Moto Guzzi V9 Bobber, la più sportiva
Con la nuova sella e le pedane riposizionate, la comoda custom di Mandello si trasforma in una moto divertente tra le curve. E il kit Open House aggiunge un tocco alla moda
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€ 10.390
Foto e immagini
Come è fatta
Basta poco a volte per cambiare una moto. Prendete per esempio la V9 Bobber: la prima versione presentata l’anno scorso piaceva molto.. fino a che stava ferma. Guidandola invece l’entusiasmo si spegneva perché si scopriva una moto piena di doti ma poco accogliente per il pilota, che si ritrovava un po’ stretto e con le ginocchia contro i cilindri, anche se non era uno spilungone. Per fortuna a Mandello c’è ancora qualcuno che ascolta gli appassionati e soprattutto i clienti. E così è arrivata la V9 Bobber my 2017 con una sella più comoda e più alta di 15 mm, ma soprattutto dotata di nuove pedane più arretrate di 100 mm e rialzate di 35 mm. Due modifiche che sembrano piccole, ma cambiano radicalmente la posizione di guida, ora molto più “attiva”, e assicurano un’abitabilità abbondante anche a chi ha le gambe lunghe. E c’è una buona notizia anche per chi già possiede una V9 Bobber: pedane e sella della nuova versione sono applicabili ai modelli 2016, risolvendo così ogni problema.
Open house, kit cattivo
Per il resto, la V9 Bobber rimane assolutamente identica alla versione presentata lo scorso anno. Per questo modello però sono ora disponibili molti accessori e anche degli allestimenti completi. La moto del test monta proprio uno di questi allestimenti, denominato Open House e realizzato in occasione del raduno di inizio settembre a Mandello. Disponibile a richiesta, “cancella” le cromature e le sostituisce con dettagli neri opachi: fianchetti, serbatoio, impianto di scarico, specchietti e parafanghi trasformano la V9 in una Moto Guzzi “dark soul” piacevolissima.
Come va
Lo spazio a bordo (dopo gli interventi apportati alla zona manubrio-sella-pedane) è decisamente buono: anche chi supera abbondantemente il metro e ottanta di altezza adesso non corre più il rischio di urtare le teste dei cilindri con le ginocchia. Il motore sorprende per la vivacità ai bassi e medi regimi e per l’erogazione molto piacevole e regolare. Ma è la ciclistica a impressionare positivamente: tra le curve sembra di guidare una naked, la buona maneggevolezza e la stabilità (grazie anche alla “ruotona” anteriore) permettono di tenere ritmi davvero elevati per una moto di questa categoria. Le nuove sospensioni, poi, conferiscono quella precisione che mancava alla precedente versione. Bene la frenata, adeguata alle prestazioni e sempre ben modulabile, con l’ABS pronto a intervenire al minimo segnale di pericolo.
Basta poco a volte per cambiare una moto. Prendete per esempio la V9 Bobber: la prima versione presentata l’anno scorso piaceva molto.. fino a che stava ferma. Guidandola invece l’entusiasmo si spegneva perché si scopriva una moto piena di doti ma poco accogliente per il pilota, che si ritrovava un po’ stretto e con le ginocchia contro i cilindri, anche se non era uno spilungone. Per fortuna a Mandello c’è ancora qualcuno che ascolta gli appassionati e soprattutto i clienti. E così è arrivata la V9 Bobber my 2017 con una sella più comoda e più alta di 15 mm, ma soprattutto dotata di nuove pedane più arretrate di 100 mm e rialzate di 35 mm. Due modifiche che sembrano piccole, ma cambiano radicalmente la posizione di guida, ora molto più “attiva”, e assicurano un’abitabilità abbondante anche a chi ha le gambe lunghe. E c’è una buona notizia anche per chi già possiede una V9 Bobber: pedane e sella della nuova versione sono applicabili ai modelli 2016, risolvendo così ogni problema.
Open house, kit cattivo
Per il resto, la V9 Bobber rimane assolutamente identica alla versione presentata lo scorso anno. Per questo modello però sono ora disponibili molti accessori e anche degli allestimenti completi. La moto del test monta proprio uno di questi allestimenti, denominato Open House e realizzato in occasione del raduno di inizio settembre a Mandello. Disponibile a richiesta, “cancella” le cromature e le sostituisce con dettagli neri opachi: fianchetti, serbatoio, impianto di scarico, specchietti e parafanghi trasformano la V9 in una Moto Guzzi “dark soul” piacevolissima.
Come va
Lo spazio a bordo (dopo gli interventi apportati alla zona manubrio-sella-pedane) è decisamente buono: anche chi supera abbondantemente il metro e ottanta di altezza adesso non corre più il rischio di urtare le teste dei cilindri con le ginocchia. Il motore sorprende per la vivacità ai bassi e medi regimi e per l’erogazione molto piacevole e regolare. Ma è la ciclistica a impressionare positivamente: tra le curve sembra di guidare una naked, la buona maneggevolezza e la stabilità (grazie anche alla “ruotona” anteriore) permettono di tenere ritmi davvero elevati per una moto di questa categoria. Le nuove sospensioni, poi, conferiscono quella precisione che mancava alla precedente versione. Bene la frenata, adeguata alle prestazioni e sempre ben modulabile, con l’ABS pronto a intervenire al minimo segnale di pericolo.
Carta d'identità
Dati tecnici (dichiarati dalla casa)
Motore | bicilindrico 4 tempi |
Cilindrata (cm3) | 853 |
Raffreddamento | aria/olio |
Alimentazione | a iniezione |
Cambio | a 6 marce |
Potenza CV (kW)/giri | 55(40,4)/6250 |
Freno anteriore | a disco |
Freno posteriore | a disco |
Velocità massima (km/h) | nd |
Dimensioni
Altezza sella (cm) | 78 |
Interasse (cm) | 146,5 |
Lunghezza (cm) | 219 |
Peso (kg) | 199 |
Pneumatico anteriore | 130/90 - 16" |
Pneumatico posteriore | 150/80 - 16" |
Capacità serbatoio (litri) | 15 |
Riserva litri | 4 |
Moto Guzzi V9 Bobber 2017
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