Coronavirus, fase 2: moto e scooter fondamentali
A maggio, se le condizioni saranno favorevoli, l’Italia riprenderà gradualmente il suo cammino. Riapriranno alcune attività e ci si potrà spostare più facilmente soprattutto con mezzi propri. Per questo moto, scooter, e-bike e biciclette saranno fondamentali
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Ripartire su due ruote
Da due mesi stiamo attendendo l'avvio della Fase 2 di contenimento del virus, vale a dire il periodo in cui, superato il picco di contagi, il nostro paese dovrà “convivere” col virus riprendendo gradualmente le attività. Si parla di aperture parziali delle aziende ma anche di ricominciare a spostarci, a ricreare un seppur minimo contatto sociale. La deadline è fissata per il 4 maggio ma potrebbe essere anticipata di qualche giorno, tutto dipenderà dalle decisione del Governo e delle Regioni. Ovviamente i problemi da affrontare saranno tanti, soprattutto in termini di mobilità. Il sindaco di Milano Beppe Sala ha già reso noto parte del piano per far ripartire Milano e nella lente, ovviamente, sono finiti i trasporti pubblici: “Stiamo lavorando per mettere in sicurezza il trasporto pubblico con un sistema che controlla gli ingressi nelle stazioni del metrò e li blocca quando si supera un certo numero. Sul pavimento delle carrozze disegneremo dei cerchi per garantire la distanza. Questo però ridurrà al 30 per cento la capienza nelle ore di punta”. Un problema che vale non solo per le grandi città come il capoluogo lombardo, ma anche per i piccoli centri. Il trasporto pubblico dovrà essere contingentato per non diventare un ulteriore focolaio del virus, ma così facendo non potrà essere del tutto efficace, soprattutto in vista di una riapertura. Gli italiani, dunque, dovranno fare ricorso forse più di prima ai mezzi propri e nel caso specifico, mezzi leggeri e agili che siano in grado di coniugare “sicurezza” e velocità di spostamento. Le moto, gli scooter e le e-bike saranno la chiave di volta della ripresa italiana consentendo ai cittadini di riprendere, almeno gradualmente uno stile di di vita normale e appagante. A questo proposito anche ANCMA è scesa in campo e il presidente Paolo Magri rivolgendosi a Conte ha detto: “È importante ricordare il ruolo che le due ruote hanno sempre interpretato all'interno del sistema della mobilità: riduzione dei tempi di percorrenza, minore occupazione dello spazio pubblico in sosta, abbattimento dei livelli di traffico e inquinamento, costi di utilizzo contenuti. Sono valori che rispondono alle grandi sfide della mobilità contemporanea e fanno di questa industria, degli imprenditori che la guidano e dei tanti uomini e donne che vi lavorano una risorsa irrinunciabile per il futuro del nostro Paese”. Magri ha inserito questo discorso in una lettera aperta al Presidente del Consiglio in cui chiede di preservare la filiera delle due ruote, messa pesantemente in crisi da questo lockdown. Le aziende che si occupano della vendita e della riparazione delle due ruote sul territorio, spesso, sono a conduzione familiare e proprio per questo risultano tra le più in difficoltà. Senza contare il fatto che la pandemia si è scatenata nel periodo dell’anno in cui normalmente si raggiungono i più alti numeri di vendite, crollate a marzo del 66%. Numeri che spaventano ma che, se analizzati dal punto di vista di una vera ripartenza, potranno trasformarsi in un volano positivo per la rinascita. Le moto e gli scooter dovranno giocare un ruolo fondamentale per la ripresa delle nostre attività, non solo per la loro efficacia in termini di risparmio di tempo, di consumi, di costi di esercizio e di traffico, ma anche perché sono lo strumento più utile a contenere lo spettro di un rialzo dei contagi. E se queste evidenze non dovessero bastare, è giusto ricordare i corsi e ricorsi della storia, dove le due ruote hanno sempre svolto il ruolo del motore della ripresa economica (e non solo). Basti pensare al secondo dopoguerra, dove la spinta di una nuova industrializzazione e la forza di smaltire le macerie dei bombardamenti, passò proprio sotto le ruote delle mitiche Vespa e Lambretta. Il mese di maggio per noi dovrà significare un nuovo inizio, per cui, quando si potrà, scendiamo in garage, infiliamoci il casco e riprendiamoci -responsabilmente- la nostra vita.
Da due mesi stiamo attendendo l'avvio della Fase 2 di contenimento del virus, vale a dire il periodo in cui, superato il picco di contagi, il nostro paese dovrà “convivere” col virus riprendendo gradualmente le attività. Si parla di aperture parziali delle aziende ma anche di ricominciare a spostarci, a ricreare un seppur minimo contatto sociale. La deadline è fissata per il 4 maggio ma potrebbe essere anticipata di qualche giorno, tutto dipenderà dalle decisione del Governo e delle Regioni. Ovviamente i problemi da affrontare saranno tanti, soprattutto in termini di mobilità. Il sindaco di Milano Beppe Sala ha già reso noto parte del piano per far ripartire Milano e nella lente, ovviamente, sono finiti i trasporti pubblici: “Stiamo lavorando per mettere in sicurezza il trasporto pubblico con un sistema che controlla gli ingressi nelle stazioni del metrò e li blocca quando si supera un certo numero. Sul pavimento delle carrozze disegneremo dei cerchi per garantire la distanza. Questo però ridurrà al 30 per cento la capienza nelle ore di punta”. Un problema che vale non solo per le grandi città come il capoluogo lombardo, ma anche per i piccoli centri. Il trasporto pubblico dovrà essere contingentato per non diventare un ulteriore focolaio del virus, ma così facendo non potrà essere del tutto efficace, soprattutto in vista di una riapertura. Gli italiani, dunque, dovranno fare ricorso forse più di prima ai mezzi propri e nel caso specifico, mezzi leggeri e agili che siano in grado di coniugare “sicurezza” e velocità di spostamento. Le moto, gli scooter e le e-bike saranno la chiave di volta della ripresa italiana consentendo ai cittadini di riprendere, almeno gradualmente uno stile di di vita normale e appagante. A questo proposito anche ANCMA è scesa in campo e il presidente Paolo Magri rivolgendosi a Conte ha detto: “È importante ricordare il ruolo che le due ruote hanno sempre interpretato all'interno del sistema della mobilità: riduzione dei tempi di percorrenza, minore occupazione dello spazio pubblico in sosta, abbattimento dei livelli di traffico e inquinamento, costi di utilizzo contenuti. Sono valori che rispondono alle grandi sfide della mobilità contemporanea e fanno di questa industria, degli imprenditori che la guidano e dei tanti uomini e donne che vi lavorano una risorsa irrinunciabile per il futuro del nostro Paese”. Magri ha inserito questo discorso in una lettera aperta al Presidente del Consiglio in cui chiede di preservare la filiera delle due ruote, messa pesantemente in crisi da questo lockdown. Le aziende che si occupano della vendita e della riparazione delle due ruote sul territorio, spesso, sono a conduzione familiare e proprio per questo risultano tra le più in difficoltà. Senza contare il fatto che la pandemia si è scatenata nel periodo dell’anno in cui normalmente si raggiungono i più alti numeri di vendite, crollate a marzo del 66%. Numeri che spaventano ma che, se analizzati dal punto di vista di una vera ripartenza, potranno trasformarsi in un volano positivo per la rinascita. Le moto e gli scooter dovranno giocare un ruolo fondamentale per la ripresa delle nostre attività, non solo per la loro efficacia in termini di risparmio di tempo, di consumi, di costi di esercizio e di traffico, ma anche perché sono lo strumento più utile a contenere lo spettro di un rialzo dei contagi. E se queste evidenze non dovessero bastare, è giusto ricordare i corsi e ricorsi della storia, dove le due ruote hanno sempre svolto il ruolo del motore della ripresa economica (e non solo). Basti pensare al secondo dopoguerra, dove la spinta di una nuova industrializzazione e la forza di smaltire le macerie dei bombardamenti, passò proprio sotto le ruote delle mitiche Vespa e Lambretta. Il mese di maggio per noi dovrà significare un nuovo inizio, per cui, quando si potrà, scendiamo in garage, infiliamoci il casco e riprendiamoci -responsabilmente- la nostra vita.
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