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MotoGP Starting Grid: Germania, il regno di Marquez

Il motomondiale torna sulla pista dove lo spagnolo e Honda hanno dominato nell'ultimo decennio. Il fenomeno di Cervera tornerà grande? Quartararo e le KTM sono diventati clienti scomodi ovunque, Ducati è una incognita tutta da verificare
La MotoGP torna in pista per le ultime due gare prima della pausa estiva. Nel giro di due settimane i team affronteranno la doppia trasferta del Sachsenring e di Assen: andiamo allora sulla griglia di partenza insieme al nostro Guido Sassi, per MotoGP Starting Grid.

La novità
Il giorno dopo il gran premio di Catalunya, tutta la MotoGP è rimasta a Barcellona, per una giornata di test. Honda e KTM sono state le due case che hanno mostrato maggiormente i muscoli, con parecchia artiglieria schierata nel box. HRC ha portato nuove carene, con differenze evidenti nella parte del cupolino. La RC213V pecca in accelerazione ed è poco “friendly” nei trasferimenti di carico, è facile che gli ingegneri stiano cercando di recuperare velocità lavorando su elettronica e flussi d'aria.
KTM dal canto suo continua a lavorare sul telaio, alla ricerca di ulteriori miglioramenti che facciano sposare al meglio la RC16 con le gomme. Mugello e Barcellona ci hanno restituito un Miguel Oliveira altamente competitivo, ora serve che anche il resto della truppa riesca a trovare il giusto feeling.

Che numeri
Il Sachsenring è il regno di Marc Marquez, che in Germania ha vinto tutte le ultime 10 gare a cui ha partecipato. 7 di questi successi li ha ottenuti in MotoGP, con altrettante pole position. Non è solo il campione di Cervera a trovarsi bene sulla pista tedesca: Honda ha vinto le ultime 10 edizioni, perché prima di Marc era stato Dani Pedrosa a salire sul gradino più alto del podio per tre volte di fila.
Ovviamente questo dominio della casa di Tokyo si scontra con una situazione attuale diametralmente opposta: Honda non vince da 21 gare e non va a podio da 11, il digiuno più lungo dal ritorno dei giapponesi nel motomondiale.

La sfida
Fabio Quartararo continua a comandare la classifica del mondiale, anche se dopo lo “zippergate” il suo vantaggio è sceso a 14 punti sul connazionale Johann Zarco. Dentro la distanza di una vittoria c'è anche Jack Miller, lontano 25 lunghezze, mentre due gare da dimenticare per Pecco Bagnaia hanno spinto il nostro miglior pilota a -27 dalla vetta. Ducati però non deve più solo guardarsi avanti, perché la vittoria di Oliveira in Catalunya suggerisce che KTM abbia trovato la quadra anche per la stagione in corso. Se per ora Miguel è solo settimo in classifica, il portoghese ha segnato 45 dei suoi 54 punti nelle ultime due gare e ha iniziato alla grande la rincorsa alla vetta. Il campionato non è ancora a metà e il V4 di Mattighofen sembra trovarsi a suo agio su piste anche molto diverse tra loro. La prova del nove sarà proprio al Sachsenring, tracciato che non è mai stato semplice per Ducati: riusciranno le Desmosedici a fare meglio dei rivali austriaci?

Questa è storia
Per Valentino Rossi il 2010 fu il primo anno nel quale dovette affrontare un infortunio davvero condizionante nella sua carriera di pilota. Dopo l'incidente del Mugello, il Dottore rientrò proprio al Sachsenring, dopo poco più di un mese. Vale corse una gara arrembante, nonostante la convalescenza e nel finale lottò con Casey Stoner per la terza posizione. La spuntò l'australiano all'ultima curva, in un mondiale che avrebbe poi vinto Jorge Lorenzo. Poche ore prima un diciassettenne di nome Marc Marquez vinceva invece la sua quinta gara consecutiva in 125, approfittando della caduta a 3 giri dal termine di Pol Espargaro, che lo seguiva in campionato a un solo punto di distanza. Quella stagione si concluse con il primo degli otto mondiali per Marc, che oggi curiosamente si ritrova nel box proprio con il grande rivale di quel periodo.
Undici anni dopo quella gara la situazione non sorride a nessuno: mentre Stoner e Lorenzo sono reperibili solo sui propri account social - dai quali twittano spesso e volentieri- per gli altri protagonisti di quel motomondiale il momento è difficile, tra infortuni e difficoltà tecniche. Nel frattempo i giovani avanzano: Quartararo, Oliveira, Bagnaia, nessuno di loro al tempo aveva più di 13 anni.

Hot Spot
La Waterfall è segnata sulle grafiche come curva 11 ed è un punto decisamente complesso della pista tedesca. Ci si arriva dopo una lunga serie di curve tutte a sinistra, ragion per cui dalla curva 4 in poi la spalla destra dello pneumatico non lavora. In un veloce cambio di direzione i piloti però piegano proprio a destra, buttano la moto con gomma fredda in picchiata su una discesa con pendenza al 13% e raggiungono i 270 chilometri orari, prima di iniziare a comprimere l'anteriore verso l'ingresso della successiva staccata. La 12 è un classico punto di sorpasso ma è la 11 - con la sua uscita cieca e il terribile cambio di pendenza a moto piegata- il vero spettacolo del Sachsenring. Le frequenti piogge che si abbattono sulla foresta sassone non fanno mancare le sessioni bagnate, motivo che aggiunge adrenalina a uno spot che fa già abbastanza paura e che in un weekend sotto l'acqua merita appieno l'appellativo di Waterfall.

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