Ritorno al futuro
All’EICMA si rivedrà forse la Ducati Scrambler... ma Borile è arrivato prima. Il motore usa parti di Monster, la linea è tipica anni 70. È bella da guidare ma costa cara
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€ 12.700
Foto e immagini
Come è fatta
La Scrambler è uno di quei progetti più o meno folli a cui ci ha abituato Umberto Borile, “l’artista delle moto” di Vò Euganeo (Padova). La linea è ispirata alle mitiche Ducati Scrambler degli anni 70 e il motore... Guardate bene: il cilindro è quello posteriore della Monster 1.100 (fornito dalla stessa Ducati), trapiantato in un basamento creato ad hoc. La Scrambler ha quindi alimentazione a iniezione, distribuzione desmo, avviamento elettrico e cambio a sei rapporti estraibile. Tutta “made in Italy” anche la componentistica: freni a disco Brembo e sospensioni “classiche” (forcella tradizionale e due ammortizzatori) di Bitubo. Al momento è ancora in fase di sviluppo. Il progetto sembra valido, solo il prezzo lascia perplessi, 12.700 euro sono tanti soldi.
Come va
Sulla Scrambler si sta comodi: la sella è spaziosa e non troppo alta e il manubrio largo, il pilota si trova subito a proprio agio. Il monocilidrico spinge bene ai bassi ma c’è qualche “buco” nell’erogazione ai medi. Abbiamo però provato un prototipo: nella versione definitiva tutto dovrebbe andare meglio.
Su strada la Scrambler ha dimostrato di avere buone qualità: è facile e leggera, precisa in curva e dotata di sospensioni “old style” ben regolate. La frizione e il cambio sono morbidi e solo l’assenza di riparo dall’aria e le (tipiche) vibrazioni del motore monocilindrico alla lunga stancano. La frenata è più che sufficiente, adeguata a peso e prestazioni della moto.
La Scrambler è uno di quei progetti più o meno folli a cui ci ha abituato Umberto Borile, “l’artista delle moto” di Vò Euganeo (Padova). La linea è ispirata alle mitiche Ducati Scrambler degli anni 70 e il motore... Guardate bene: il cilindro è quello posteriore della Monster 1.100 (fornito dalla stessa Ducati), trapiantato in un basamento creato ad hoc. La Scrambler ha quindi alimentazione a iniezione, distribuzione desmo, avviamento elettrico e cambio a sei rapporti estraibile. Tutta “made in Italy” anche la componentistica: freni a disco Brembo e sospensioni “classiche” (forcella tradizionale e due ammortizzatori) di Bitubo. Al momento è ancora in fase di sviluppo. Il progetto sembra valido, solo il prezzo lascia perplessi, 12.700 euro sono tanti soldi.
Come va
Sulla Scrambler si sta comodi: la sella è spaziosa e non troppo alta e il manubrio largo, il pilota si trova subito a proprio agio. Il monocilidrico spinge bene ai bassi ma c’è qualche “buco” nell’erogazione ai medi. Abbiamo però provato un prototipo: nella versione definitiva tutto dovrebbe andare meglio.
Su strada la Scrambler ha dimostrato di avere buone qualità: è facile e leggera, precisa in curva e dotata di sospensioni “old style” ben regolate. La frizione e il cambio sono morbidi e solo l’assenza di riparo dall’aria e le (tipiche) vibrazioni del motore monocilindrico alla lunga stancano. La frenata è più che sufficiente, adeguata a peso e prestazioni della moto.
Carta d'identità
Dati tecnici (dichiarati dalla casa)
Motore | monocilindrico 4 tempi |
Cilindrata (cm3) | 452 |
Raffreddamento | ad aria |
Alimentazione | a iniezione |
Cambio | a 6 marce |
Potenza CV (kW)/giri | 42,8(31,5)/6360 |
Freno anteriore | a disco |
Freno posteriore | a disco |
Velocità massima (km/h) | 158 |
Dimensioni
Altezza sella (cm) | 80 |
Interasse (cm) | 137 |
Lunghezza (cm) | nd |
Peso (kg) | 130,5 |
Pneumatico anteriore | 100/90 - 19" |
Pneumatico posteriore | 130/80 - 18" |
Capacità serbatoio (litri) | 9,5 |
Riserva litri | nd |
Borile Scrambler 2012
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