Ma quanto mi costi?

In attesa di mostrare (forse) qualche vera novità all’EICMA di novembre, la Guzzi Norge 1200 GT nel 2011 ha solo ritoccato un paio di modelli già in listino, tra cui la granturismo Norge della nostra prova. La novità più importante è il motore bicilindrico a quattro valvole per cilindro di 1.151 cm3 (lo stesso già montato su Stelvio e Griso), più potente del precedente "due valvole". Rivista anche la carrozzeria, con le "mezze carene" ora integrate nel serbatoio e un differente cupolino dotato di parabrezza regolabile elettricamente. Rivista anche la posizione di guida e l’ergonomia di pilota e passeggero.





 

ABS di serie, sospensioni affidabili

Per quanto riguarda la ciclistica, il telaio resta immutato mentre è stata modificata la taratura delle sospensioni per offrire un valido compromesso tra guida sportiva e guida turistica. L’impianto frenante ora dispone di due dischi anteriori da 320 mm, mentre l’ABS entra nella dotazione di serie che comprende anche le borse laterali, le manopole riscaldate, il cavalletto centrale e il computer di bordo. Peccato che questo "arricchimento" della dote abbia fatto lievitare il prezzo a ben 15.290 euro, una cifra elevata a fronte delle concorrenti più costose, ma meglio rifinite e più "considerate" sul mercato dell’usato.

Su strada

Anche se nasce soprattutto per viaggiare in autostrada, la Guzzi Norge 1200 GT se la cava bene tra le curve: la ciclistica ben progettata e la posizione di guida leggermente caricata in avanti permettono di affrontare senza problemi anche le strade di montagna. Solo il peso elevato disturba nel misto stretto. Il motore ha un’erogazione progressiva e lineare già ai regimi medio- bassi, con una spinta più vigorosa tra i 5 e i 7.500 giri, che ben si adattano ai percorsi misti. Apprezzabile il comportamento del nuovo impianto frenante: potente il giusto e ben modulabile, è sempre all’altezza della situazione.




 

In autostrada

È il suo ambiente naturale: è comoda, protegge bene dall’aria e permette di tenere medie elevate (compatibilmente con i limiti di velocità) senza affaticare il pilota. L’unico aspetto negativo è quello dei consumi, che in una moto nata per viaggiare non è secondario: percorrere solo poco più di 10 km con ogni litro di carburante fa salire i costi, ma soprattutto limita l’autonomia, un dato importante nelle GT. Niente da dire invece su tenuta di strada e precisione di guida.



 

In città

Le dimensioni abbondanti e il peso elevato (in ordine di marcia abbiamo rilevato quasi 300 kg) sono difficili da gestire nel traffico e nelle manovre da fermo. In movimento invece la moto se la cava discretamente, una volta fatto l’occhio alla carena e alle borse, grazie alla seduta non troppo alta e alla buona maneggevolezza (frutto del baricentro basso e delle quote ciclistiche tutto sommato "agili" per una moto di questo tipo). Su asfalto bagnato e sul pavé si apprezza la presenza dell’ABS poco invasivo ma "presente" quando serve davvero.