Yamaha R6: divertimento assicurato anche fuori dalla pista
La media di Iwata è una supersportiva in scala ridotta: precisa in curva e con un allungo entusiasmante. Sa regalare grandi emozioni, ma chiede mani esperte al pilota che la sceglie
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€ 13.990
Pregi
Le prestazioni elevate, l’allungo entusiasmante del motore, la ciclistica praticamente “pronto pista”, la forcella di qualità elevata.
Difetti
È scomoda e poco protettiva, il motore spinge poco ai bassi regimi e ha un cambio elettronico che non funziona in scalata
Foto e immagini
In sintesi
La R6 era una moto “da corsa” e lo rimane anche nella sua versione più recente. Già a un primo sguardo la YZF mostra linee essenziali e un'impostazione aggressiva, con i piccoli faretti e il portatarga facilmente removibile. ll quattro cilidnri in linea è inserito nel telaio Deltabox in alluminio, la gestione elettronica comprende acceleratore ride by wire, i cornetti di aspirazione ad altezza variabile, mappe D-Mode e controllo di trazione su 6 livelli. Il cambio elettronico è di serie e funziona solo in inserimento. Semplice e chiaro, il cruscotto offre solo ciò che serve. Nel contagiri è inserito l’indicatore della marcia, a destra quello del TCS (il controllo di trazione che si attiva e regola dal blocchetto di siistra). Notare anche qui la “zona rossa” del contagiri a 16.500 giri! La R6 infatti ha un propulsore che spinge forte agli alti regimi, ed è pensata per piloti esperti e capaci di farla “cantare” come si deve. Questo non vuol dire che la moto di Iwata debba muoversi solo tra i cordoli di pista: la media Yamaha si trova a suo agio anche su strade collinari o di montagna, proprio dove siamo andati a provarla.
Semplice e chiaro, il cruscotto offre solo ciò che serve. Nel contagiri è inserito l’indicatore della marcia, a destra quello del TCS. Notare anche qui la “zona rossa” del contagiri a 16.500 giri!
Come va
La R6 è "cattiva" e scomoda per il pilota, nasce per l’utilizzo in pista e ha una posizione di guida “estrema”, che diventa scomoda su strada. In compenso divora le curve con un rigore e una leggerezza impressionanti, ma si rivela più impegnativa se si vuole mantenere un passo sportivo, in quanto richiede un utilizzo più frequente del cambio per compensare la ridotta elasticità del propulsore 4 in linea. Quando allunga fino alla zona rossa mette i brividi: sentire urlare la R6 agli alti è un’esperienza che lascia il segno. Il motore ha perso circa 6 cavalli per ottenere l’Euro 4, ma la spinta è rimasta feroce ed entusiasmante. Il cambio è veloce, preciso, ha un valido
quickshift purtroppo attivo solo in inserimento marcia. I freni sono da categoria superiore, non hanno niente da invidiare a una grossa 1000cc. Le sospensioni sono ottime: in particolare la forcella con steli da 43 mm è il segreto della precisione di guida in velocità.
Uso quotidiano
La R6 non è certo la moto per andare a lavorare tutti i giorni: nel vano sottosella c’è giusto lo spazio per riporre uno straccio e i documenti. Per il resto ci vogliono zaino, marsupio o borsa serbatoio. I consumi sono accettabili: a tutto gas fa 11 chilometri con un litro, ad andature normali arriva fino a 18. Nel traffico comunque la supersport è a disagio per indole, assetto e posizione di guida, ma pure in autostrada non si riesce a percorrere lunghe distanze: nelle lunghe trasferte la posizione di
guida diventa quasi una tortura: il manubrio in due pezzi e le pedane alte caricano il peso avanti, affaticando parecchio.
quickshift purtroppo attivo solo in inserimento marcia. I freni sono da categoria superiore, non hanno niente da invidiare a una grossa 1000cc. Le sospensioni sono ottime: in particolare la forcella con steli da 43 mm è il segreto della precisione di guida in velocità.
Uso quotidiano
La R6 non è certo la moto per andare a lavorare tutti i giorni: nel vano sottosella c’è giusto lo spazio per riporre uno straccio e i documenti. Per il resto ci vogliono zaino, marsupio o borsa serbatoio. I consumi sono accettabili: a tutto gas fa 11 chilometri con un litro, ad andature normali arriva fino a 18. Nel traffico comunque la supersport è a disagio per indole, assetto e posizione di guida, ma pure in autostrada non si riesce a percorrere lunghe distanze: nelle lunghe trasferte la posizione di
guida diventa quasi una tortura: il manubrio in due pezzi e le pedane alte caricano il peso avanti, affaticando parecchio.
Rilevamenti
Velocità massima (km/h) | 254,9 |
Accelerazione | secondi |
0-400 metri | 11,1 |
0-1000 metri | 20,5 |
0-100 km/h | 3,3 |
Ripresa (da 50 km/h) | secondi |
400 metri | 14,5 |
1000 metri | 25,6 |
Potenza massima alla ruota | |
CV/kW |
110,5/82,4 |
Giri al minuto | 14.850 |
Frenata | metri |
Da 100 km/h | 39,8 |
Consumi | km/l |
Autostrada | 17,6 |
Extraurbano | 21,6 |
A 90 km/h | 21,3 |
A 120 km/h | 18,4 |
Al massimo | 11,0 |
Autonomia | km |
A 120 km/h | 313 |
Al massimo | 187 |
Acquisizione dati con CORRYS-DATRON DAS1A.
Banco prova Dynojet's 150 Dynamometer.
Bilancia Computer Scales Longacre 7263.
Banco prova Dynojet's 150 Dynamometer.
Bilancia Computer Scales Longacre 7263.
Dati tecnici
Dati tecnici dichiarati dalla casa
Motore | 4 tempi quattro cilindri |
Cilindrata (cm3) | 599 |
Cambio | sei rapporti |
Potenza CV(kW)/giri | 118,5(87)/14.500 |
Freno anteriore | a doppio disco da 320 mm |
Freno posteriore | a disco da 220 mm |
Pneumatico anteriore | 120/70-17” |
Pneumatico posteriore | 180/55-17” |
Altezza sella (cm) | 85 |
Peso (kg) | 190 |
Capacità serbatoio (litri) | 17 |
Autonomia (km) | 313 |
Velocità massima (km/h) | 254,9 |
Tempo di consegna | - |
Dimensioni rilevate da inSella
Passo |
137.50
|
Lunghezza |
206.00
|
Altezza sella |
85.00
|
Yamaha YZF R6 2019
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