Ripara bene e beve poco

Moto o scooter? Per chi non sa decidersi, c’è la Honda Deauville 700. Quest’anno questo modello è stato rinnovato nell’estetica (ora simile alla “maxi-tourer” Honda Pan-European) e nel motore, lo stesso bicilindrico che equipaggia la Honda Transalp 650 ma con la cilindrata cresciuta a 680 cm³ e dotato dell’iniezione elettronica al posto dei vecchi carburatori.

Ama il viaggio

Queste modifiche non hanno però cambiato lo spirito della Deauville: una moto pratica e godibile anche in città, per le sue dimensioni piuttosto compatte e le borse incorporate (con una discreta capacità: 54 litri), ma perfetta per i viaggi grazie alla buona protezione aerodinamica offerta dalla carena integrale e dal parabrezza regolabile manualmente in altezza e inclinazione, al motore fluido e regolare e all’ampio spazio per il passeggero. Il comfort migliora anche grazie alla sella più bassa e ridisegnata, meglio raccordata al serbatoio e “scavata” sui lati per consentire a tutti di mettere giù i piedi con sicurezza.
Peccato che alcuni particolari come le pedane, il disegno dei blocchetti elettrici (con i comandi ben disposti) e i paramotore integrati al telaio siano poco curati. Considerando il prezzo della Deauville, un po’ di cura in più non guasterebbe.

Su strada

Non è una sportiva, e si vede dalla taratura troppo morbida delle sospensioni, ma nei tratti guidati sfoggia una buona agilità. Merito di una corretta distribuzione dei pesi e del un motore facile da gestire, anche se molto “tranquillo” nelle prestazioni, nonostante la maggiore potenza. L’erogazione è fluida, lineare, anche in sesta riprende bene già a 2000 giri. Ma se si deve fare un sorpasso bisogna usare il cambio, abbastanza preciso ma duretto negli innesti, mentre la frizione è morbida. Con l’aumentare dei giri del motore crescono le vibrazioni al manubrio, agli alti diventano abbastanza fastidiose.


 

In autostrada

Qui dà il meglio di sé: è stabile sul veloce, ha una seduta che stanca poco anche nei lunghi percorsi, la carena protegge bene le gambe (ma lascia scoperte le caviglie, che soffrono con il freddo) mentre il parabrezza lascia esposta all’aria solo la parte alta del casco. Le borse di serie sono piuttosto capienti e soprattutto regolari nella forma: si possono sfruttare molto bene e hanno un tunnel interno utile per riporre gli oggetti lunghi. Occhio ai consumi: il peso elevato si fa sentire, se si esagera col gas la Deauville “beve” parecchio. 


 

In città

La Deauville è una moto pesante e da fermo la massa si sente parecchio: nelle manovre si fatica, per fortuna una volta in movimento i chili spariscono. Nel traffico la Deauville è piuttosto maneggevole, nonostante le borse incorporate, e nei passaggi stretti se la cava bene. Le sospensioni tarate sul morbido “digeriscono” perfettamente buche e pavé, soprattutto la forcella che però soffre un po’ i colpi più duri. Più “secco” l’ammortizzatore, che però è regolabile. Ottima la frenata, il sistema CBS è ben tarato e dà una mano anche sul bagnato. E con l’ABS è addirittura perfetta.