Prove lettori Marzo 2012

La linea è unica, il doppio faro con "effetto stralunato", il codino cortissimo, e l'aspetto da mantide religiosa la rendono riconoscibile a prima vista, tutto ciò lo si deve al compianto Carlo Talamo disegnatore di talento e grande appassionato di moto che, presa una 955 l'ha totalmente rivoluzionata creando la Speed S attualmente introvabile (ne sono state prodotte solo 3). Da lì la Triumph ha cominciato a produrre il modello 1050. Il motore 3 cilindri è un vero portento, a mio avviso il miglior compromesso tra le varie frazionature possibili, bella la spinta ai bassi e medi e buon allungo.

Un po' impacciata nel misto stretto per il peso e le dimensioni, ma se la cava bene. I carburatori soffrono un po' in alta montagna, a volte fanno i capricci, Il cambio nella guida allegra diventa un po' ruvido. Il motore è corposo e generoso a tutti i regimi, anche se la moto è datata tiene botta a molte moto attuali. Ottime prestazioni.

Primo modello, a carburatori, immatricolato a fine 2006. Bello, linea piacevole, poco ingombrante ma neanche troppo piccolo. Ruote "mezza misura", nè alte, nè basse (15 e 14 pollici), quindi un buon compromesso tra maneggevolezza e stabilità. Le finiture sono decisamente scadenti, almeno in rapporto agli standard giapponese. le versioni successive sono molto più curate. La posizione di guida è naturale, merito della sella comoda e spaziosa. Il passeggero è seduto quasi sullo stesso piano. Il vano sottosella è enorme. Ci stanno 2 caschi integrali, e la forma è abbastanza regolare.

È una moto eccezzionale, comoda e rapida nei movimenti. Se avesse l'accensione non a pedivella sarebbe una moto perfetta.