Prova Royal Enfield Himalayan 450, va bene e costa poco

La “vecchia” Himalayan prodotta dal 2016 al 2023 è stata la prima delle Royal Enfield “moderne”: una enduro con motore monocilindrico raffreddato ad aria da 410 cm³ e 24,5 CV dichiarati (23,1 CV rilevati alla ruota), ciclistica semplice ma robusta e linee classiche anni 70-80. Era un’ottima moto per cominciare, ma anche la scelta perfetta per chi sognava l’avventura e non voleva spendere grosse cifre. Le prestazioni e il peso però non convincevano i piloti più esperti. Ora arriva la nuova Himalayan: sempre facile da guidare e abbordabile come prezzo ma più potente e leggera. Per scoprire com’è e quanto va, l’abbiamo provata e sottoposta anche ai consueti rilevamenti strumentali.

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Su queste solide strutture in tubi di acciaio che proteggono il serbatoio in caso di caduta si possono montare le piccole borse offerte come “accessori ufficiali” da Royal Enfield

Arriva l'elettronica

Il motore è tutto nuovo: un monocilindrico di 452 cm³ bialbero quattro valvole con raffreddamento a liquido e una potenza dichiarata di oltre 40 CV. Nuova anche la ciclistica con telaio a doppio trave in tubi di acciaio, forcella a steli rovesciati, un lungo forcellone con mono regolabile e forme snelle nella zona centrale che consentono la guida in piedi sulle pedane. Oltre all’ABS (disinseribile), la dotazione elettronica comprende l’acceleratore ride-by-wire, due mappe motore e la strumentazione tonda TripperDash con navigatore.

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La strumentazione offre due layout: tradizionale e digitale. Utilizzando la app Royal Enfield, l’intero schermo può mostrare la mappa del navigatore (che utilizza Google Maps)

Su strada

La posizione di guida è comoda e naturale grazie alle pedane correttamente centrate, al serbatoio scavato sui fianchi per inserire le gambe e al manubrio largo il giusto che permette un controllo totale dell’avantreno. La guida tra le curve è fluida e intuitiva, la moto scende in piega graduale nonostante la presenza del cerchio da 21” che solo nei rapidi cambi di direzione fa sentire la sua inerzia. Nelle pieghe un po’ troppo accentuate la sensazione di stabilità e sicurezza che la Himalayan trasmette nella guida normale va un po’ in crisi, ma non è l’uso per cui nasce questa moto. Il motore ha un’erogazione piacevolmente vigorosa (specie considerata la cilindrata) dai 3.000 ai 6.000 giri e allunga con vigore agli alti; sotto i 2.500 giri invece è meglio non scendere, soprattutto con le marce lunghe, per evitare strattoni. Ottimo il freno posteriore, meno quello anteriore, che necessita di una certa energia sulla leva per ottenere decelerazioni decise. Apprezzabile anche la nuova strumentazione, sempre chiara e leggibile.

In autostrada

Questa moto nasce per i viaggi “avventurosi”, non per le tirate autostradali. La posizione di guida non stanca e la sella è comoda, ma il motore non ama girare agli alti regimi (pena qualche vibrazione di troppo) e la protezione aerodinamica è scarsa. Armandosi però di pazienza, cioè viaggiando sui 90-100 km/h e montando un kit di borse morbide o rigide, si può arrivare ovunque.

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Non sarà specialistica, ma in fuoristrada l'Himalayan se la cava benone

In fuoristrada

La ruota anteriore da 21” è una scelta da enduro “vera”, ma per utilizzare la Himalayan in off-road bisogna montare pneumatici adatti, perché quelli di primo equipaggiamento non garantiscono molto grip. In fuoristrada la piccola indiana si guida bene: la zona centrale della moto molto snella permette di guidare in piedi sulle pedane senza problemi. Le sospensioni hanno una taratura piuttosto sostenuta che è doppiamente utile: su asfalto garantiscono un buon assetto tanto in frenata quanto in accelerazione, in fuoristrada invece assorbono asperità e ostacoli senza arrivare mai a fondo corsa. Un ottimo risultato, considerando che la Royal Enfield non è certo una enduro specialista. Apprezzabile in off-road la possibilità di disinserire l’ABS sulla ruota posteriore: su fondi con bassissima aderenza, l’antibloccaggio interverrebbe troppo impedendo di fatto alla moto di rallentare. Buona la modulabilità del disco anteriore, che rimane sempre sotto il controllo del sistema di sicurezza.

In città

La sagoma snella, il peso sotto i 200 kg, la posizione di guida eretta e la sella che permette di appoggiare bene i piedi a terra, fanno dell’Himalayan un mezzo perfetto anche per muoversi tutti i giorni in città. Tra le auto in coda passa agile e il raggio di sterzo contenuto le permette di svicolare facilmente anche nei passaggi più stretti. Buche, tombini, pavé e marciapiedi non la spaventano, grazie alle sospensioni a lunga escursione. Nell’uso di ogni giorno abbiamo apprezzato anche la frizione morbida (non affatica la mano) e i freni, sempre modulabili e facilmente gestibili.

Dati tecnici dichiarati dalla casa

Dimensioni rilevate da inSella

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