Moto Morini Milano: bella, agile e divertente
La naked di Moto Morini è ben fatta, piacevole da usare tra le curve e in città. Buone le prestazioni, efficace la frenata
Image
€ 15.000
Pregi
La ciclistica a punto, le sospensioni raffinate, i freni potenti e ben gestibili, le prestazioni brillanti
Difetti
Lo spazio per il passeggero insufficiente, la scarsa dotazione elettronica (almeno il controllo di trazione...), il prezzo un po’ altino
Foto e immagini
In sintesi
La Moto Morini Milano è una naked dalle linee vagamente anni 80, disegnate dal torinese Angel Lussiana ispirandosi alla storica 3 1/2, la prima bicilindrica prodotta dalla casa italiana. Tra i dettagli “classici” il grosso faro tondo, il serbatoio allungato e il telaio a traliccio in tubi di acciaio (che caratterizza tutta la gamma delle nuove “grosse” Morini). Moderni invece nell’aspetto e nella sostanza il motore bicilindrico e le raffinate sospensioni Mupo (forcella rovesciata da 46 mm e mono completamente regolabili).
due cilindri con carattere
Il bicilindrico a V di 87° da 1.187 cm3 ha una potenza di 123,7 CV (rilevanti alla ruota) ed è molto meno “scorbutico” delle versioni di qualche anno fa, ma offre un’erogazione vigorosa quando si apre il gas. La componentistica è di qualità: cerchi in alluminio forgiato, piastre di sterzo ricavate dal pieno e impianto frenante firmato Brembo con pinze monoblocco radiali. L’elettronica invece è ridotta al minimo: l’ABS è l’unico aiutino disponibile, ma viste le prestazioni sarebbe utile avere anche il controllo di trazione. Azzeccata la gamma colori: la Milano è disponibile solo in rosso-nero e nero-azzurro, in omaggio alla città da cui prende il nome.
I due terminali hanno una voce potente e ben intonata. Il portatarga-parafango fissato al forcellone copre poco la grossa gomma da 190
due cilindri con carattere
Il bicilindrico a V di 87° da 1.187 cm3 ha una potenza di 123,7 CV (rilevanti alla ruota) ed è molto meno “scorbutico” delle versioni di qualche anno fa, ma offre un’erogazione vigorosa quando si apre il gas. La componentistica è di qualità: cerchi in alluminio forgiato, piastre di sterzo ricavate dal pieno e impianto frenante firmato Brembo con pinze monoblocco radiali. L’elettronica invece è ridotta al minimo: l’ABS è l’unico aiutino disponibile, ma viste le prestazioni sarebbe utile avere anche il controllo di trazione. Azzeccata la gamma colori: la Milano è disponibile solo in rosso-nero e nero-azzurro, in omaggio alla città da cui prende il nome.
Come va
su strada
La posizione di guida con il busto leggermente caricato in avanti e le gambe piegate il giusto è azzeccata, comoda anche per i piloti più alti. Tra le curve la Milano è efficace, scende in piega svelta e si comporta bene in percorrenza, sia alle basse velocità sia alle andature più allegre. Per prendere confidenza con la ciclistica bastano pochi metri: agile senza essere nervosa, ha un avantreno solido e in uscita di curva è rapida e sempre precisa. Le sospensioni lavorano bene anche in fase di frenata: la forcella affonda progressiva, comunicando con precisione al pilota quello che succede sotto alla ruota. Convince anche l’impianto frenante, davvero potente e ben dosabile, assistito da un ABS che interviene in maniera corretta e solo quando serve. Il motore invece ha una “duplice personalità”: fino ai 3.000 giri l’erogazione è piuttosto ruvida, con un fastidioso ritardo tra l’apertura del gas e la risposta alla ruota, trasmettendo qualche vibrazione (comunque più che accettabile) soprattutto sulla sella. Superati i 3.000 giri invece la spinta diventa regolare e decisamente robusta: meglio usare con attenzione il gas, vista l’assenza di aiuti elettronici. Ad accompagnare tutto c’è un impianto di scarico dalla voce potente, all’altezza del carattere del bicilindrico Morini.
in autostrada
Non è certo il suo ambiente preferito, ma qualche viaggio ad andature “legali” si può fare senza particolari problemi. Nonostante la protezione dall’aria sia inesistente, a 130 km/h si viaggia benissimo, con un filo di gas e pochissime vibrazioni. I consumi sono nell’ordine dei 15 km/litro, in linea con quelli della concorrenza e neanche alti, viste le prestazioni elevate del motore. Peccato che il serbatoio piuttosto piccolo costringa a fermarsi spesso a fare rifornimento (l’autonomia non arriva ai 200 km).
in città
Le dimensioni compatte aiutano a sgusciare agili tra le auto in coda, gli specchietti sistemati in alto offrono una buona visuale, mentre la sella bassa consente di appoggiare con sicurezza in piedi a terra. Bene anche il manubrio alto e largo che (insieme al discreto raggio di sterzo) aiuta non poco nelle manovre da fermo. Anche sulle strade di città il reparto sospensioni non delude e si apprezza la sua capacità di assorbire senza battere ciglio anche il pavé sconnesso e le buche. Bisogna invece prendere un po’ la mano con il motore, poco trattabile a bassa andatura e con una spinta molto decisa dai medi regimi in su: la mancanza del controllo di trazione si fa sentire soprattutto sui fondi bagnati. Convince infine l’accoppiata frizione-cambio: la prima è leggera, il secondo è morbido e quasi sempre preciso, soggetto solo a qualche sporadico impuntamento se trattato senza riguardi.
La posizione di guida con il busto leggermente caricato in avanti e le gambe piegate il giusto è azzeccata, comoda anche per i piloti più alti. Tra le curve la Milano è efficace, scende in piega svelta e si comporta bene in percorrenza, sia alle basse velocità sia alle andature più allegre. Per prendere confidenza con la ciclistica bastano pochi metri: agile senza essere nervosa, ha un avantreno solido e in uscita di curva è rapida e sempre precisa. Le sospensioni lavorano bene anche in fase di frenata: la forcella affonda progressiva, comunicando con precisione al pilota quello che succede sotto alla ruota. Convince anche l’impianto frenante, davvero potente e ben dosabile, assistito da un ABS che interviene in maniera corretta e solo quando serve. Il motore invece ha una “duplice personalità”: fino ai 3.000 giri l’erogazione è piuttosto ruvida, con un fastidioso ritardo tra l’apertura del gas e la risposta alla ruota, trasmettendo qualche vibrazione (comunque più che accettabile) soprattutto sulla sella. Superati i 3.000 giri invece la spinta diventa regolare e decisamente robusta: meglio usare con attenzione il gas, vista l’assenza di aiuti elettronici. Ad accompagnare tutto c’è un impianto di scarico dalla voce potente, all’altezza del carattere del bicilindrico Morini.
in autostrada
Non è certo il suo ambiente preferito, ma qualche viaggio ad andature “legali” si può fare senza particolari problemi. Nonostante la protezione dall’aria sia inesistente, a 130 km/h si viaggia benissimo, con un filo di gas e pochissime vibrazioni. I consumi sono nell’ordine dei 15 km/litro, in linea con quelli della concorrenza e neanche alti, viste le prestazioni elevate del motore. Peccato che il serbatoio piuttosto piccolo costringa a fermarsi spesso a fare rifornimento (l’autonomia non arriva ai 200 km).
in città
Le dimensioni compatte aiutano a sgusciare agili tra le auto in coda, gli specchietti sistemati in alto offrono una buona visuale, mentre la sella bassa consente di appoggiare con sicurezza in piedi a terra. Bene anche il manubrio alto e largo che (insieme al discreto raggio di sterzo) aiuta non poco nelle manovre da fermo. Anche sulle strade di città il reparto sospensioni non delude e si apprezza la sua capacità di assorbire senza battere ciglio anche il pavé sconnesso e le buche. Bisogna invece prendere un po’ la mano con il motore, poco trattabile a bassa andatura e con una spinta molto decisa dai medi regimi in su: la mancanza del controllo di trazione si fa sentire soprattutto sui fondi bagnati. Convince infine l’accoppiata frizione-cambio: la prima è leggera, il secondo è morbido e quasi sempre preciso, soggetto solo a qualche sporadico impuntamento se trattato senza riguardi.
Rilevamenti
Velocità massima (km/h) | 228,89 |
Accelerazione | secondi |
0-400 metri | 11,4 |
0-1000 metri | 21,5 |
0-100 km/h | 3,5 |
Ripresa (da 50 km/h) | secondi |
400 metri | 11,9 |
1000 metri | 22,3 |
Potenza massima alla ruota | |
CV/kW | 123,7/92,2 |
Giri al minuto | 9000 |
Frenata | metri |
Da 100 km/h | 37,0 |
Consumi | km/l |
Autostrada | 14,8 |
Extraurbano | 22,5 |
A 90 km/h | 20,3 |
A 120 km/h | 16,1 |
Al massimo | 11,8 |
Autonomia | km |
A 120 km/h | 193 |
Al massimo | 142 |
Acquisizione dati con CORRYS-DATRON DAS1A.
Banco prova Dynojet's 150 Dynamometer.
Bilancia Computer Scales Longacre 7263.
Banco prova Dynojet's 150 Dynamometer.
Bilancia Computer Scales Longacre 7263.
Dati tecnici
Dati tecnici dichiarati dalla casa
Motore | 4 tempi bicilindrico |
Cilindrata (cm3) | 1187 |
Cambio | a 6 marce |
Potenza CV(kW)/giri | 116(85,4)/8000 |
Freno anteriore | a doppio disco |
Freno posteriore | a disco |
Pneumatico anteriore | 120/70 - 17" |
Pneumatico posteriore | 190/55 - 17" |
Altezza sella (cm) | 82 |
Peso (kg) | 200 |
Capacità serbatoio (litri) | 14 |
Autonomia (km) | nd |
Velocità massima (km/h) | nd |
Tempo di consegna | immediato |
Dimensioni rilevate da inSella
Image
Passo |
149.00
|
Lunghezza |
210.00
|
Altezza sella |
82.00
|
Moto Morini Milano 2020
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