Honda CB 1000 R, la "streetfighter" più educata
Va forte e pesa poco, ma è facile da guidare e si può usare tutti i giorni. Ottime le finiture, qualche vibrazione ai medi, prezzo un po’ alto
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€ 15.090
Pregi
La posizione di guida comoda ed efficace, la spinta del motore ai medi regimi e la qualità delle finiture superiore alla media.
Difetti
Il prezzo un po’ alto, le vibrazioni avvertibili ai regimi medio alti, la leva frizione stranamente non regolabile.
Foto e immagini
In sintesi
Con la nuova CB 1000 R, la casa di Tokyo propone una maxinaked all’altezza delle rivali come prestazioni, ma “facile” come solo le Honda riescono a essere. Si tratta di una moto tutta nuova con il motore (addolcito) della CBR Fireblade versione 2016 e finiture curate, con poca plastica e tanto metallo. Raffinata anche la dotazione tecnica: le sospensioni sono regolabili (la forcella completamente, l’ammortizzatore in estensione e precarico molla) e l’impianto frenante anteriore sfoggia pinze radiali a quattro pistoncini con dischi da 310 mm. Ci sono anche gli “aiuti” elettronici che ormai ci si aspetta in una moto di questo livello: acceleratore elettronico e quattro mappature motore (tre preimpostate, una personalizzabile) che gestiscono anche le risposte di controllo di trazione e freno motore.
Cambio elettronico di serie
La ricca dotazione di serie della versione “+” della nostra prova comprende anche il cambio elettronico (optional da 730 euro sulla “base”) che funziona in scalata e inserimento, manopole riscaldabili, mini parabrezza, coprisella passeggero, parafango posteriore in alluminio, l’anteriore con inserti in alluminio e infine la griglia sul radiatore.
Cambio elettronico di serie
La ricca dotazione di serie della versione “+” della nostra prova comprende anche il cambio elettronico (optional da 730 euro sulla “base”) che funziona in scalata e inserimento, manopole riscaldabili, mini parabrezza, coprisella passeggero, parafango posteriore in alluminio, l’anteriore con inserti in alluminio e infine la griglia sul radiatore.
Come va
Su strada
In sella si sta comodi, c’è spazio a sufficienza per tutte le taglie e la posizione di guida è solo moderatamente caricata in avanti, le braccia non si stancano. Ben posizionate anche le pedane, arretrate senza esagerare: le gambe sono piegate quanto basta per guidare sportivi senza fastidi. La CB imposta le curve precisa, con la facilità tipica delle Honda: la ciclistica a punto se la cava bene ovunque (e “digerisce” anche i fondi un po’ sconnessi). Il motore è trattabile come possono essere solo i “quattro cilindri”: riesce a riprendere fluido anche in sesta da 2.000 giri, ma tira fuori il meglio dopo i 5.000, sfoderando una gran bella spinta e un allungo vigoroso fino a quasi 11.000 giri. Inserendo la terza si possono affrontare tratti anche tortuosi dimenticandosi di cambiare marcia, ma sarebbe un peccato... perché il cambio elettronico è ben tarato, un piacere da usare: si passa in un lampo da una marcia all’altra senza usare la frizione. Delle tre mappe, la Standard intermedia è perfetta da usare tutti i giorni: con la Sport la risposta dell’acceleratore diventa più reattiva e richiede maggiore attenzione, mentre in Rain si viaggia parecchio rilassati (pur avendo a disposizione tutta la potenza). La forcella è di qualità, non affonda troppo anche se si forza la staccata. Anche l’impianto frenante convince: potente e modulabile, in particolare l’anteriore, è assistito da un ABS che non sbaglia un intervento.
In autostrada
La CB 1000 R non offre alcuna protezione dall’aria: la piccola unghia sopra il faro (di serie sulla versione “+” e optional da 238 euro sulla “base”) è inutile, si soffre già a 120-130 km/h. Intorno ai 5.000/6.000 giri (che corrispondono ad andature “fuorilegge”) ci sono anche un po’ di vibrazioni su manubrio e pedane che alla lunga infastidiscono. Quanto al carico, non si sa dove metterlo. Peccato, perché in sella si sta abbastanza comodi e il motore divora chilometri senza problemi. Per il tragitto casa-ufficio con qualche tratto di autostrada o tangenziale di mezzo la CB va bene, per viaggiare ci vuole un cupolino, borse da naked e tanta buona volontà.
In città
Abbastanza compatta e maneggevole, la CB 1000 R se la cava più che bene in città. Il manubrio largo il giusto non dà fastidio quando bisogna infilarsi tra le auto in coda, mentre il peso contenuto e ben distribuito permette di manovrare senza difficoltà da fermi e a bassa velocità. La posizione di guida non stanca le braccia e gli “aiutini” elettronici permettono di guidare tranquilli. Non male neanche il comfort su buche e pavé: le sospensioni di qualità fanno un buon lavoro, anche nella taratura standard. La frizione (dotata di sistema assistito) non stanca, ma grazie al cambio elettronico si usa in pratica solo in partenza. Bene anche la frenata, sempre pronta e perfettamente dosabile in ogni situazione. Unico problema, il carico: non avendo alcuno spazio, ci vuole per forza lo zaino o (meglio) la borsa da serbatoio: quella del catalogo accessori ufficiale costa 81 euro (kit di montaggio compreso).
In sella si sta comodi, c’è spazio a sufficienza per tutte le taglie e la posizione di guida è solo moderatamente caricata in avanti, le braccia non si stancano. Ben posizionate anche le pedane, arretrate senza esagerare: le gambe sono piegate quanto basta per guidare sportivi senza fastidi. La CB imposta le curve precisa, con la facilità tipica delle Honda: la ciclistica a punto se la cava bene ovunque (e “digerisce” anche i fondi un po’ sconnessi). Il motore è trattabile come possono essere solo i “quattro cilindri”: riesce a riprendere fluido anche in sesta da 2.000 giri, ma tira fuori il meglio dopo i 5.000, sfoderando una gran bella spinta e un allungo vigoroso fino a quasi 11.000 giri. Inserendo la terza si possono affrontare tratti anche tortuosi dimenticandosi di cambiare marcia, ma sarebbe un peccato... perché il cambio elettronico è ben tarato, un piacere da usare: si passa in un lampo da una marcia all’altra senza usare la frizione. Delle tre mappe, la Standard intermedia è perfetta da usare tutti i giorni: con la Sport la risposta dell’acceleratore diventa più reattiva e richiede maggiore attenzione, mentre in Rain si viaggia parecchio rilassati (pur avendo a disposizione tutta la potenza). La forcella è di qualità, non affonda troppo anche se si forza la staccata. Anche l’impianto frenante convince: potente e modulabile, in particolare l’anteriore, è assistito da un ABS che non sbaglia un intervento.
In autostrada
La CB 1000 R non offre alcuna protezione dall’aria: la piccola unghia sopra il faro (di serie sulla versione “+” e optional da 238 euro sulla “base”) è inutile, si soffre già a 120-130 km/h. Intorno ai 5.000/6.000 giri (che corrispondono ad andature “fuorilegge”) ci sono anche un po’ di vibrazioni su manubrio e pedane che alla lunga infastidiscono. Quanto al carico, non si sa dove metterlo. Peccato, perché in sella si sta abbastanza comodi e il motore divora chilometri senza problemi. Per il tragitto casa-ufficio con qualche tratto di autostrada o tangenziale di mezzo la CB va bene, per viaggiare ci vuole un cupolino, borse da naked e tanta buona volontà.
In città
Abbastanza compatta e maneggevole, la CB 1000 R se la cava più che bene in città. Il manubrio largo il giusto non dà fastidio quando bisogna infilarsi tra le auto in coda, mentre il peso contenuto e ben distribuito permette di manovrare senza difficoltà da fermi e a bassa velocità. La posizione di guida non stanca le braccia e gli “aiutini” elettronici permettono di guidare tranquilli. Non male neanche il comfort su buche e pavé: le sospensioni di qualità fanno un buon lavoro, anche nella taratura standard. La frizione (dotata di sistema assistito) non stanca, ma grazie al cambio elettronico si usa in pratica solo in partenza. Bene anche la frenata, sempre pronta e perfettamente dosabile in ogni situazione. Unico problema, il carico: non avendo alcuno spazio, ci vuole per forza lo zaino o (meglio) la borsa da serbatoio: quella del catalogo accessori ufficiale costa 81 euro (kit di montaggio compreso).
Rilevamenti
Velocità massima (km/h) | 230,19 |
Accelerazione | secondi |
0-400 metri | 11,7 |
0-1000 metri | 21,6 |
0-100 km/h | 3,9 |
Ripresa (da 50 km/h) | secondi |
400 metri | 12,5 |
1000 metri | 22,5 |
Potenza massima alla ruota | |
CV/kW | 132,6/98,9 |
Giri al minuto | 10200 |
Frenata | metri |
Da 100 km/h | 40,1 |
Consumi | km/l |
Autostrada | 15,5 |
Extraurbano | 19,9 |
A 90 km/h | 18,3 |
A 120 km/h | 16,4 |
Al massimo | 10,5 |
Autonomia | km |
A 120 km/h | 253 |
Al massimo | 162 |
Acquisizione dati con CORRYS-DATRON DAS1A.
Banco prova Dynojet's 150 Dynamometer.
Bilancia Computer Scales Longacre 7263.
Banco prova Dynojet's 150 Dynamometer.
Bilancia Computer Scales Longacre 7263.
Dati tecnici
Dati tecnici dichiarati dalla casa
Motore | 4 tempi 4 cilindri |
Cilindrata (cm3) | 998 |
Cambio | a 6 marce |
Potenza CV(kW)/giri | 145(107)/10500 |
Freno anteriore | a doppio disco da 310 mm |
Freno posteriore | a disco da 256 mm |
Pneumatico anteriore | 120/70 - 17" |
Pneumatico posteriore | 190/55 - 17" |
Altezza sella (cm) | 83 |
Peso (kg) | 212 |
Capacità serbatoio (litri) | 16,2 |
Autonomia (km) | nd |
Velocità massima (km/h) | nd |
Tempo di consegna |
Dimensioni rilevate da inSella
Image
Passo |
145.50
|
Lunghezza |
212.00
|
Altezza sella |
83.00
|
Honda CB 1000 R Plus Neo Sports Café 2018
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