Spostamenti tra regioni e comuni: ultimi aggiornamenti e regole da seguire
Salvo che negli orari del coprifuoco - attivo sono in alcune regioni - non esistono attualmente limiti o divieti alla libera circolazione tra comuni, province o regioni, fa eccezione solo la Campania, Le regole però potrebbere cambiare rapidamente, sorvegliate speciali le aree metropolitane delle grandi città come Milano e Napoli, ma a rischio lockdown anche regioni come Lombardia, Liguria, Lazio e Valle d’Aosta. Ecco allora le norme attualmente in vigore e quelle che potrebbero arrivare nei prossimi giorni
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Politica e trasporti
Circolazione e autocertificazione
Con il Dpcm dello scorso 19 ottobre, il Governo ha introdotto nuove limitazioni considerate necessarie al contenimento della curva dei contagi. Il decreto, lo ricordiamo, comprende sia veri e propri divieti - con sanzioni nel caso di violazione da parte di cittadini ed esercenti - che semplici (seppur importanti) raccomandazioni come quella di evitare o limitare il più possibile gli spostamenti che rimane dunque soltanto una raccomandazione e non sono pertanto previste multe o sanzioni.
Obblighi e divieti riguardano nel dettaglio l’utilizzo della mascherina anche all’aperto qualora non fosse possibile garantire la distanza di sicurezza, la chiusura totale di alcune attività (come discoteche, palestre, piscine e centri benessere) e chiusura anticipata alle ore 18.00 alle 5 per bar e ristoranti.
A questi si aggiungono i coprifuoco regionali che vietano gli spostamenti in determinate face orarie: in Lombardia (dalle 23 alle 5), in Piemonte (dalle 23 alle 5), nel Lazio (dalle 24 alle 5), in Campania (dalle 23 alle 5), in Calabria (dalle 24 alle 5), in Sicilia (dalle 24 alle 5) e in Valle d'Aosta (dalle 21 alle 5). Durante questi orari, ai cittadini viene fatto divieto di uscire di casa - a piedi o a bordo di un veicolo, pubblico o privato - se non per motivi di lavoro o di assoluta urgenza, che andranno riportati nell’autocertificazione da compilare e consegnare alle forze dell’ordine in caso di controllo. La violazione del coprifuoco non giustificata prevede multe da 400 a 1000 euro.
Solo in Campania, oltre al coprifuoco vige lo stop degli spostamenti tra province, non è invece prevista alcuna limitazione alla libera circolazione.
Il quadro normativo potrebbe tuttavia modificarsi già a partire in questi giorni: la progressione dei contagi non dimininuisce, e potrebbero rendersi necessarie misure ancora più drastiche. Le zone più a rischio sono le grandi città Milano e Napoli, ma anche Bologna, Torino e Roma sono le «osservate speciali», che rischiano di finire in lockdown. "Grande malato" il capoluogo milanese: per Milano si tratta anche di bloccare l’area metropolitana dove ci sono migliaia di nuovi contagiati e ospedali in grave affanno, si parla con instenza di divieto di spostamento per i cittadini e il blocco di tutte le attività ad esclusione di quelle essenziali già da lunedì. Dopo Milano potrebbe poi toccare alle altre grandi zone metropolitane d'Italia.
Non si esclude anche il lockdown in alcune regioni o, peggio, il blocco degli spostamenti regionali, provvedimenti che verrebbero prese comunque dopo quelli di blocco delle grandi città. Sorvegliati speciali sono Lombardia, Piemonte, Campania, Liguria, Lazio e Valle d’Aosta, dove il numero dei contagi risulta in costante crescita. Gli esperti terranno in queste ore sotto controllo l’indice di contagiosità, il cosiddetto indice Rt che abbiamo purtroppo imparato a conoscere molto bene in questi mesi. Se l’andamento dovesse peggiorare, potrebbero scattare limitazioni alla circolazione ( e alle attività lavorative) simili o identiche a quelle sperimentate durante i mesi di marzo e aprile.
Obblighi e divieti riguardano nel dettaglio l’utilizzo della mascherina anche all’aperto qualora non fosse possibile garantire la distanza di sicurezza, la chiusura totale di alcune attività (come discoteche, palestre, piscine e centri benessere) e chiusura anticipata alle ore 18.00 alle 5 per bar e ristoranti.
A questi si aggiungono i coprifuoco regionali che vietano gli spostamenti in determinate face orarie: in Lombardia (dalle 23 alle 5), in Piemonte (dalle 23 alle 5), nel Lazio (dalle 24 alle 5), in Campania (dalle 23 alle 5), in Calabria (dalle 24 alle 5), in Sicilia (dalle 24 alle 5) e in Valle d'Aosta (dalle 21 alle 5). Durante questi orari, ai cittadini viene fatto divieto di uscire di casa - a piedi o a bordo di un veicolo, pubblico o privato - se non per motivi di lavoro o di assoluta urgenza, che andranno riportati nell’autocertificazione da compilare e consegnare alle forze dell’ordine in caso di controllo. La violazione del coprifuoco non giustificata prevede multe da 400 a 1000 euro.
Solo in Campania, oltre al coprifuoco vige lo stop degli spostamenti tra province, non è invece prevista alcuna limitazione alla libera circolazione.
Il quadro normativo potrebbe tuttavia modificarsi già a partire in questi giorni: la progressione dei contagi non dimininuisce, e potrebbero rendersi necessarie misure ancora più drastiche. Le zone più a rischio sono le grandi città Milano e Napoli, ma anche Bologna, Torino e Roma sono le «osservate speciali», che rischiano di finire in lockdown. "Grande malato" il capoluogo milanese: per Milano si tratta anche di bloccare l’area metropolitana dove ci sono migliaia di nuovi contagiati e ospedali in grave affanno, si parla con instenza di divieto di spostamento per i cittadini e il blocco di tutte le attività ad esclusione di quelle essenziali già da lunedì. Dopo Milano potrebbe poi toccare alle altre grandi zone metropolitane d'Italia.
Non si esclude anche il lockdown in alcune regioni o, peggio, il blocco degli spostamenti regionali, provvedimenti che verrebbero prese comunque dopo quelli di blocco delle grandi città. Sorvegliati speciali sono Lombardia, Piemonte, Campania, Liguria, Lazio e Valle d’Aosta, dove il numero dei contagi risulta in costante crescita. Gli esperti terranno in queste ore sotto controllo l’indice di contagiosità, il cosiddetto indice Rt che abbiamo purtroppo imparato a conoscere molto bene in questi mesi. Se l’andamento dovesse peggiorare, potrebbero scattare limitazioni alla circolazione ( e alle attività lavorative) simili o identiche a quelle sperimentate durante i mesi di marzo e aprile.
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