Yamaha D'elight 125 my 2021: più moderno e ancora meno assetato

Scooter 125 compatti e leggeri come il D’elight sono diventati molto interessanti in un periodo in cui la mobilità individuale è un’esigenza crescente e sono un’alternativa naturale ai cinquantini di qualche anno fa, ora che la patente è obbligatoria per tutte le cilindrate e un mezzo economico e facile da guidare può essere l’ideale come primo scooter e risolvere anche le esigenze di tutti i membri della famiglia.

 

Proprio per essere uno “scooter per tutti”, mentre le linee dello scorso modello erano più orientali e femminili, con il restyling del 2021 il D’elight assume un aspetto più europeo e unisex. Le modifiche più evidenti riguardano lo scudo, più ampio del precedente e più protettivo, con due lunghi inserti verticali cromati che incorporano le frecce a filo della carrozzeria mentre il faro anteriore ha una forma più massiccia e arrotondata, davanti alla strumentazione che rimane sempre semplice e spartana: piccolo tachimetro sopra un display LCD.

Più moderne anche le linee del posteriore, con nuove maniglie per il passeggero più comode. Le plastiche sono semplici ed economiche, ma tutto ha un aspetto curato, la carrozzeria ha colori azzeccati (come il bianco perla della nostra prova) e l’assemblaggio è preciso. Le misure compatte lasciano però il giusto spazio al pilota e al carico degli oggetti: la sella è ampia e all’occorrenza può ospitare due persone, la pedana è piatta e il nuovo telaio ha permesso di ingrandire ulteriormente il sottosella, che ora ha una capienza di 36 litri (quasi come l’XMax), una forma regolare e occupa tutta la superficie sotto la sella, ci sta comodamente un casco integrale o un computer da 13” e molti altri oggetti.

 

Il motore Blue core 125 4 tempi, 2 valvole raffreddato ad aria è silenzioso e poco assetato ed è stato aggiornato alla normativa Euro 5. La coppia massima è a 5000 giri, un regime più basso rispetto a molti suoi concorrenti, e permette di guidare il D’elight in maniera più rilassata e di risparmiare carburante. I consumi sono davvero bassissimi: Yamaha dichiara oltre 55 km con un litro, grazie anche al nuovo Start & Stop “intelligente”, che spegne il motore dopo circa 1,5 secondi, ma se c’è traffico allunga i tempi fino prima dello spegnimento a oltre 3 secondi. Il piccolo serbatoio da 5,5 litri permette di avvicinarsi ai 300 km di autonomia con un pieno e il tappo del serbatoio alto dietro lo scudo rende facile fare rifornimento stando seduti.

La ruota posteriore è rimasta da 10”, con un ammortizzatore dalla nuova taratura mentre la ruota anteriore, sempre da 12”, monta un nuovo cerchio a 6 razze più leggero che diminuisce le masse non sospese migliorando l’agilità. I freni, rimangono a disco e tamburo, con sistema di frenata combinata.
Il D'elight è già disponibile presso i concessionari Yamaha al prezzo di 2.649 euro e in 3 colori: oltre al bianco perla anche rosso metallizzato e nero.

Come va

In sella si sta comodi, la seduta è ampia e chi è sotto il metro e 80 non tocca le ginocchia contro lo scudo. Anche la pedana piatta è abbastanza larga per poter muovere i piedi o per trasportare i classici sacchi della spesa. Il peso de D’elight è contenuto, soli 101 kg carburante e olio compresi: questo permette di avere un controllo sempre sicuro del mezzo che può essere la scelta ideale per chi muove i primi passi su uno scooter, ma anche una facilità estrema nel parcheggiarlo sul cavalletto centrale (di serie c’è anche il laterale), davvero un gioco da ragazzi. 

Il motore è brillante in partenza, nei primi metri ha un ottimo scatto e una buona progressione a tutte le andature cittadine consumando sempre pochissimo. Merito sia del peso contenuto che del nuovo Start & stop che si adatta al traffico e che funziona bene anche a motore freddo. In più, quando si guida in maniera virtuosa, ossia senza spalancare troppo il gas, sul cruscotto s’illumina una spia eco (ovviamente) di colore verde.

Nel traffico il D’elight è imprendibile, leggerissimo e agile nei cambi di direzione quasi come una bicicletta, curva in un fazzoletto e s’infila dappertutto. Le sospensioni sono però un po’ troppo morbide, e su buche e pavè si saltella: se si guida con troppa grinta bisogna tenere ben salde le mani sul manubrio per controllare l’anteriore, chi ha poca dimestichezza con le due ruote deve prestare attenzione. A punto la frenata del sistema combinato tra disco e tamburo, lo sforzo sulle leve è ben modulabile ma non bisogna tirarle troppo a fondo per non rischiare di bloccare la ruota posteriore.