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Spostamenti tra regioni e comuni, il ministero chiarisce: no multe, solo raccomandazioni

Il Dpcm del 19 ottobre non pone alcun divieto a feste private e spostamenti tra comuni o regioni. A ribadirlo è una nota del Viminale, che chiarisce: si tratta solo di “raccomandazioni”, non è prevista alcuna multa per i trasgressori
Nessun divieto di spostamento
Entrato in vigore lo scorso 19 ottobre, il nuovo Dpcm comprende sia divieti che raccomandazioni: contravvenendo ai primi si rischia la multa, mentre per le seconde non è di fatto prevista - né ammessa - alcuna sanzione. Il riferimento è in quest’ultimo caso alle feste private e agli spostamenti (dal proprio comune o da una regione a un’altra), sconsigliati ma non vietati. A ribadirlo è il capo di gabinetto del Viminale Bruno Frattasi che, con una direttiva rivolta alle forze dell’ordine, chiarisce, “a beneficio dell’attività degli organi accertatori”, “che le previsioni del Dpcm esplicitate in forma di raccomandazione non determinano, nel caso di comportamenti difformi, l’irrogazione di sanzioni”. Pertanto, ai cittadini non viene fatto alcun divieto di spostamento, ma soltanto chiesto di adottare in via generale “un principio di massima cautela”, evitando, quando possibile, di ricevere ospiti non conviventi presso la propria abitazione e di “non spostarsi, con mezzi di trasporto, pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi”. 

Diverso è il discorso riguardante i divieti, quali il coprifuoco (istituito in Campania, Lazio, Sicilia, Lombardia e Calabria) e l’apertura di attività per le quali il Dpcm ne ha esplicitamente sancito la chiusura (totale come nel caso di palestre, piscine e centri benessere) o parziale in base agli orari (come nel caso di bar e ristoranti, obbligati ad abbassare la saracinesca alle ore 18.00). Trattandosi in questo caso di divieti e non di raccomandazioni, i trasgressori potranno incorrere in sanzioni da 400 a 3000 euro per la violazione del coprifuoco e fino a 1.000 euro e, discrezione delle Forze dell’ordine, la sospensione dell’attività, per chi dovesse lasciare alzata la saracinesca. 

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