Ora la potenza è sotto controllo
La rinnovata R1 ha il controllo di trazione e la versione “Anniversary” ha la colorazione “storica”. Di serie i terminali della Akrapovic in titanio.
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€ 17.690
Foto e immagini
Le novità sono nella centralina
Oltre alla versione “base” (proposta nei nuovi colori grigio opaco, bianco o blu a un prezzo di 17.190 euro), Yamaha propone la R1 anche in versione “50th Anniversary” (17.690 euro) per festeggiare i 50 anni di partecipazione al motomondiale con la storica colorazione bianca, rossa e nera delle Yamaha ufficiali del passato. Colori a parte, la rinnovata R1 in versione 2012 conserva il motore quattro cilindri a scoppi irregolari e guadagna uno “sguardo” più cattivo grazie al disegno del cupolino più grintoso e alle luci di posizione a led spostate agli estremi delle grosse feritoie frontali. Ma le vere novità sono “elettroniche”: c’è una nuova mappatura della centralina che migliora l’erogazione ai bassi e medi regimi, ed è di serie il controllo di trazione (TCS) regolabile su sei livelli d’intervento. Nuova anche la piastra di sterzo alleggerita. In più, le R1 destinate al mercato italiano avranno i terminali di scarico della Akrapovic: in carbonio per la versione standard, in titanio per la Anniversary.
Tutte le R1 vendute in Italia avranno i terminali di scarico Akrapovic: in titanio per la Anniversary (foto a sinistra), in carbonio per la versione base. Invariati i comandi al manubrio (foto a destra), ma sul blocchetto sinistro c’è il pulsante per regolare il livello del controllo di trazione, anche in movimento.
Sportiva ma accogliente
Per essere una supersportiva, l’R1 è accogliente per piloti di ogni taglia, grazie alla sella spaziosa (ma poco imbottita) e alla posizione azzeccata dei manubri, poco spioventi. In marcia il motore “big bang” spinge forte già ai bassi regimi, con una tonalità allo scarico unica tra le quadricilindriche dovuta agli scoppi irregolari. L’erogazione è progressiva, piena a tutti i regimi e senza “buchi”, con un allungo impressionante interrotto solo dal limitatore. Ben tarato il controllo di trazione che prima di interrompere bruscamente la potenza agisce parzializzando l’apertura dei corpi farfallati e risultando così meno invasivo. Bene la frenata, anche se nelle staccate più decise la leva va strizzata con forza per avere una frenata incisiva. I terminali di scarico (come sulle precedenti versioni) scaldano la sella del pilota.
Il cruscotto misto analogico-digitale (foto a sinistra), piccolo e completo, non cambia nella forma ma in più visualizza il livello d’intervento del controllo di trazione. A destra, la frenata della R1 è da vera “pistaiola” grazie alla coppia di dischi da 320 mm di diametro morsi da pinze a sei pistoncini ad attacco radiale.
Carta d'identità
Dati tecnici (dichiarati dalla casa)
Motore | 4 cilindri 4T |
Cilindrata (cm³) | 998 |
Raffreddamento | a liquido |
Alimentazione | a iniezione |
Cambio | a 6 marce |
Potenza (CV) | 182 |
Freno anteriore | a doppio disco |
Freno posteriore | a disco |
Velocità massima (km/h) | nd |
Dimensioni
Altezza sella (cm) | 83,5 |
Interasse (cm) | 141,5 |
Lunghezza (cm) | 207 |
Peso (kg) | 206 |
Pneumatico anteriore | 120/70-17" |
Pneumatico posteriore | 190/55-17" |
Capacità serbatoio (litri) | 18 |
Riserva litri | nd |
Yamaha YZF R1 50th Anniversary 2009
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... DA QUANDO AVEVO 11 ANNI
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un giorno spero di averne una così anche se giuro della mia non mi lamento anzi era e resta il sogno realizzato x sempre e nn la cambierò mai più....!
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ormai Yamaha non investe più da tempo nelle super sportive è una moto vecchia pesante tozza molto meglio un mv aprilia
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