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Indian Motorcycle Scout Bobber 2018 Aries1964

Perché l'ho comprata o provata

Tutto è iniziato in un freddo giorno di gennaio 2019. Non era passato nemmeno un anno da quando avevo acquistato una HD sportster R del 2014. Indubbiamente molto accattivante, bella e piena di cromature, ma io cercavo qualcosa di più “cattivo” di più originale. Mi sono sempre piaciute le customs. La mia prima vera moto è stata una Suzuki GS450L, del 1988 (ce l’ho sempre ed è perfetta). Il problema era trovare un concessionario Indian in zona. Praticamente un’impresa. Ed invece a ottobre 2018, ad Empoli, ha aperto un concessionario INDIAN. A febbraio 2019 ho comprato la stessa moto che avevo provato, con soli 450 Km. Con la Indian BOBBER, fin dall’inizio è stato amore a prima vista!

Com'è

Esteticamente è di grande effetto. Tutta nera opaca, mono sella e bassissima. Sul serbatoio, che sembra molto capiente ma non lo è, spicca la scritta argentata "INDIAN”. A vederla da lontano sembra una H.D., ma poi ti avvicini, leggi la marca e ti accorgi che è diversa. Nella mia moto, tutto è nero opaco (ci sono altre colorazioni per la BOBBER): il manubrio, il telaio (in alluminio), gli specchietti, gli scarichi, i cilindri, il faro e la strumentazione. Praticamente è tutta nera opaca, tranne per alcune piccole parti del motore, che sono argento satinato e i cerchioni, che sono neri, ma lucidi. Il motore bicilindrico di 1.1133 cc è bellissimo. E’ un bicilindrico a V, molto compatto e massiccio. Non presenta le alettature tipiche delle sorelle H.D., in quanto il raffreddamento è a liquido e il radiatore è integrato perfettamente con il telaio. La sella spicca sul resto della moto: piccola, color cuoio, trapuntata, con tanto di logo Indian impresso sulla pelle. Non è comodissima, ma è tremendamente bassa, poco più di 60 cm da terra. Sembra fatta a mano. Non esiste un sottosella o meglio non è presente nessun posto per conservare documenti ed attrezzi. La qualità degli assemblaggi è buona. Cavi dei freni in treccia, strumentazione ridottissima (old style). La chiave d’avviamento è posta lateralmente, nel mezzo al motore (fantastica !). Manca il comando del lampeggio. Le pedane del guidatore sono avanzate, all’inizio un po' scomode, ma dopo un po' di chilometri, ci si prende l’abitudine. Potevano essere maggiormente curate, sia nell’assemblaggio che nei materiali. La BOBBER nasce senza accessori ad uso del passeggero, anche se è omologata per due. Gli specchietti sono di ottima fattura e permettono un’ottima visuale, forse un po' troppo grandi. Gli scarichi, accoppiati sul lato destro, sono esageratamente grandi e lunghi. Il suono che esce dagli scarichi ricorda vagamente lo scarico di una CIAO anni ’80 modificato. La trasmissione finale è a cinghia, silenziosissima e molto bella. Non vi sono vibrazioni anomale, ma la posizione degli ammortizzatori e la loro escursione fanno stare molto attento il pilota nel caso in cui si prendano delle buche, soprattutto a scalino. In effetti non sono fantastici. Infine i penumatici, grossi e tassellati, montati su cerchi in lega da 16”, rendono la moto molto accattivante, anche se nella guida in curva non sono il massimo. Orrendo il porta targa fornito di serie !

Alla guida

Parto subito che se pensate di montare su una HD vi sbagliate di grosso, come se pensate alla Indian come ad una custom giapponese. A differenza della HD il motore è vigoroso e potente, con i suoi 100 CV, che in quasi tutte le marce (ne ha 6) riprende e spinge subito fortissimo. Il motore è il suo punto di forza, e in alcuni casi, se non si sta attenti e ben saldi tende a strapparti dal sellino. A differenza delle custom Jap ha il fascino delle “american bike”, muscolosa e “bad”. La moto da ferma è sicuramente pesante con i suoi 250 Kg, ma in movimento è molto equilibrata e maneggevole, anche perché le vibrazioni sono assenti. Da ferma si sposta facilmente, grazie al suo baricentro bassissimo. Il cambio è preciso e leggermente rumoroso, ma mai come le HD. L’ottima erogazione del motore non fa usare troppo il cambio. La BOBBER, secondo me, è ottima per la città e per i viaggi medio-brevi, poi il confort tende a diminuire e dopo circa 2 orette vi viene voglia di fermarvi e massaggiarvi il sedere. Essendo agile non disdegna le curve, nel caso l’unico limite sono le pedane, che sono ad appena 13 cm da terra. In autostrada non stanca se si mantengono velocità sui 90-100 km/ora. Le cose cambiano se si aumentano le velocità. La protezione è zero e per giunta la posizione di guida, alle alte velocità, conferisce al pilota l’effetto paracadute. Per essere una 1.200, e per giunta pesante, i consumi si attestano sui 20 Km/litro, sempre che non si vogliano sfruttare al massimo i suoi 100 CV. Il serbatoio è da 12,5 litri. Come detto la sua pecca maggiore sono le sospensioni che a causa della loro posizione e della loro scarsa escursione, sulle buche più profonde o a scalino, hanno una risposta un po’ troppo secca. D'altronde se si vuole una moto “bobber”, bassa e lunga, la comodità del pilota ne risente sicuramente, ma il fascino no! I freni sono entrambi a disco, e abbastanza adeguati alla ciclistica e alla potenza della moto. Forse se era montato un doppio disco all’anteriore era meglio, visto il peso della moto e le velocità che può raggiungere! Altro aspetto interessante è il fatto che la BOBBER può essere ulteriormente customizzata, per renderla ancora più unica. Oltre ai ricambi originali (molto cari) esistono molti accessori non di serie, soprattutto prodotti negli USA e in Francia, dove risulta essere uno dei paesi Europei dove sta avendo più successo. Consigli per gli acquisti Premetto che io sono un semplice motociclista e non un esperto del settore e quindi quanto di seguito riportato nasce dalle mie sensazioni, dalle mie esigenze di guida e dai miei gusti personali! Credo che se avete qualche soldino da investire su questa moto (non pochi), le scelte debbano essere rivolte a fare degli acquisti per caratterizzarla maggiormente e renderla un po' più “comoda”. Il primo acquisto sono sicuramente gli scarichi. Personalmente ho acquistato del Vance & Hines. Di modelli, omologati o meno ve ne sono tantissimi. La loro sostituzione oltre a caratterizzare maggiormente la moto aumenta il rendimento della stessa soprattutto a livello di risposta ai bassi. Secondo acquisto gli ammortizzatori posteriori. La loro scelta è in funzione del fatto se volte portare un passeggero o meno. Se volete rendere la vostra BOBBER fruibile in due, dovete sostituire gli ammortizzatori originali, altrimenti aspettatevi degli accidenti dal vostro passeggero! Personalmente, per fare ciò ho acquistato degli ammortizzatori con un’escursione maggiore e completamente regolabili (Shock-Factory). Anche se si decidesse di rimanere un “lupo solitario” sulla BOBBER, il mio consiglio è di acquistare una coppia di ammortizzatori posteriori più performanti. Anche in questo caso di modelli ce ne sono tanti! La BOBBER può passare abbastanza rapidamente da monsella a biposto. Personalmente ho montato i seguenti accessori, visto che uso la mia moto anche per un utilizzo lavorativo: porta-targa laterale, doppi scarichi aftermarket, faro a led, borse laterali in pelle con telaietti specifici, portapacchi posteriore, sella posteriore con schienalino, pedane passeggero, specchietti tondi, soffietti forcella.

La comprerei o ricomprerei?

Certamente! Forse tra un po' passerò a una categoria superiore, ma non è detto. La consiglio a tutti coloro che hanno voglia di una custom potente ed affidabile, senza tanti fronzoli o elettronica. Forse le uniche pecche, al momento, sono i pochi rivenditori in Italia ed il prezzo, che è leggermente superiore al resto delle concorrenti. Una riflessione: per avere prestazioni di pari livello in una HD bisogna andare su modelli superiori rispetto alle Sportster.

L'ho guidata perché?

è mia
Km percorsi
in un anno
km
Comfort
4
Tenuta di strada
5
Consumo
4
Cambio
4
Vano sottosella
0
Posizione di guida
5
Finiture
5
Prestazioni
5
Freni
5
Sospensioni
4
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