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Milano, monopattini elettrici: arrivano le prime multe per chi circola sui marciapiedi

Cittadini, utenti e vigili prendono le misure con i nuovo regolamento che disciplina la circolazione a Milano di monopattini elettrici, hoverboard, segway, monuoruote e skateboard. Arrivano anche le prime multe: vietatissima, in particolare, la circolazione sui marciapiedi
Occhio alla multa
Pratici, silenziosi, ecologici e pure divertenti: i monopattini elettrici, sempre più diffusi nella città di Milano, vanno a tutti gli effetti considerati mezzi di trasporto e, come tali, utilizzati. Vietato per esempio circolare contromano o superare il limite dei 6 chilometri orari. Niente scherzi: per i trasgressori c’è la multa. Taccuino in mano, i vigili del capoluogo meneghino hanno già strappato le prime contravvenzioni, sanzionando chi non ha rispettato il regolamento in vigore con una multa da 26,99 euro, riducibile a 18,20 se pagata entro cinque giorni. Entrato in vigore lo scorso sabato, il regolamento di cui sopra è stato recepito dal Comune così come diffuso dal Ministero dei Trasporti. Riguardanti, insieme ai monopattini, tutti i veicoli appartenenti alla cosiddetta micromobilità - quindi segway, hoverboard, skateboard e monoruote - le linee guida di cui sopra consentono la circolazione dei suddetti veicoli nelle aree pedonali purché a velocità del mezzo non superiore ai 6 chilometri orari, su tutte le piste e o percorsi ciclabili e ciclopedonali e nelle Zone 30, con il limite di velocità fissato in questo caso a 20 chilometri orari non appena sarà posizionata la segnaletica. Vietate invece le strade con il pavè, le corsie preferenziali, anche in Zone 30, le strade dove sono presenti le rotaie dei tram, le aree di parcheggio a fondo cieco e le gallerie pedonali. Attenzione anche alla “sosta selvaggia”: monopattino, hoverboard o monoruote che sia, il veicolo non può essere parcheggiato dove si vuole. Vale in parte lo stesso discorso delle biciclette: la cose migliore è sostare negli appositi spazi, in mancanza dei quali rimane possibile anche il lato strada purché non espressamente vietato da apposita segnaletica.
In ogni caso, si tratta di una sperimentazione la cui durata prevista è di un anno e, quindi, passibile di modifiche nel corso del tempo. 
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