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Harley-Davidson Low Rider S: un bel passo avanti

La cruiser americana si presenta rinnovata: non nelle forme, che ben conosciamo, ma nella qualità costruttiva e nelle prestazioni, che la rendono molto più accattivante. La spinta è possente e non ci sono aiuti elettronici a rendere la guida più facile
Pregi

Pregi

Il motore pronto all’apertura del gas e con una spinta “strappabraccia”, la ciclistica a punto, la guida efficace tra le curve
 
Difetti

Difetti

Il manubrio alto e lontano rispetto alla sella, la mancanza di “aiuti” elettronici, la frizione pesante da azionare e il cambio duro negli innesti

In sintesi

Una moto come la low rider S ha una cilindrata da automobile e un peso importante, si sta seduti per terra e il manubrio obbliga le braccia a una posizione non proprio consueta. È insomma una Harley-Davidson a tutti gli effetti. Il bicilindrico a V di 45° Milwaukee Eight ha una cilindrata di 114 pollici cubi (1.868 cm3), distribuzione ad aste e bilancieri, raffreddamento misto aria/olio e un doppio contralbero che elimina (quasi) le vibrazioni. Niente riding mode né altri sistemi elettronici, la Low Rider S è una moto essenziale. Misure e ingombri sono più contenuti rispetto ad altre cruiser, ma non è sicuramente un peso “piuma”. 
Il piccolo cupolino rende il frontale più grintoso, ma è anche utile: devia l’aria dal busto, lasciando però esposte all’aria braccia e testa del pilota. Il faro a Led ha la luce DRL. Il faro posteriore mantiene la forma in uso da decenni sulle H-D, ma ora è a Led e potente. Sporge molto dal parafango posteriore: nelle manovre da fermo bisogna fare attenzione. Il cruscotto con i due strumenti sovrapposti al centro del serbatoio è bello ma difficile da consultare perché il pilota deve abbassare lo sguardo. Nei blocchetti della Low Rider S, come in tutte le Harley, i comandi delle frecce sono divisi sui due blocchetti. A sinistra c’è il tasto per selezionare le varie informazioni del display LCD. La qualità generale non è male, nonostante qualche cavo che sporge qua e là e dettagli non da "tedesca". I due lunghi e ingombranti terminali sovrapposti Shotgun hanno una voce potente (ma in regola con la legge). Peccato per la tendenza ad arrugginire sui fondelli.
Il bicilindrico a V Milwaukee Eight ha una spinta ai bassi impressionante, sottolineata nella Low Rider S dalla verniciatura totale in nero opaco. Davanti la Low Rider S sfoggia una forcella Showa a steli rovesciati da 43 mm che tra le curve rende l’avantreno stabile e preciso. Potente, modulabile ed efficace anche l’impianto frenante.

Come va

La posizione di guida è scomoda e “selettiva”: per i piloti più bassi il manubrio è alto e lontano, per i più alti le pedane sono vicine alla sella. Per la Harley-Davidson il kit per il passeggero con sellino e pedane viene offerto come optional e costa 250 euro. Nel catalogo accessori H-D ci sono numerose selle doppie, nonché schienaletti e appigli che permettono di trovare una soluzione consona al viaggio in due.
Il motore non vibra e la protezione dall’aria, seppur minima, è migliore che su altre moto. Bene le sospensioni: l’avantreno è stabile e preciso in ingresso curva. La Low Rider S si potrebbe esibire in pieghe notevoli, se non avesse una luce a terra ridotta e una posizione in sella poco adatta alla guida sportiva. Le sospensioni sono di pregio, sostenute nella guida sportiveggiante ma abbastanza morbide per non soffrire sulle buche. L’Harley stupisce per maneggevolezza e precisione di guida ma un controllo di trazione ci starebbe bene. Il bicilindrico in accelerazione è un portento con una progressione decisa anche ai medi, meno agli alti. Il cambio dell’Harley è “secco” negli innesti e la frizione richiede una discreta forza sulla leva. Anche la frizione richiede un certo sforzo, nel traffico ci si stanca. Ottima la frenata: nonostante la “stazza”, l'impianto fa il suo dovere.
La Low Rider S non ama le autostrade. L’Harley conta sul piccolo cupolino che devia un po’ di aria dal busto, lasciando però esposte le spalle e la testa. Anche per quanto riguarda borse e porta pacchi bisogna attingere ai (costosi) cataloghi di accessori. Sul comfort di marcia la Low Rider S (provvista di doppio contralbero) non vibra troppo: chi l’avrebbe mai detto? Pur non essendo nata per la città, questa H-D sopravvive nel traffico: solo la posizione di guida la penalizza nei passaggi stretti. Nelle manovre da fermo l’americana è più facile da gestire di altre moto (pur pesando oltre 300 kg) per l’assenza di ingombri laterali.
I consumi non sono malvagi, soprattutto in rapporto alle dimensioni del motore e al peso del mezzo.

Rilevamenti

Velocità massima (km/h) -
Accelerazione secondi
0-400 metri -
0-1000 metri -
0-100 km/h -
Ripresa (da 50 km/h) secondi
400 metri -
1000 metri -
Potenza massima alla ruota  
CV/kW -
Giri al minuto -
Frenata metri
Da 100 km/h -
Consumi km/l
Autostrada -
Extraurbano -
A 90 km/h -
A 120 km/h -
Al massimo -
Autonomia km
A 120 km/h -
Al massimo -

Acquisizione dati con CORRYS-DATRON DAS1A.
Banco prova Dynojet's 150 Dynamometer.
Bilancia Computer Scales Longacre 7263.

Dati tecnici

Dati tecnici dichiarati dalla casa

Motore 4 tempi bicilindrico
Cilindrata (cm3) 1868
Cambio a 6 marce
Potenza CV(kW)/giri 93(69) 5020
Freno anteriore a doppio disco da 300 mm 
Freno posteriore a disco da 292 mm 
Pneumatico anteriore 110/90-19”
Pneumatico posteriore 180/70-16”
Altezza sella (cm) -
Peso (kg) 308
Capacità serbatoio (litri) 18,9
Autonomia (km) -
Velocità massima (km/h) -
Tempo di consegna -

Dimensioni rilevate da inSella

Image
Passo
161.50
Lunghezza
236.00
Altezza sella
69.00
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Prezzo Prezzo
20.300
Cilindrata Cilindrata
1.868
cm3
Peso Peso
308,00
kg
Potenza Potenza
93,00
CV
Velocita Velocità
190,00
km/h
Voto medio
4
Comfort
4
Tenuta di strada
4
Consumo
3
Cambio
3
Vano sottosella
1
Posizione di guida
3
Finiture
4
Prestazioni
5
Freni
5
Sospensioni
5
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