Harley-Davidson Street Rod, marchio di lusso per cominciare
La più sportiva delle H-D è anche la più abbordabile. Facile e divertente da guidare, ha buoni freni ma le finiture sono solo discrete e il passeggero è scomodo
Image
€ 8.700
Pregi
Il motore ha un brio inatteso, mentre il comportamento su strada è sportivo e divertente, non solo per una H-D.
Difetti
La “strana” posizione di guida imposta dal manubrio è un po’ scomoda per i più alti. Il passeggero “precario” e privo di appigli sicuri.
Foto e immagini
In sintesi
Gli harleysti “duri e puri” all’inizio non avevano preso bene la Street 750: la chiamavano “l’indiana”, riferendosi al fatto che è prodotta negli stabilimenti indiani di Harley-Davidson, dove vengono montate anche le “big twin” che arrivano dagli USA in kit (per evitare i pesanti dazi sulle moto intere). Poi nel 2017 è arrivata questa Street Rod, versione “evoluta” della Street, e le critiche si sono spente sul nascere: decisamente più azzeccata per linee e dotazioni, la nuova stradale è una moto interessante per la clientela più giovane e quella “non H-D” anche in termini di prestazioni e guidabilità.
Una potenza da 1200
Per creare la Street Rod, i progettisti sono intervenuti pesantemente sulla Street. Il bicilindrico a V di 60° ha prestazioni più brillanti: la coppia è cresciuta del 10 per cento e la potenza del 18 per cento, raggiungendo quota 66,1 CV (rilevati alla ruota), un valore non troppo distante da quello della Roadster 1200 (che ha il classico V-twin ad aria, ma costa 13.200 euro). Peccato solo per lo scarico imposto dalla Euro 4, brutto da vedere e ingombrante. Il telaio ha il cannotto di sterzo con 5° in meno d’inclinazione, una modifica che rende la Street Rod efficace e divertente da guidare, insieme alle sospensioni “sportive” e ai freni potenziati: l’avantreno è svelto e gestibile, ma anche stabile in velocità grazie al forcellone più lungo.
Una potenza da 1200
Per creare la Street Rod, i progettisti sono intervenuti pesantemente sulla Street. Il bicilindrico a V di 60° ha prestazioni più brillanti: la coppia è cresciuta del 10 per cento e la potenza del 18 per cento, raggiungendo quota 66,1 CV (rilevati alla ruota), un valore non troppo distante da quello della Roadster 1200 (che ha il classico V-twin ad aria, ma costa 13.200 euro). Peccato solo per lo scarico imposto dalla Euro 4, brutto da vedere e ingombrante. Il telaio ha il cannotto di sterzo con 5° in meno d’inclinazione, una modifica che rende la Street Rod efficace e divertente da guidare, insieme alle sospensioni “sportive” e ai freni potenziati: l’avantreno è svelto e gestibile, ma anche stabile in velocità grazie al forcellone più lungo.
Come va
su strada
All’inizio lascia un po’ perplessi la posizione di guida insolita, a metà tra la naked e la custom, imposta dal manubrio praticamente dritto e largo e dalle pedane alte e avanzate (per favorire angoli di piega in curva maggiori), scomode per chi ha le gambe lunghe. Anche a chi è di statura bassa e media serve comunque un po’ di tempo per abituarsi all’assetto e alla “protesi” in gomma (montata sullo scarico per evitare di sciogliere le suole) che disturba il movimento del piede destro in frenata. Una volta “prese le misure” si scopre invece che la posizione è più valida di quel che si pensa all’inizio. Ma la vera sorpresa della Street Rod è il motore dall’erogazione piena e vigorosa con doti di allungo notevoli in termini assoluti, non solo per una H-D. Questa sensazione è confermata dai nostri rilevamenti, dai quale la piccola H-D esce vittoriosa su rivali di prestigio. L’erogazione brillante non penalizza l’elasticità che ci si aspetta da una bicilindrica Harley-Davidson, mentre le vibrazioni tipiche dei twin americani sono qui molto contenute, si avvertono solo sul manubrio quando si viaggia oltre i 5.000 giri. Anche il calore del motore non si sente durante la marcia, ma solo nelle soste a motore acceso. Dal punto di vista della guida, la caratteristica più marcata è la facilità: la sella a 76 cm da terra e la ciclistica svelta quanto basta la rendono agile e permettono di sfruttare in modo divertente e sicuro le qualità del motore.
in autostrada
Non è una moto nata per i lunghi viaggi a 130 km/h di crociera, tuttavia se la cava dignitosamente anche in questo tipo di utilizzo, salvo la totale assenza di portapacchi o altre soluzioni per il carico di bagagli. Si mantengono velocità di crociera vicine ai limiti senza fatica e con consumi tutto sommato accettabili. Apprezzabile anche la stabilità in rettilineo e nei curvoni veloci, oltre all’efficacia dell’impianto frenante più che adeguato alle prestazioni. Anche la protezione aerodinamica è discreta: il cupolino è piccolo, ma fa il suo onesto lavoro.
in città
L’agilità della Street Rod si apprezza anche in città, favorita dall’equilibrio tra telaio e sospensioni. Queste ultime assorbono buche e pavé senza problemi, meglio di molti scooteroni. Gli specchi che sporgono dal manubrio possono invece creare qualche problema nei passaggi più stretti, perché sono all’altezza di quelli di molte auto. Il cambio piace per i rapporti corretti (la terza in particolare è perfetta nel traffico), ma è difficile trovare la folle al semaforo. Sul bagnato si apprezza la taratura corretta dell’ABS di serie, mentre l’erogazione fluida ai bassi e medi regimi non fa rimpiangere troppo la mancanza del controllo di trazione.
All’inizio lascia un po’ perplessi la posizione di guida insolita, a metà tra la naked e la custom, imposta dal manubrio praticamente dritto e largo e dalle pedane alte e avanzate (per favorire angoli di piega in curva maggiori), scomode per chi ha le gambe lunghe. Anche a chi è di statura bassa e media serve comunque un po’ di tempo per abituarsi all’assetto e alla “protesi” in gomma (montata sullo scarico per evitare di sciogliere le suole) che disturba il movimento del piede destro in frenata. Una volta “prese le misure” si scopre invece che la posizione è più valida di quel che si pensa all’inizio. Ma la vera sorpresa della Street Rod è il motore dall’erogazione piena e vigorosa con doti di allungo notevoli in termini assoluti, non solo per una H-D. Questa sensazione è confermata dai nostri rilevamenti, dai quale la piccola H-D esce vittoriosa su rivali di prestigio. L’erogazione brillante non penalizza l’elasticità che ci si aspetta da una bicilindrica Harley-Davidson, mentre le vibrazioni tipiche dei twin americani sono qui molto contenute, si avvertono solo sul manubrio quando si viaggia oltre i 5.000 giri. Anche il calore del motore non si sente durante la marcia, ma solo nelle soste a motore acceso. Dal punto di vista della guida, la caratteristica più marcata è la facilità: la sella a 76 cm da terra e la ciclistica svelta quanto basta la rendono agile e permettono di sfruttare in modo divertente e sicuro le qualità del motore.
in autostrada
Non è una moto nata per i lunghi viaggi a 130 km/h di crociera, tuttavia se la cava dignitosamente anche in questo tipo di utilizzo, salvo la totale assenza di portapacchi o altre soluzioni per il carico di bagagli. Si mantengono velocità di crociera vicine ai limiti senza fatica e con consumi tutto sommato accettabili. Apprezzabile anche la stabilità in rettilineo e nei curvoni veloci, oltre all’efficacia dell’impianto frenante più che adeguato alle prestazioni. Anche la protezione aerodinamica è discreta: il cupolino è piccolo, ma fa il suo onesto lavoro.
in città
L’agilità della Street Rod si apprezza anche in città, favorita dall’equilibrio tra telaio e sospensioni. Queste ultime assorbono buche e pavé senza problemi, meglio di molti scooteroni. Gli specchi che sporgono dal manubrio possono invece creare qualche problema nei passaggi più stretti, perché sono all’altezza di quelli di molte auto. Il cambio piace per i rapporti corretti (la terza in particolare è perfetta nel traffico), ma è difficile trovare la folle al semaforo. Sul bagnato si apprezza la taratura corretta dell’ABS di serie, mentre l’erogazione fluida ai bassi e medi regimi non fa rimpiangere troppo la mancanza del controllo di trazione.
Rilevamenti
Velocità massima (km/h) | 178,6 |
Accelerazione | secondi |
0-400 metri | 13,6 |
0-1000 metri | 26,6 |
0-100 km/h | 5,0 |
Ripresa (da 50 km/h) | secondi |
400 metri | 14,5 |
1000 metri | 27,9 |
Potenza massima alla ruota | |
CV/kW | 66,14/49,32 |
Giri al minuto | 8963 |
Frenata | metri |
Da 100 km/h | 37,20 |
Consumi | km/l |
Autostrada | 14,1 |
Extraurbano | 24,0 |
A 90 km/h | 22,4 |
A 120 km/h | 16,6 |
Al massimo | 12,3 |
Autonomia | km |
A 120 km/h | 219,4 |
Al massimo | 162,4 |
Acquisizione dati con CORRYS-DATRON DAS1A.
Banco prova Dynojet's 150 Dynamometer.
Bilancia Computer Scales Longacre 7263.
Banco prova Dynojet's 150 Dynamometer.
Bilancia Computer Scales Longacre 7263.
Dati tecnici
Dati tecnici dichiarati dalla casa
Motore | bicilindrico a V |
Cilindrata (cm3) | 749 |
Cambio | a 6 marce |
Potenza CV(kW)/giri | 70(51)/8750 |
Freno anteriore | a disco |
Freno posteriore | a disco |
Pneumatico anteriore | 120/70 - 17" |
Pneumatico posteriore | 160/60 - 17" |
Altezza sella (cm) | 77 |
Peso (kg) | 238 |
Capacità serbatoio (litri) | 13,2 |
Autonomia (km) | nd |
Velocità massima (km/h) | nd |
Tempo di consegna | immediato |
Dimensioni rilevate da inSella
Image
Passo |
66.10
|
Lunghezza |
178.60
|
Altezza sella |
231.50
|
Harley-Davidson Street Rod 750 2018
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