Conveniente e cromatissima
La più piccola delle Intruder è una custom “cicciottella” con linee classiche e tante cromature. Ha una meccanica affidabile e un prezzo d’attacco
Image
€ 8.660
Pregi
Motore
È elastico, spinge bene in basso e vibra poco
Guida
Facile ed intuitiva sin dai primi metri
Prezzo
Considerati i contenuti è molto conveniente
È elastico, spinge bene in basso e vibra poco
Guida
Facile ed intuitiva sin dai primi metri
Prezzo
Considerati i contenuti è molto conveniente
Difetti
Passeggero
La sella è piccola e ha le gambe rannicchiate
Finiture
Qualche dettaglio secondario è migliorabile
Protettività
Il pilota è completamente esposto all’aria
La sella è piccola e ha le gambe rannicchiate
Finiture
Qualche dettaglio secondario è migliorabile
Protettività
Il pilota è completamente esposto all’aria
Foto e immagini
In sintesi
La dinastia delle Suzuki Intruder, iniziata nel lontano 1985 con la VS 750, ha scritto pagine importanti nella storia delle custom. Con gli anni la famiglia si è allargata e oggi comprende anche modelli in classico stile “americano” come la Intruder C 800 della nostra prova, che è la versione di minore cilindrata della gamma odierna. La scheda tecnica è classicissima, con un telaio a doppia culla in acciaio accoppiato a un monoammortizzatore posteriore regolabile nel precarico e a una forcella non regolabile con escursione di 140 mm.
In bella vista al centro del telaio c’è un bicilindrico a V di 45° raffreddato a liquido, a dispetto della generosa alettatura. I perni di biella sono sfalsati per ridurre le vibrazioni, la doppia marmitta è progettata per il massimo del tiro nella prima parte del contagiri, la trasmissione finale è a cardano e necessita di pochissima manutenzione mentre il cambio ha solo 5 marce, ma bastano e avanzano. Quanto al prezzo, appare molto interessante considerando la qualità generale e le prestazioni.
In bella vista al centro del telaio c’è un bicilindrico a V di 45° raffreddato a liquido, a dispetto della generosa alettatura. I perni di biella sono sfalsati per ridurre le vibrazioni, la doppia marmitta è progettata per il massimo del tiro nella prima parte del contagiri, la trasmissione finale è a cardano e necessita di pochissima manutenzione mentre il cambio ha solo 5 marce, ma bastano e avanzano. Quanto al prezzo, appare molto interessante considerando la qualità generale e le prestazioni.
Come va
Su strada
Nonostante il peso e le dimensioni, tra le curve l’Intruder è facile, equilibrata e “rotonda”, sempre piacevole da guidare. L’avantreno è solido, la moto scende in piega in modo graduale e prevedibile e poi mantiene senza fatica la traiettoria impostata. L’unico limite sono le pedane, così basse e sporgenti toccano presto l’asfalto. Il propulsore spinge forte sin dai regimi più bassi ma non ha molta grinta in alto. Preciso il cambio (ma una sesta marcia sarebbe stata utile nei trasferimenti) e tutto sommato adeguati i freni (ma il tamburo posteriore è debole).
In autostrada
Se avete intenzione di usare la Intruder per viaggiare, dovete mettere in conto l’acquisto di un parabrezza. La posizione di guida in sé sarebbe comoda e rilassante anche sulle lunghe distanze, ma la scarsa protezione aerodinamica e la posizione avanzata di gambe e braccia costringono a viaggiare aggrappati al manubrio. Quanto al passeggero “appollaiato” dietro al pilota, sopporta al massimo qualche gita fuori porta. Buone notizie arrivano invece dal motore, che vibra poco e consuma il giusto: il serbatoio da 19 litri garantisce un’adeguata autonomia.
In città
La lunghezza e il peso (ben oltre i due quintali e mezzo) penalizzano la Intruder nell’uso urbano, ma la posizione di guida eretta aiuta a superare le difficoltà. I meno alti possono contare anche sulla sella bassissima che consente di appoggiare con sicurezza i piedi per terra e di gestire al meglio la moto nelle manovre da fermo. Anche in città si apprezzano le qualità del bicilindrico Suzuki, in particolare l’elasticità che riduce al minimo l’uso del cambio. Un po’ rigido l’ammortizzatore posteriore, che trasmette sollecitazioni, buche e pavé alla schiena del pilota.
Nonostante il peso e le dimensioni, tra le curve l’Intruder è facile, equilibrata e “rotonda”, sempre piacevole da guidare. L’avantreno è solido, la moto scende in piega in modo graduale e prevedibile e poi mantiene senza fatica la traiettoria impostata. L’unico limite sono le pedane, così basse e sporgenti toccano presto l’asfalto. Il propulsore spinge forte sin dai regimi più bassi ma non ha molta grinta in alto. Preciso il cambio (ma una sesta marcia sarebbe stata utile nei trasferimenti) e tutto sommato adeguati i freni (ma il tamburo posteriore è debole).
In autostrada
Se avete intenzione di usare la Intruder per viaggiare, dovete mettere in conto l’acquisto di un parabrezza. La posizione di guida in sé sarebbe comoda e rilassante anche sulle lunghe distanze, ma la scarsa protezione aerodinamica e la posizione avanzata di gambe e braccia costringono a viaggiare aggrappati al manubrio. Quanto al passeggero “appollaiato” dietro al pilota, sopporta al massimo qualche gita fuori porta. Buone notizie arrivano invece dal motore, che vibra poco e consuma il giusto: il serbatoio da 19 litri garantisce un’adeguata autonomia.
In città
La lunghezza e il peso (ben oltre i due quintali e mezzo) penalizzano la Intruder nell’uso urbano, ma la posizione di guida eretta aiuta a superare le difficoltà. I meno alti possono contare anche sulla sella bassissima che consente di appoggiare con sicurezza i piedi per terra e di gestire al meglio la moto nelle manovre da fermo. Anche in città si apprezzano le qualità del bicilindrico Suzuki, in particolare l’elasticità che riduce al minimo l’uso del cambio. Un po’ rigido l’ammortizzatore posteriore, che trasmette sollecitazioni, buche e pavé alla schiena del pilota.
Rilevamenti
Velocità massima (km/h) | 157,4 |
Accelerazione | secondi |
0-400 metri | 15,5 |
0-1000 metri | 30,2 |
0-100 km/h | 7,3 |
Ripresa (da 50 km/h) | secondi |
400 metri | 15,3 |
1000 metri | 30,0 |
Potenza massima alla ruota | |
CV/kW | 43,9/32,7 |
Giri al minuto | 5911 |
Frenata | metri |
Da 100 km/h | 54,7 |
Consumi | km/l |
Autostrada | 16,9 |
Extraurbano | 19,8 |
A 90 km/h | 18,3 |
A 120 km/h | 17,5 |
Al massimo | 12,1 |
Autonomia | km |
A 90 km/h | 332,9 |
Al massimo | 229,5 |
Acquisizione dati con CORRYS-DATRON DAS1A.
Banco prova Dynojet's 150 Dynamometer.
Bilancia Computer Scales Longacre 7263.
Banco prova Dynojet's 150 Dynamometer.
Bilancia Computer Scales Longacre 7263.
Dati tecnici
Dati tecnici dichiarati dalla casa
Motore | 4 tempi bicilindrico |
Cilindrata (cm3) | 805 |
Cambio | a 5 marce |
Potenza CV(kW)/giri | 53(39)/6000 |
Freno anteriore | a disco |
Freno posteriore | a disco |
Pneumatico anteriore | 130/90 - 16" |
Pneumatico posteriore | 170/80 - 15" |
Altezza sella (cm) | 70 |
Peso (kg) | 277 |
Capacità serbatoio (litri) | 15,5 |
Autonomia (km) | nd |
Velocità massima (km/h) | nd |
Tempo di consegna | immediato |
Dimensioni rilevate da inSella
Image
Passo |
170.00
|
Lunghezza |
253.00
|
Altezza sella |
79.00
|
Suzuki Intruder C 800 2011
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