Yamaha Tmax DX, è ancora il re dei maxiscooter
Il nuovo Tmax DX è più leggero e maneggevole dei precedenti, più ricco nelle dotazioni, più lussuoso nelle finiture... e costa ancora di più
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€ 13.390
Foto e immagini
Come è fatto
Arriva dai concessionari il nuovo Tmax, presentato a EICMA nello scorso novembre. Si tratta della sesta generazione del maxiscooter Yamaha, venduto in ben 250.000 esemplari dal 2001 a oggi. Stavolta però, non si tratta di un solo modello bensì di una gamma con tre versioni più o meno accessoriate e costose: la standard “base”, la sportiva SX e la ricca DX, la più attesa (e costosa) oggetto del nostro test.
Il motore è ovviamente Euro 4, con una nuova marmitta più compatta e una serie di sistemi elettronici degna di una granturismo di lusso: due mappature motore (T-mode per la città e S-mode per l’uso su strada), acceleratore elettronico, controllo di trazione, “smart key” per l’avviamento senza chiave (con blocco centralizzato di vani e cavalletto), cruise control e ovviamente l’ABS (obbligatorio con l’omologazione Euro 4). A tutto questo si aggiungono anche la sella e le manopole riscaldate, nonché il parabrezza regolabile elettricamente in altezza di ben 135 mm. Tutto nuovo il telaio in alluminio e il forcellone più lungo di 40 mm per offrire sensazioni di guida “da moto”. Da notare che malgrado tutte le novità, il peso è sceso di ben 10 kg rispetto al modello 2016. Rivista anche l’estetica: belli il frontale in stile R1 e la zona cruscotto/pedana dall’aspetto davvero lussuoso.
Come va
La posizione di guida è naturale, con la seduta ampia e ben sagomata; solo le pedane sono un po’ piccole per chi ha i piedi lughi. Le prestazioni del motore Euro 4 sono praticamente analoghe al precedente: il guadagno in leggerezza compensa ampiamente l’effetto “soffocante” dell’Euro 4. La potenza assoluta non è esagerata, ma basta e avanza per cavarsela bene in qualsiasi situazione. Ciò che impressiona è invece l’equilibrio ormai perfetto tra motore e ciclistica, grazie al quale il Tmax mette a proprio agio sia i piloti esperti, sia i neofiti. Quanto ai i freni, l’anteriore è ben a punto; il posteriore invece va usato con maggiore attenzione perché la sua potenza costringe l’ABS a entrare in azione quando si tira con un po’ di forza la leva. Le sospensioni hanno una taratura corretta all’avantreno, più rigida al retrotreno (sullo sconnesso si salta un po’) ma garantiscono tanta stabilità a tutte le andature.
Arriva dai concessionari il nuovo Tmax, presentato a EICMA nello scorso novembre. Si tratta della sesta generazione del maxiscooter Yamaha, venduto in ben 250.000 esemplari dal 2001 a oggi. Stavolta però, non si tratta di un solo modello bensì di una gamma con tre versioni più o meno accessoriate e costose: la standard “base”, la sportiva SX e la ricca DX, la più attesa (e costosa) oggetto del nostro test.
Il motore è ovviamente Euro 4, con una nuova marmitta più compatta e una serie di sistemi elettronici degna di una granturismo di lusso: due mappature motore (T-mode per la città e S-mode per l’uso su strada), acceleratore elettronico, controllo di trazione, “smart key” per l’avviamento senza chiave (con blocco centralizzato di vani e cavalletto), cruise control e ovviamente l’ABS (obbligatorio con l’omologazione Euro 4). A tutto questo si aggiungono anche la sella e le manopole riscaldate, nonché il parabrezza regolabile elettricamente in altezza di ben 135 mm. Tutto nuovo il telaio in alluminio e il forcellone più lungo di 40 mm per offrire sensazioni di guida “da moto”. Da notare che malgrado tutte le novità, il peso è sceso di ben 10 kg rispetto al modello 2016. Rivista anche l’estetica: belli il frontale in stile R1 e la zona cruscotto/pedana dall’aspetto davvero lussuoso.
Come va
La posizione di guida è naturale, con la seduta ampia e ben sagomata; solo le pedane sono un po’ piccole per chi ha i piedi lughi. Le prestazioni del motore Euro 4 sono praticamente analoghe al precedente: il guadagno in leggerezza compensa ampiamente l’effetto “soffocante” dell’Euro 4. La potenza assoluta non è esagerata, ma basta e avanza per cavarsela bene in qualsiasi situazione. Ciò che impressiona è invece l’equilibrio ormai perfetto tra motore e ciclistica, grazie al quale il Tmax mette a proprio agio sia i piloti esperti, sia i neofiti. Quanto ai i freni, l’anteriore è ben a punto; il posteriore invece va usato con maggiore attenzione perché la sua potenza costringe l’ABS a entrare in azione quando si tira con un po’ di forza la leva. Le sospensioni hanno una taratura corretta all’avantreno, più rigida al retrotreno (sullo sconnesso si salta un po’) ma garantiscono tanta stabilità a tutte le andature.
Carta d'identità
Dati tecnici (dichiarati dalla casa)
Motore | bicilindrico 4 tempi |
Cilindrata (cm3) | 530 |
Raffreddamento | a liquido |
Alimentazione | a iniezione |
Cambio | automatico |
Potenza CV (kW)/giri | 45,9(33,8)/6750 |
Freno anteriore | a doppio disco |
Freno posteriore | a disco |
Velocità massima (km/h) | nd |
Dimensioni
Altezza sella (cm) | 80 |
Interasse (cm) | 157,5 |
Lunghezza (cm) | 220 |
Peso (kg) | 213 |
Pneumatico anteriore | 120/70 - 152 |
Pneumatico posteriore | 160/60 - 15" |
Capacità serbatoio (litri) | 15 |
Riserva litri | nd |
Yamaha Tmax DX 2017
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