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MotoGP - Dall’Igna: “L'addio di Pramac non è colpa di Marquez”

Nel giro di poche settimane Ducati ha perso piloti di talento e un team di grande esperienza come Pramac. Ecco cosa ne pensa Gigi Dall’Igna

"Ci dispiace, sia da un punto di vista professionale sia personale"

Lo scorso fine settimana il team Pramac ha salutato Ducati dopo venti anni di collaborazione. La squadra guidata da Paolo Campinoti ha deciso di iniziare un nuovo capitolo con Yamaha, una decisione che era nell'aria ma che di certo ha colpito Gigi Dall’Igna che ha voluto ringraziare il team ma anche dare il suo punto di vista: “Prima di tutto voglio ringraziare Pramac e Paolo per tutti questi anni trascorsi insieme. Ducati è cresciuta anche grazie al loro contributo, grazie al fatto che abbiamo sviluppato insieme a loro la nostra moto e i talenti che le guidano. Ci dispiace sia da un punto di vista professionale, ma anche umano, perdere una realtà così bella e importante. Detto questo, purtroppo, tutto il mondo voleva che noi perdessimo un team l'anno prossimo e questo alla fine è successo. Non abbiamo cambiato filosofia, continuiamo a voler puntare anche sui giovani visto che abbiamo fatto un contratto ad Aldeguer sul quale puntiamo molto. E vorremmo fare con lui esattamente quello che abbiamo fatto con Pecco, con Enea e anche con Martin. È chiaro che non lo faremo più con Pramac ma con un altro team”.

Da 8 a 6 moto: ecco quale sarà l'obiettivo per Ducati

Ducati avrà comunque due team privati, Gresini e di VR46 e Dall’Igna ha spiegato: “L'obiettivo è quello di avere 3 moto ufficiali e 3 dell'anno precedente, perché ci sembra il giusto mix sia sotto il punto di vista della crescita dei piloti, sia da un punto di vista economico”. 

In vista del 2025 la Casa bolognese ha così perso un team importante e anche tre talenti che sono andati alla concorrenza: Enea Bastianini approdato in KTM, Jorge Martin passato in Aprilia e Marco Bezzecchi anche lui in Aprilia. 

L’ingegnere non ne è rimasto sorpreso: “Dovevamo scegliere un pilota e ne avevamo 3. È chiaro che scelto uno gli altri due sarebbero stati sul mercato e non sarebbero stati sicuramente su una Ducati. Questo era un dato scontato già dall'inizio dell'anno e sapevamo che avremmo potuto tenerne solo uno. La cosa che sicuramente se potessi cambierei è il fatto di poter continuare con Pramac per i motivi che ho detto prima. Però onestamente non darei la colpa a Marquez di questo. Noi dovevamo scegliere un pilota, abbiamo scelto Marc e gli altri sono andati alla concorrenza. Era inevitabile”.

Se Marquez avesse acconsentito ad andare in Pramac la situazione sarebbe diversa: “Evidentemente sì. Il nostro obiettivo, come abbiamo sempre detto, era quello di poter provare a continuare con due piloti. Era una cosa molto complessa e difficile da realizzare, infatti non ci siamo riusciti”.

"Diggia" ha due opzioni

Oggi c’è un altro nome che gira sul mercato, quello di Fabio Di Giannantonio, che corre con il team VR46 e che fa gola a Yamaha. Dall’Igna ha detto: “Di Giannantonio è un ottimo pilota. Ha vinto una gara l'anno scorso, poteva vincerne 2. Sta facendo un'ottima stagione e probabilmente insieme a Marquez è il pilota che interpreta meglio la moto dell'anno precedente. Puntiamo a tenerlo nelle nostre squadre. Anche qua sarà complicato perché non ci siamo solo noi, ma la relazione con lui è ottima, per cui sono confidente di riuscire”.

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