Yamaha XSR 900 ABS - Bella fuori e cattiva dentro
Costruita sulla (ottima) base della MT-09, è comoda e divertente da guidare. Buona dotazione, prestazioni elevate e prezzo d’attacco
Image
€ 9.590
Pregi
La posizione di guida è perfetta per avere tutto sotto controllo, il motore esaltante e la maneggevolezza da prima della classe
Difetti
In mappa A c’è un leggero effetto on-off. Le pedane del passeggero sono alte. Serbatoio piccolo e autonomia scarsa.
Foto e immagini
In sintesi
La aspettavamo, questa XSR 900. Nel “primo contatto” di qualche mese fa ci aveva colpiti, ora volevamo vederla in azione sulle nostre strade: ci sarebbe piaciuta come la prima volta? A questa domanda rispondiamo subito: sì, ci è piaciuta, quanto e forse ancora più della prima volta. In effetti questa XSR 900, seconda moto della gamma Faster Sons (le stradali “neo-classiche” di casa Yamaha) è una delle moto più interessanti in circolazione, come del resto la MT-09 da cui riprende sospensioni, telaio in alluminio e, soprattutto, il motore a tre cilindri di 847 cm3 con una potenza di 102,6 CV (rilevati alla ruota), omologato Euro 4.
Di serie ci sono ABS, acceleratore elettronico e tre mappature della centralina motore (Std, A e B), migliorate rispetto a quelle delle MT-09: la Standard “base” va bene dappertutto, la A più sportiva offre una risposta prontissima ai bassi e medi regimi, mentre la B ora rende il tre cilindri realmente dolce e adatto ai fondi scivolosi. Di serie anche il controllo di trazione, disinseribile oppure regolabile su 2 diversi livelli. Compresa nel prezzo anche l’efficace frizione antisaltellamento che evita il bloccaggio della ruota posteriore quando si frena bruscamente scalando le marce.
Rivista anche la taratura delle sospensioni, più “sostenuta” che nella MT-09. Oltre ai due colori standard (grigio e blu metallizzato), la XSR 900 è disponibile anche con la “storica” giallo-nera realizzata per festeggiare il 60esimo compleanno della casa.
Di serie ci sono ABS, acceleratore elettronico e tre mappature della centralina motore (Std, A e B), migliorate rispetto a quelle delle MT-09: la Standard “base” va bene dappertutto, la A più sportiva offre una risposta prontissima ai bassi e medi regimi, mentre la B ora rende il tre cilindri realmente dolce e adatto ai fondi scivolosi. Di serie anche il controllo di trazione, disinseribile oppure regolabile su 2 diversi livelli. Compresa nel prezzo anche l’efficace frizione antisaltellamento che evita il bloccaggio della ruota posteriore quando si frena bruscamente scalando le marce.
Rivista anche la taratura delle sospensioni, più “sostenuta” che nella MT-09. Oltre ai due colori standard (grigio e blu metallizzato), la XSR 900 è disponibile anche con la “storica” giallo-nera realizzata per festeggiare il 60esimo compleanno della casa.
Come va
su strada
L’avevamo detto dopo il primo test e lo ripetiamo oggi, dopo averci fatto parecchia strada: la XSR 900 non è una MT-09 modificata in stile vintage, ma una valida moto stradale con una sua personalità ben precisa. Le diverse mappature del motore, le sospensioni con una taratura meglio accordata e la differente posizione di guida la rendono più facile e spesso più divertente della sorella naked. Il motore è esaltante a tutti i regimi: “pieno” ai bassi e in grado di allungare come un quattro cilindri agli alti (fin oltre gli 11.000 giri della zona rossa), con una voce di scarico rauca ed entusiasmante. Resta un leggero effetto on-off all’apertura del gas nella mappatura “A”, quella più cattiva, ma nel complesso l’erogazione è più fluida e godibile di quella riscontrata a suo tempo sulla MT-09. La posizione di guida “centrata” dà sempre la sensazione di avere tutto sotto controllo e quando arrivano le curve ci si diverte parecchio: grazie anche al peso contenuto (185 kg), la XSR sfoggia maneggevolezza e precisione entusiasmanti. Solo in uscita dalle curve lente, e comunque in accelerazione bisogna spesso portare avanti il busto per contrastare la tendenza della ruota anteriore a sollevarsi in prima e seconda marcia. Notevole l’impianto frenante, potente, ma sempre ben modulabile e assistito da un ABS efficace.
in autostrada
La posizione di guida azzeccata e le doti del motore invogliano a “macinare chilometri”, ma la protezione dall’aria è scarsa, è sempre una naked. Nel ricco catalogo di accessori originali ci sono vari tipi di parabrezza e borse laterali in nylon che permettono di affrontare viaggi di un certo impegno, tuttavia non aspettatevi la protezione e la capacità di carico di una vera GT. Buoni i consumi che si attestano sui 17 km/l, un po’ meno l’autonomia per via del serbatoio piccolo (quello “vero”, sotto i coperchi laterali in alluminio). Le sospensioni ben a punto nella guida sportiva limitano i trasferimenti di carico, e garantiscono precisione da sportiva nei curvoni veloci.
in città
Snella e leggera, la XSR 900 è perfettamente a suo agio nel traffico, anche nelle ore di punta. Il raggio di sterzo ridotto e il peso contenuto (185 kg a secco) facilitano le manovre da fermo e negli spazi ristretti, sui marciapiedi e tra le auto incolonnate. Solo la sella un po’ alta penalizza chi è di gamba corta. Il motore elastico limita l’utilizzo del cambio, peraltro morbido e preciso negli innesti. Nell’uso di tutti i giorni ci è piaciuta molto la facilità di gestione dell’elettronica: ci sono comandi specifici per impostare mappature motore e controllo di trazione, senza bisogno di “avventurarsi” (e spesso perdersi...) tra menù e sottomenù di controllo, come accade con alcune concorrenti. Tutto è pensato per aiutare il pilota a godersi le doti del motore tre cilindri, senza farsi “prendere la mano” dalle sue elevate prestazioni.
L’avevamo detto dopo il primo test e lo ripetiamo oggi, dopo averci fatto parecchia strada: la XSR 900 non è una MT-09 modificata in stile vintage, ma una valida moto stradale con una sua personalità ben precisa. Le diverse mappature del motore, le sospensioni con una taratura meglio accordata e la differente posizione di guida la rendono più facile e spesso più divertente della sorella naked. Il motore è esaltante a tutti i regimi: “pieno” ai bassi e in grado di allungare come un quattro cilindri agli alti (fin oltre gli 11.000 giri della zona rossa), con una voce di scarico rauca ed entusiasmante. Resta un leggero effetto on-off all’apertura del gas nella mappatura “A”, quella più cattiva, ma nel complesso l’erogazione è più fluida e godibile di quella riscontrata a suo tempo sulla MT-09. La posizione di guida “centrata” dà sempre la sensazione di avere tutto sotto controllo e quando arrivano le curve ci si diverte parecchio: grazie anche al peso contenuto (185 kg), la XSR sfoggia maneggevolezza e precisione entusiasmanti. Solo in uscita dalle curve lente, e comunque in accelerazione bisogna spesso portare avanti il busto per contrastare la tendenza della ruota anteriore a sollevarsi in prima e seconda marcia. Notevole l’impianto frenante, potente, ma sempre ben modulabile e assistito da un ABS efficace.
in autostrada
La posizione di guida azzeccata e le doti del motore invogliano a “macinare chilometri”, ma la protezione dall’aria è scarsa, è sempre una naked. Nel ricco catalogo di accessori originali ci sono vari tipi di parabrezza e borse laterali in nylon che permettono di affrontare viaggi di un certo impegno, tuttavia non aspettatevi la protezione e la capacità di carico di una vera GT. Buoni i consumi che si attestano sui 17 km/l, un po’ meno l’autonomia per via del serbatoio piccolo (quello “vero”, sotto i coperchi laterali in alluminio). Le sospensioni ben a punto nella guida sportiva limitano i trasferimenti di carico, e garantiscono precisione da sportiva nei curvoni veloci.
in città
Snella e leggera, la XSR 900 è perfettamente a suo agio nel traffico, anche nelle ore di punta. Il raggio di sterzo ridotto e il peso contenuto (185 kg a secco) facilitano le manovre da fermo e negli spazi ristretti, sui marciapiedi e tra le auto incolonnate. Solo la sella un po’ alta penalizza chi è di gamba corta. Il motore elastico limita l’utilizzo del cambio, peraltro morbido e preciso negli innesti. Nell’uso di tutti i giorni ci è piaciuta molto la facilità di gestione dell’elettronica: ci sono comandi specifici per impostare mappature motore e controllo di trazione, senza bisogno di “avventurarsi” (e spesso perdersi...) tra menù e sottomenù di controllo, come accade con alcune concorrenti. Tutto è pensato per aiutare il pilota a godersi le doti del motore tre cilindri, senza farsi “prendere la mano” dalle sue elevate prestazioni.
Rilevamenti
Velocità massima (km/h) | 212 |
Accelerazione | secondi |
0-400 metri | 12,0 |
0-1000 metri | 22,9 |
0-100 km/h | 4,0 |
Ripresa (da 50 km/h) | secondi |
400 metri | 12,2 |
1000 metri | 23,2 |
Potenza massima alla ruota | |
CV/kW | 102,6/76,5 |
Giri al minuto | 8700 |
Frenata | metri |
Da 100 km/h | 12,2 |
Consumi | km/l |
Autostrada | 17,3 |
Extraurbano | 21,7 |
A 90 km/h | 23,2 |
A 120 km/h | 19,1 |
Al massimo | 9,5 |
Autonomia | km |
A 120 km/h | 267,9 |
Al massimo | 133,1 |
Acquisizione dati con CORRYS-DATRON DAS1A.
Banco prova Dynojet's 150 Dynamometer.
Bilancia Computer Scales Longacre 7263.
Banco prova Dynojet's 150 Dynamometer.
Bilancia Computer Scales Longacre 7263.
Dati tecnici
Dati tecnici dichiarati dalla casa
Motore | 4 tempi 3 cilindri |
Cilindrata (cm3) | 847 |
Cambio | a 6 marce |
Potenza CV(kW)/giri | 115(84,6)/10000 |
Freno anteriore | a doppio disco |
Freno posteriore | a disco |
Pneumatico anteriore | 120/70 - 17" |
Pneumatico posteriore | 180/55 - 17" |
Altezza sella (cm) | 83 |
Peso (kg) | 195 |
Capacità serbatoio (litri) | 14 |
Autonomia (km) | nd |
Velocità massima (km/h) | nd |
Tempo di consegna | immediato |
Dimensioni rilevate da inSella
Image
Passo |
144.00
|
Lunghezza |
208.00
|
Altezza sella |
83.00
|
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