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MotoGP Starting Grid: arriva l'Austria, Ducati e Ktm affilano le armi

Il mondiale si sposta a Spielberg per la quarta e la quinta gara della stagione, Dovizioso ha bisogno di due successi per puntare con decisione al titolo. Ma la casa di Mattighofen, dopo la prima vittoria a Brno, punta a continuare la striscia positiva sul circuito di casa. Marquez non c'è, ma Quartararo e Vinales devono imparare a gestire meglio anche i weekend più difficili
Il motomondiale 2020 è iniziato da appena un mese, ma siamo già alla quarta gara della stagione. Andiamo allora a vedere insieme al nostro Guido Sassi quali sono le ultime notizie e le curiosità del gran premio d'Austria, in una nuova puntata di MotoGP Starting Grid.

La novità
La stagione in corso avrà una 14esima gara di MotoGP, coronavirus permettendo. Dorna ha ufficializzato la chiusura del calendario con un gp in Portogallo, che si terrà sulla pista di Portimao. La notizia era nell'aria, ma quello che in pochi si sarebbero aspettati era un'apertura sulla possibilità di vedere il pubblico sulle tribune. Invece gli organizzatori hanno già annunciato la vendita di 30mila biglietti, ma con i venti pandemici che soffiano sull'Europa la prudenza è d'obbligo.
L'altra news di queste ultime ore riguarda Marc Marquez, che ormai aleggia come il fantasma dell'opera sul motomondiale. Stefan Bradl, dopo la difficile gara di Brno, si era lasciato andare a un post di speranza con il quale si diceva già proiettato verso il circuito di Spielberg. Il tedesco lo ha poi rimosso e a questo punto si torna a parlare di un ritorno anticipato di MM93 in pista. Che sia stata la brutta prestazione di Quartararo, Vinales e Dovizioso a solleticare la fantasia e le speranze dell'otto volte campione del mondo? A Jerez il pilota di Cervera era tornato sul circuito a 4 giorni dall'operazione e si era rotto (a suo dire) la placca 13 giorni dopo. A oggi sono passati solo 8 giorni dall'ultimo intervento: se Marquez volesse tornare per il gp di Stiria - sempre a Spielberg ma il 23 agosto, dovrebbe tornare in pista il 22 e rendersi disponibile per le visite 24 ore prima, cioè venerdì, a 18 giorni dall'ultimo intervento. Se davvero MM93 avesse l'intenzione di tornare in pista, sarebbe francamente la dimostrazione che il passato – recente- è già stato archiviato. Sicuramente non lo vedremo questo weekend: Hrc ha confermato Bradl.

Che numeri
Comunque sia, il campionato non sembra del tutto chiuso per Marc. Quartararo ha 59 punti di vantaggio, Vinales 42 e Dovizioso appena 31. Anche se il campione di Cervera tornasse solo a Misano, El Diablo difficilmente avrà un vantaggio di oltre 80 punti in classifica, Vinales potrebbe fare fatica ad arrivare a 60. E Dovizioso? Il forlivese deve innanzitutto risolvere i problemi di gomme che lo attanagliano, ma pure vincendo entrambe le corse di Spielberg porterebbe il proprio margine a 81 lunghezze. Si sa che per Marquez la parola impossibile non esiste e sarà meglio che i suoi avversari riprendano il passo di Jerez. A Brno hanno raccolto la miseria di 16 punti in tre, l'equivalente di un terzo posto. Non basta per vincere il mondiale, a nessuno di loro.

La sfida
Dimentichiamoci per un momento i dolori del giovane Quartararo e la sua difficile gara a Brno. L'Austria sulla carta non si presenta tanto meglio come range di possibilità per la Yamaha: pista troppo veloce e di motore, dal 2016 ci ha vinto solo Ducati. Ma anche Borgo Panigale sta soffrendo e le Ktm invece volano. Il Red Bull Ring per Mattighofen non è poi solo il tracciato di casa, ma è proprio la pista su cui effettuano la maggior parte dei propri test. A questo punto si prospetta una vera e propria guerra tra i due costruttori europei, e bisogna ben considerare che Ducati schiera 6 moto in griglia, Ktm 4. Da qui a dire che la top ten è prenotata ce ne passa, ma oltre a Dovizioso, Miller, Binder ed Espargaro potrebbero aggiungersi altri scomodi clienti nella lotta per il podio.

Questa è storia
Sono passati solo 4 anni dalla prima affermazione di Ducati a Spielberg, ma sembra davvero una vita fa perché, se il successo del 2016 era stato il primo dai tempi di Stoner, dall'anno successivo la marca bolognese è diventata la principale rivale di Marquez nella corsa al titolo. Oggi la supremazia della Desmosedici in Austria è in discussione, ma la gara del debutto rimane storica. Vinse Andrea Iannone, oggi ai margini di questo mondo per la vicenda doping, ma la gara di Zeltweg si tramutò addirittura in una doppietta, con Dovizioso secondo. Il forlivese non riuscì a togliersi la soddisfazione di regalare a Dall'Igna il primo successo della sua creatura, ma poi si è rifatto con ben 13 vittorie. Quel giorno a suo dire Iannone indovinò la gomma giusta e per il romagnolo non ci fu possibilità di replicare alla manovra di sorpasso decisiva.

Hot Spot
La pista con meno curve del mondiale ha nella numero 10 il punto più caldo del tracciato. La curva 3 e la 4 sono ugualmente indicate per tentare un sorpasso, ma è l'ultima prima del rettilineo d'arrivo che ha visto i finali al cardiopalma del 2017 e 2019. Se nella prima edizione del duello Marquez-Dovizioso fu lo spagnolo ad attaccare e l'italiano a incrociare, l'anno scorso Andrea rimase incollato all'avversario fino a pochi metri dall'ingresso, per ritardare la frenata e infilarsi in un pertugio davvero minuscolo. Da quella vittoria sono passati 12 mesi e Dovi non è più salito sul gradino più alto del podio, chissà che questa domenica la magia si ripeta con un avversario diverso.
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