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Verve Moto Tracker 125i, la fuoriserie per la famiglia

La guidano i 16enni, ma  piace anche ai fratelli maggiori. Il motore consuma poco, sospensioni ok, prezzo corretto
Pregi

Pregi

Il fascino delle linee da special, la tenuta di strada su asfalto e sterrato, la forcella regolabile, i consumi contenuti e il prezzo basso.
Difetti

Difetti

Alcune finiture e i cavi a vista sul motore, la sella troppo alta per chi è sotto i 170 cm, le prestazioni tranquille.

In sintesi

Specializzata nella produzione di moto in stile “vintage” di piccola cilindrata e buona qualità, Verve Moto ha ampliato la gamma con questa Tracker: una scramblerina con un aspetto da vera special derivata dalla apprezzata Classic. Spiccano nella dotazione il terminale corto (e con una voce grintosa), le tabelle portanumero, la sella con cuciture a vista e il piccolo cupolino asimmetrico in stile flat track. L’allestimento è essenziale ma curato, il prezzo è interessante considerata la buona qualità: al costo di uno scooter a ruote alte ci si porta a casa una bella scrambler di dimensioni abbondanti, attraente anche per chi ha solo la patente B da auto ma vuole provare le emozioni di una moto “vera”.
 
Semplice e robusta
Il cuore della Tracker 125i è un monocilindrico 4 tempi raffreddato ad aria da 9,7 CV (rilevati alla ruota), robusto e con bassi consumi. Il telaio è a culla chiusa in tubi d’acciaio, la forcella a steli rovesciati da 51 mm è regolabile nel precarico e il monoammortizzatore è collegato al forcellone (sempre in acciaio) tramite leveraggi progressivi. I cerchi a raggi sono da 18 pollici davanti e da 17 dietro con gomme tassellate. La frenata è affidata a una coppia di dischi a margherita  da 265 mm davanti e 210 dietro, equipaggiati con sistema  di frenata integrale CBS che ripartisce la forza su entrambi i dischi azionando una solo comando. Il cambio è a 5 rapporti, la trasmissione finale a catena. 
 

Come va

Su strada
La posizione di guida è stranamente “d’attacco”, grazie al manubrio leggermente più basso rispetto a quello delle scrambler tradizionali: il risultato è che il pilota si trova leggermente caricato in avanti, con un’impugnatura larga che migliora ulteriormente il controllo totale della ruota anteriore. In effetti la Tracker si guida bene, soprattutto nel misto stretto dove il peso contenuto e le dimensioni compatte garantiscono inserimenti in curva rapidi e sicuri. Il motore ha un vocione aggressivo, ma non è per nulla “cattivo”: i quasi 10 CV del monocilindrico di derivazione Suzuki spingono con scarso vigore ai bassi regimi  e si svegliano un po’ solo agli alti, ma se non altro l’erogazione è regolare e non mette mai in difficoltà il pilota, nemmeno se è alle prime armi. Ci piacerebbe provare una Tracker con il motore 250 della “sorella” Classic:  telaio, forcella e monoammortizzatore sono ben accordati e sarebbero tranquillamente in grado di gestire senza problemi anche prestazioni ben superiori.

In fuoristrada
La sella larga ostacola un po’ la guida in piedi, mentre il manubrio costringe a una posizione un po’ troppo caricata in avanti rispetto a quella tipica del fuoristrada: bisogna farci l’abitudine. Inoltre il sistema di frenata combinata non è facilissimo da gestire su fondi sterrati. OK invece le gomme tassellate che garantiscono una buona trazione e le sospensioni che assorbono le buche senza andare in crisi. Peccato soltanto per la mancanza delle protezioni sulla forcella: gli steli sono esposti allo sporco e ai colpi “proibiti”. Nel complesso però con la Tracker si “fila” in tutta sicurezza sulle strade bianche, a patto di non esagerare, grazie al peso contenuto e all’erogazione della potenza regolare. Meglio invece evitare gli sterrati più impegnativi: non è una enduro!

In città
Il vero “terreno di caccia” della Tracker sono le strade di città, dove si rivela maneggevole e facile da usare. Il motore ha un’erogazione fluida e regolare che non mette mai in difficoltà, nemmeno sul bagnato. Pur non trattandosi di una “bruciasemafori” le dimensioni della Tracker consentono di viaggiare veloci sgattaiolando tra le auto in coda con estrema facilità. La sella alta e corta però rende difficile mettere i piedi a terra a chi è di gamba corta, mentre non offre tanto spazio per viaggiare in due: ma con un po’ di adattamento (e soprattutto limitandosi a un tragitto breve) si può fare. In città si apprezza il cambio preciso negli innesti assistito da una frizione morbida. Buono il lavoro delle sospensioni, in grado di incassare anche le sollecitazioni dei pavé presi in velocità. Convince pure la frenata: il sistema CBS ripartisce in maniera corretta l’azione sui dischi e il comando alla leva è morbido ed efficace. Sul bagnato però ci vuole un po’ di attenzione, perché le gomme tassellate hanno poco grip. 

Rilevamenti

Velocità massima (km/h) 95,6
Accelerazione secondi
0-400 metri 21,4
0-1000 metri 44,3
0-50 km/h 4,4
Ripresa (da 50 km/h) secondi
400 metri 19,1
1000 metri 41,9
Potenza massima alla ruota  
CV/kW 9,7/7,2
Giri al minuto 8800
Frenata metri
Da 70 km/h 21
Consumi km/l
Autostrada -
Extraurbano 42,5
A 90 km/h nr
A 120 km/h nr
Al massimo 22,6
Autonomia km
Extraurbano 509,9
Al massimo 271,6

Acquisizione dati con CORRYS-DATRON DAS1A.
Banco prova Dynojet's 150 Dynamometer.
Bilancia Computer Scales Longacre 7263.

Dati tecnici

Dati tecnici dichiarati dalla casa

Motore 4 tempi monocilindrico
Cilindrata (cm3) 124
Cambio a 5 marce
Potenza CV(kW)/giri 11,3(8,3)/nd
Freno anteriore a disco
Freno posteriore a disco
Pneumatico anteriore 4,10 - 18"
Pneumatico posteriore 4,10 - 17"
Altezza sella (cm) 84
Peso (kg) 115
Capacità serbatoio (litri) 10
Autonomia (km) nd
Velocità massima (km/h) nd
Tempo di consegna immediato

Dimensioni rilevate da inSella

Image
Passo
143.50
Lunghezza
202.00
Altezza sella
84.00
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Vervemoto Tracker
Prezzo Prezzo
3.190
Cilindrata Cilindrata
cm3
Peso Peso
120,00
kg
Potenza Potenza
9,70
CV
Velocita Velocità
95,50
km/h
Voto medio
4
Comfort
4
Tenuta di strada
4
Consumo
5
Cambio
4
Vano sottosella
1
Posizione di guida
4
Finiture
3
Prestazioni
3
Freni
4
Sospensioni
4
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