A volte ritornano

Come è fatta

Non cambia molto, la nuova PX, rispetto alla “Edizione finale 30th anniversary” del2008: ora il motore è omologato Euro 3, sono state riviste le sospensioni e qualche dettaglio estetico. Per il resto è (fortunatamente) tutta uguale a prima: ha la scocca in acciaio, rigida ma leggera, le ruote piccole e l’impianto frenante misto disco-tamburo. Il motore è sempre nel fianchetto destro (a sinistra ci sono la batteria e la ruota di scorta per riequilibrare i pesi): peccato che sia stata riproposta solo in versione 2 tempi, con un 4 tempi “ecologico” la PX ci avrebbe convinto di più. Il cambio a 4 marce è sempre sulla manopola di sinistra. Ben costruita e curata nelle finiture, è proposta a un prezzo elevato: ma ora non è più l’unico scooter a marce in commercio e la concorrenza ha prezzi aggressivi.

Come va

Il motore si avvia con il comodo pulsante sul manubrio o con la più appagante ”scalciata” alla pedivella, praticamente infallibile. Le marce al manubrio s’innestano con facilità e la frizione è dolce, ma il cambio rimane abbastanza duro (come sempre). Le regolazioni alle sospensioni hanno migliorato il bilanciamento e in velocità tende meno ad andare a destra. Il motore è piuttosto brillante alle andature cittadine, poi si “siede”, mentre i freni sono da strizzare ma con attenzione per evitare spiacevoli bloccaggi. Le sospensioni sono un po’ durette, ma la sella morbida aiuta ad attutire le asperità.