MotoGP, Bagnaia la parole profetiche di Tardozzi nel 2024: "Non devi essere un signore, sennò ti fanno il c...."
Il primo GP della stagione si è appena concluso e Pecco Bagnaia è chiamato subito a una reazione. Marquez pare di un altro pianeta, serve un remake delle parole di Tardozzi nel 2024

A poche ore dalla fine del GP di Tailandia il pronostico più facile si è concretizzato: la sfida interna tra Pecco Bagnaia e il redivivo (almeno su livelli altissimi) Marc Marquez ha già preso fuoco. Il duello tra le Desmosedici, che lo scorso anno infiammò la stagione, si ripropone, ma stavolta, a giocarsela con Pecco non è Martin, ma una vecchia volpe che nel corso degli anni ha alzato l'asticella a livelli per certi versi impossibili, cambiando il modo di intendere la guida di un prototipo e riuscendo a "pensionare" nel corso degli anni tanti campioni. Dopo un calvario di qualche anno, Marquez è tornato l'extraterrestre che era, e in sella alla moto migliore sembra davvero difficile da battere, tanto che in questi due giorni ha fatto ciò che ha voluto, infierendo sugli avversari sia di potenza, sia di testa (la scelta di lasciare temporanenamente il comando della gara al fratello per preservare la gomma è da piloti di altro livello). L'uno-due tailandese, o meglio: la combinazione di jab, diretto e montante al viso (Pole, Sprint e Race, praticamente dominate) sferrata da Marquez deve far suonare la sveglia a Bagnaia, apparso questo weekend leggermente appannato. La storia sembra ripetersi.
Il ricordo di Tardozzi: un monito per il presente
Riavvolgendo il nastro, torniamo alla Thailandia 2024. Durante la Sprint Race, Bagnaia, partito dalla pole position, si era ritrovato a subire l'aggressività di Jorge Martin, perdendo posizioni preziose. Le immagini del documentario "Dream On – Ducati and Bagnaia's pursuit of glory" (su Sky SportMotoGP) ci restituiscono un Tardozzi indispettito che all'epoca, scosse Bagnaia così: "Oggi Martin ha avuto il coraggio di buttarti fuori. Lui aveva già deciso che ti veniva a dar fastidio, ha fatto il suo dovere. Tu domani devi fare questo, non puoi essere sempre e solo un signore. Non puoi, perché questi ti fanno il c..., perché ti ha puntato alla prima curva. Lui l'aveva deciso prima che ti sarebbe venuto addosso, è fuor di dubbio. Quindi, bisogna che smetti di essere un signore, perché questi sennò ti fanno il mazzo. Non è finita finché non è finita e domani gli arriviamo davanti". Un discorso valido ancora oggi.
Un cambio di passo necessario
Marquez ha dimostrato fin da subito di essere tornato ai vertici, sfoderando una determinazione feroce. La sua vittoria odierna è un chiaro segnale: il campione spagnolo è pronto a dare battaglia. Bagnaia, dal canto suo, non ha nascosto di non aver ancora trovato il feeling perfetto con la sua Ducati. Le difficoltà tecniche, però, non possono essere una scusa. Come ricordava Tardozzi, "bisogna che smetti di essere un signore". Il parallelismo con la situazione del 2024 è evidente. Allora era Martin a mettere sotto pressione Bagnaia, ora è Marquez. Il succo del discorso, però, rimane lo stesso: Pecco deve ritrovare la grinta e la determinazione che lo hanno portato a conquistare il titolo nel 2023. Marquez non farà sconti, ma se Pecco deciderà di togliere lo smocking e indossare i guantoni, ci sarà da divertirsi.
- Accedi o registrati per commentare