Vestita è bella e più pratica

Insieme alla naked ER-6n, la Kawasaki ha rinnovato anche la versione carenata ER-6f, la sua piccola sport-tourer molto apprezzata sui mercati del nord Europa da chi fa tanti chilometri. La meccanica e la ciclistica hanno ricevuto le stesse attenzioni della “nuda”: il motore bicilindrico da 649 cm3 e 72 CV è ora inserito in un telaio perimetrale in tubi d’acciaio che offre un migliore bilanciamento e maggiore stabilità nei tratti veloci. Sempre in tubi d’acciaio il forcellone, collegato direttamente al monoammortizzatore (regolabile nel precarico molla). Nuova la carenatura, con un frontale simile nell’aspetto a quelli delle sportive Ninja ma dotato di un cupolino regolabile (manualmente) su tre posizioni: dalla più bassa alla più alta ci sono ben 6 cm di differenza. Le finiture sono curate nei dettagli, come le staffe delle pedane montate su supporti elastici. L’impianto frenante offre tre dischi con profilo a margherita, con o senza  il sistema ABS (caldamente consigliato). Nuova la strumentazione, ora con il contagiri a lancetta che permette una lettura più immediata, mentre la spia “eco” si accende quando la guida è attenta ai consumi. La qualità generale è buona, il prezzo corretto: la versione senza ABS costa 7.250 euro, quella con ABS 7.890 euro: un piccolo sovrapprezzo per tanta sicurezza in più.

È una vera “moto tuttofare”, agile in città, efficace e ben bilanciata su strada aperta. Le sospensioni offrono un assetto adatto anche alla guida sportiveggiante, senza risultare troppo dure sullo sconnesso. Le pedane sono abbastanza arretrate, ma la posizione di guida non è troppo caricata in avanti: si sta bene anche in città e nei tragitti medio lunghi. La carena protegge discretamente, solo le gambe sono un po’ “scoperte”.
Il piccolo bicilindrico Kawasaki è sempre un piacere da usare. Brillante e vigoroso a tutti i regimi, lascia passare però qualche vibrazione di troppo: meno della precedente versione al pilota, come prima al passeggero. I freni sono ben modulabili, l’ABS è a punto ma il cambio si indurisce nell’uso intenso.