Fase 2: Uber investe nei monopattini elettrici
Mobilità urbana e Coronavirus - Causa distanziamento sociale, i mezzi pubblici non basteranno: la soluzione sta tutta nella mobilità a due ruote, meglio se condivisa. Ebike e monopattini elettrici si renderanno protagonisti di una possibile “rivoluzione green”. In prima linea Uber, pronta ad allargare la flotta di monopattini in sharing
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Green Planet
Mobilità a due ruote, green e condivisa
Con la Fase 2 la mobilità urbana - e non s’intende qui solo quella italiana - dovrà essere completamente riorganizzata. Le misure di contenimento come quella del distanziamento sociale hanno imposto una drastica riduzione del numero di passeggeri trasportati da tram, autobus, metropolitane e treni dove, in alcuni casi, i posti a sedere si sono ridotti fino al 75% (nel Regno Unito hanno calcolato che la riduzione sarà addirittura del 90%).
La riapertura delle fabbriche e di molti negozi ha tuttavia obbligato (o permesso, dipende dai punti di vista) milioni di persone a tornare al lavoro e, quindi, a spostarsi ogni giorno per raggiungere uffici o stabilimenti. I mezzi privati - meglio se a due ruote - sono una buona alternativa ma, in tale contesto, giocherà un ruolo importante, se non addirittura fondamentale, lo sharing elettrico. In un simile contesto, a farla da padroni saranno le eBike, gli scooter a batteria e i monopattini elettrici.
Non è un caso se, tra i primi a muoversi in questa direzione, compaia proprio Uber, pronta ad implementare il suo servizio di monopattini elettrici condivisi. Il gigante della mobilità, celebre per i suoi taxi "alternativi", gravemente colpito dalla crisi Covid-19, ha infatti investito, insieme ad Alphabet (cioè la società capofila di Google) e Bain Capital, circa 170 milioni di dollari in Lime, startup già attiva nello sharing elettrico che, proprio di recente, ha acquistato Jump, cioè la divisione di bici elettriche della stessa Uber. Tra biciclette a pedalata assistita e monopattini, la flotta a zero emissioni messa a disposizione dei cittadini è pertanto destinata ad ampliarsi esponenzialmente già nelle prossime settimane.
Il terreno per la crescita della tanto discussa micromobilità è più fertile che mai. Da nemico giurato di pedoni e amministrazioni comunali (ricordiamo le polemiche e le multe fioccate la scorsa estate quando ancora non si sapeva dove e come circolare), il monopattino elettrico (ma anche le ebike e in generale la mobilità a due ruote condivisa) trova nell’emergenza sanitaria ed economica che ha investito il mondo un prezioso alleato. Le amministrazioni di molti paesi si stanno finalmente attrezzando: Londra si prepara a chiudere le strade per ampliare ciclabili e marciapiedi, Parigi ha stanziato 300 milioni di euro per una rete di piste ciclabili, molte delle quali seguiranno le linee della metropolitana esistenti, Città del Messico ha messo in cantiere 150 km di piste ciclabili e Milano, nel suo piccolo, ha presentato un piano da 35 km di nuove piste ciclabili entro l’estate.
Benché costretti da un evento globale che nessuno mai avrebbe auspicato, forse, è finalmente giunto il momento per rivoluzionare la mobilità urbana in chiave green.
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