MV Agusta Brutale 800, per entrare nel lusso
La più “economica” tra le naked di MV Agusta vanta le stesse doti delle sorelle più costose. Ha prestazioni da vera sportiva, è rifinita con cura e sfoggia una dotazione tecnica di alto livello
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€ 13.890
Pregi
Il motore potente il giusto e sempre gestibile, il pacchetto elettronico completo e raffinato, la maneggevolezza.
Difetti
La taratura rigida delle sospensioni, la sella poco imbottita, il cambio elettronico non sempre velocissimo nell’esecuzione, i consumi andando allegri.
Foto e immagini
In sintesi
Definire “entry level” la Brutale 800 sembra quasi uno scherzo. In effetti la naked varesina è la più accessibile (come prestazioni e prezzo) tra le MV Agusta e anche rispetto alla “sorella” RR che è più potente (145 CV dichiarati), raffinata e costosa (15.770 euro). Ma rimane una naked sportiva da 14.000 euro: una moto per piloti esperti, con finiture di lusso e una dotazione tecnica di alto livello.
Elettronica esagerata
Il motore tre cilindri 12 valvole da 798 cm3 con albero controrotante in questa versione Euro 4 eroga 102 CV a 11.500 giri (rilevati alla ruota). L’elettronica ha un’importanza fondamentale nella gestione: di serie ci sono il sistema integrato di accensione-iniezione MVICS (Motor & Veicle Integrated Control System), quattro mappe motore (Normal, Sport, Rain e Custom), ABS con tre livelli di intervento, controllo di trazione con ben otto livelli, cambio elettronico EAS 2.0 con funzione Up & Down e comando del gas elettronico ride-by-wire. Il telaio è come sempre a traliccio in acciaio con piastre di rinforzo in alluminio, mentre a livello di sospensioni troviamo una forcella Marzocchi con steli rovesciati da 43 mm e un mono Sachs, completamente regolabili. L’impianto frenante Brembo sfoggia pinze radiali e dischi anteriori da 320 mm.
Il motore tre cilindri 12 valvole da 798 cm3 con albero controrotante in questa versione Euro 4 eroga 102 CV a 11.500 giri (rilevati alla ruota). L’elettronica ha un’importanza fondamentale nella gestione: di serie ci sono il sistema integrato di accensione-iniezione MVICS (Motor & Veicle Integrated Control System), quattro mappe motore (Normal, Sport, Rain e Custom), ABS con tre livelli di intervento, controllo di trazione con ben otto livelli, cambio elettronico EAS 2.0 con funzione Up & Down e comando del gas elettronico ride-by-wire. Il telaio è come sempre a traliccio in acciaio con piastre di rinforzo in alluminio, mentre a livello di sospensioni troviamo una forcella Marzocchi con steli rovesciati da 43 mm e un mono Sachs, completamente regolabili. L’impianto frenante Brembo sfoggia pinze radiali e dischi anteriori da 320 mm.
Come va
Su strada
Nonostante le dimensioni compatte, la Brutale 800 offre un discreto spazio: manubrio largo, sella alta, dura ma spaziosa e pedane alla giusta distanza accolgono bene i piloti di tutte le taglie. La posizione di guida è “d’attacco” con il peso caricato sull’anteriore: perfetta per “sentire” le reazioni dell’avantreno quando si guida, un po’ meno per circolare nel traffico cittadino. Il tre cilindri spinge deciso già ai bassi regimi con un’erogazione progressiva che diventa via via più cattiva salendo ai medi e alti regimi: con la mappa più spinta (Sport), quando il motore prende i giri i terminali di scarico emettono un “urlo” grintoso e godurioso, accompagnati da qualche vibrazione agli alti regimi su manubrio e pedane, poco fastidiosa ma si avverte. Tra le curve la Brutale dà il meglio: velocissima nello scendere in piega e rapida nei cambi di direzione, grazie all’assetto rigido e alla ciclistica a punto, ha un avantreno preciso sia in ingresso curva che nel mantenere la traiettoria, “leggero” tra le mani ma comunque stabile. E in uscita c’è tantissima trazione: a volte è difficile tenere giù la ruota davanti che parte in impennata! Preciso (ma non sempre velocissimo nei tempi di intervento) il cambio assistito elettronicamente, attivo sia in inserimento che in scalata. Inappuntabile invece l’impianto frenante potente e facile da modulare, servito da un ABS che difficilmente si fa notare per l’azione perfetta.
In autostrada
Non è il suo terreno preferito. Meglio limitarsi a qualche gitarella domenicale e senza accompagnatori, perché il passeggero sulla Brutale 800 sta davvero scomodo su una porzione di sella piccolissima e rialzata, senza alcun appiglio a cui aggrapparsi. Anche il pilota comunque non sta molto meglio: viaggia senza alcun riparo dall’aria, col peso caricato sui polsi e seduto su una sella dura, tutte cose che suggeriscono di limitare l’utilizzo dell’autostrada a qualche “sparata casello-casello”. In velocità la Brutale è stabile anche nei curvoni, ma “sente” le scie dei camion, mentre il motore viaggiando a 120-130 km/h spinge poco perché gira troppo basso. Impossibile anche caricare la Brutale: la forme irregolari di serbatoio e coda rendono difficile montare le borse, l’unica possibilità è uno zaino sulle spalle del pilota dove riporre anche documenti e lucchetto antifurto, visto la totale assenza di spazio sotto la sella.
In città
Nel traffico la Brutale guizza agilissima grazie alla sagoma snella e al peso ridotto. Bisogna solo fare attenzione agli specchietti piuttosto sporgenti... giusto all’altezza dei retrovisori delle auto. Il tre cilindri prontissimo a prendere i giri aiuta a scattare per primi ai semafori, ma ci si trova sempre a fare i conti con la tendenza della ruota anteriore a puntare al cielo appena si apre decisi l’acceleratore. Sul bagnato invece si apprezza la mappatura Rain che addolcisce il carattere della Brutale e rende l’ABS e il controllo di trazione più “presenti” per evitare brutte sorprese.
Nonostante le dimensioni compatte, la Brutale 800 offre un discreto spazio: manubrio largo, sella alta, dura ma spaziosa e pedane alla giusta distanza accolgono bene i piloti di tutte le taglie. La posizione di guida è “d’attacco” con il peso caricato sull’anteriore: perfetta per “sentire” le reazioni dell’avantreno quando si guida, un po’ meno per circolare nel traffico cittadino. Il tre cilindri spinge deciso già ai bassi regimi con un’erogazione progressiva che diventa via via più cattiva salendo ai medi e alti regimi: con la mappa più spinta (Sport), quando il motore prende i giri i terminali di scarico emettono un “urlo” grintoso e godurioso, accompagnati da qualche vibrazione agli alti regimi su manubrio e pedane, poco fastidiosa ma si avverte. Tra le curve la Brutale dà il meglio: velocissima nello scendere in piega e rapida nei cambi di direzione, grazie all’assetto rigido e alla ciclistica a punto, ha un avantreno preciso sia in ingresso curva che nel mantenere la traiettoria, “leggero” tra le mani ma comunque stabile. E in uscita c’è tantissima trazione: a volte è difficile tenere giù la ruota davanti che parte in impennata! Preciso (ma non sempre velocissimo nei tempi di intervento) il cambio assistito elettronicamente, attivo sia in inserimento che in scalata. Inappuntabile invece l’impianto frenante potente e facile da modulare, servito da un ABS che difficilmente si fa notare per l’azione perfetta.
In autostrada
Non è il suo terreno preferito. Meglio limitarsi a qualche gitarella domenicale e senza accompagnatori, perché il passeggero sulla Brutale 800 sta davvero scomodo su una porzione di sella piccolissima e rialzata, senza alcun appiglio a cui aggrapparsi. Anche il pilota comunque non sta molto meglio: viaggia senza alcun riparo dall’aria, col peso caricato sui polsi e seduto su una sella dura, tutte cose che suggeriscono di limitare l’utilizzo dell’autostrada a qualche “sparata casello-casello”. In velocità la Brutale è stabile anche nei curvoni, ma “sente” le scie dei camion, mentre il motore viaggiando a 120-130 km/h spinge poco perché gira troppo basso. Impossibile anche caricare la Brutale: la forme irregolari di serbatoio e coda rendono difficile montare le borse, l’unica possibilità è uno zaino sulle spalle del pilota dove riporre anche documenti e lucchetto antifurto, visto la totale assenza di spazio sotto la sella.
In città
Nel traffico la Brutale guizza agilissima grazie alla sagoma snella e al peso ridotto. Bisogna solo fare attenzione agli specchietti piuttosto sporgenti... giusto all’altezza dei retrovisori delle auto. Il tre cilindri prontissimo a prendere i giri aiuta a scattare per primi ai semafori, ma ci si trova sempre a fare i conti con la tendenza della ruota anteriore a puntare al cielo appena si apre decisi l’acceleratore. Sul bagnato invece si apprezza la mappatura Rain che addolcisce il carattere della Brutale e rende l’ABS e il controllo di trazione più “presenti” per evitare brutte sorprese.
Rilevamenti
Velocità massima (km/h) | 224 |
Accelerazione | secondi |
0-400 metri | 11,5 |
0-1000 metri | 22,5 |
0-100 km/h | 3,6 |
Ripresa (da 50 km/h) | secondi |
400 metri | 12,2 |
1000 metri | 21,1 |
Potenza massima alla ruota | |
CV/kW | 102/76,1 |
Giri al minuto | 11100 |
Frenata | metri |
Da 100 km/h | 40,5 |
Consumi | km/l |
Autostrada | 14,4 |
Extraurbano | 18,6 |
A 90 km/h | 19,5 |
A 120 km/h | 16,7 |
Al massimo | 9,9 |
Autonomia | km |
A 120 km/h | 274,1 |
Al massimo | 163 |
Acquisizione dati con CORRYS-DATRON DAS1A.
Banco prova Dynojet's 150 Dynamometer.
Bilancia Computer Scales Longacre 7263.
Banco prova Dynojet's 150 Dynamometer.
Bilancia Computer Scales Longacre 7263.
Dati tecnici
Dati tecnici dichiarati dalla casa
Motore | tre cilindri |
Cilindrata (cm3) | 798 |
Cambio | a 6 marce |
Potenza CV(kW)/giri | 110(81)/11500 |
Freno anteriore | doppio disco |
Freno posteriore | disco |
Pneumatico anteriore | 120/50 - 17" |
Pneumatico posteriore | 180/55 - 17" |
Altezza sella (cm) | 83 |
Peso (kg) | 175 |
Capacità serbatoio (litri) | 16,5 |
Autonomia (km) | nd |
Velocità massima (km/h) | nd |
Tempo di consegna | immediato |
Dimensioni rilevate da inSella
Image
Passo |
140.00
|
Lunghezza |
204.50
|
Altezza sella |
83.00
|
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