parte destra della testa del cilindro che mostra quando il pistone è in posizione ottimale per l’avviamento.
La scheda tecnica sembra quella di una moto d’epoca: telaio a semi doppia culla in tubi di acciaio con il serbatoio dell’olio motore nel trave principale, forcella tradizionale e due ammortizzatori posteriori (tutti non regolabili), freno a disco davanti e tamburo dietro, cerchi da 18” a raggi in perfetto stile retrò. Splendido il cruscotto, con due strumenti analogici e solo le spie di servizio necessarie. L’unico aspetto negativo della SR è il prezzo elevato, anche considerando l’elevata qualità generale.
Come va
La confidenza con la SR 400 è immediata: manubrio largo, sella bassa e spaziosa, pedane al posto giusto mettono a proprio agio piloti di ogni taglia. Piccola e stretta, è agile sia nel traffico sia tra le curve affrontate con calma. Il monocilindrico spinge senza incertezze, i CV sono pochi ma ben sfruttati: con una bella ripresa e un discreto allungo, l’SR regge il confronto con gli scooteroni anche nelle partenze ai semafori. Silenzioso e morbidissimo negli innesti il cambio. Anche l’impianto frenante è perfettamente adeguato al peso e alle prestazioni della moto, nonostante il tamburo posteriore che è poco potente, ma non arriva mai al bloccaggio.
Nata negli anni 70 e da allora rimasta in vendita (pressoché immutata) sul mercato giapponese, la SR 400 viene riproposta in Europa da Yamaha all’interno della gamma Sport Classic (che comprende anche la XV950 e la XJR 1300). Spinta sempre dal suo monocilindrico a due valvole raffreddato ad aria, l’attuale SR differisce dalla “vecchia” solo per l’adozione dell’iniezione elettronica al posto del carburatore: una scelta obbligata sia per rispondere alle normative vigenti sulle emissioni, sia per facilitare l’avviamento che era ed è rigorosamente a pedale. Questa manovra, che pochi ormai sanno eseguire in scioltezza, è facilitata da un piccolo oblò sulla parte destra della testa del cilindro che mostra quando il pistone è in posizione ottimale per l’avviamento.
La scheda tecnica sembra quella di una moto d’epoca: telaio a semi doppia culla in tubi di acciaio con il serbatoio dell’olio motore nel trave principale, forcella tradizionale e due ammortizzatori posteriori (tutti non regolabili), freno a disco davanti e tamburo dietro, cerchi da 18” a raggi in perfetto stile retrò. Splendido il cruscotto, con due strumenti analogici e solo le spie di servizio necessarie. L’unico aspetto negativo della SR è il prezzo elevato, anche considerando l’elevata qualità generale.
Come va
La confidenza con la SR 400 è immediata: manubrio largo, sella bassa e spaziosa, pedane al posto giusto mettono a proprio agio piloti di ogni taglia. Piccola e stretta, è agile sia nel traffico sia tra le curve affrontate con calma. Il monocilindrico spinge senza incertezze, i CV sono pochi ma ben sfruttati: con una bella ripresa e un discreto allungo, l’SR regge il confronto con gli scooteroni anche nelle partenze ai semafori. Silenzioso e morbidissimo negli innesti il cambio. Anche l’impianto frenante è perfettamente adeguato al peso e alle prestazioni della moto, nonostante il tamburo posteriore che è poco potente, ma non arriva mai al bloccaggio.
Carta d'identità
Dati tecnici (dichiarati dalla casa)
Motore | monocilindrico 4 tempi |
Cilindrata (cm3) | 399 |
Raffreddamento | a liquido |
Alimentazione | a iniezione |
Cambio | a 5 marce |
Potenza CV (kW)/giri | 23,2(17,1)/6500 |
Freno anteriore | a disco |
Freno posteriore | a tamburo |
Velocità massima (km/h) | nd |
Dimensioni
Altezza sella (cm) | 78,5 |
Interasse (cm) | 141 |
Lunghezza (cm) | 209 |
Peso (kg) | 174 |
Pneumatico anteriore | 90/100 - 18" |
Pneumatico posteriore | 110/90 - 18" |
Capacità serbatoio (litri) | 12 |
Riserva litri | nd |
Yamaha SR 400 2014
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