Rossi vs Marquez, il retroscena di Redding: "La visita al ranch fu l'inizio della fine"
Redding parla di quando Marc andò a Tavullia. "Si presentò con tutto il supporto HRC, Vale la trovò una mancanza di rispetto". Sullo spagnolo. "Nelle classi minori lo battevo, ma lui aveva soldi e un buon management, io niente"

Scott Redding negli ultimi ann ha fatto parlare più per le affermazioni sui colleghi che per quanto mostrato in pista. Quest'anno, nel mondiale superbike, è tornato a correre con Ducati, la casa che più di ogni altra lo ha portato vicino alla possibilità di vincere qualcosa di importante. Il debutto in Australia è stato convincente, con due quarti e un quinti posto, ma a Portimao invece ha coinvolto Bautista in una caduta ed è stato autore di una prestazione nel complesso deludente. Sentire Scott a ogni modo è sempre interessante, perché una cosa che non fa mai è evitare di parlare diretto.
Alcol sulle ferite
Recentemente ospite del podcast Motorsport Republica, il britannico non si è tenuto, parlando tra le altre cose del suo rapporto con Marc Marquez e di quello dello spagnolo con Valentino Rossi. Scott ha rilasciato dichiarazioni che hanno già fatto discutere. "Io e Marquez siamo cresciuti insieme nelle categorie minori, in Spagna l'ho battuto per diverso tempo in classe 125 e poi anche al primo anno nei gran premi. Ma poi lui ha avuto molto denaro da sponsor come Red Bull e Repsol e io niente. Lui è andato in un team factory KTM costruito per lui, che lo ha seguito per tutta la carriera, io avevo un management che non sapeva cosa dovevo dire, come dovevo comportarmi. Non ero il ragazzo che obbediva alle regole, per me le regole andavano distrutte. Se avessi avuto un management diverso le cose sarebbero andate in maniera differente, ma se tornassi indietro non cambierei niente, perché è stato quello che mi ha portato a essere quello che sono".
Insofferenza alle regole
Redding non ama il politically correct, ce ne eravamo accorti. "Oggi non puoi fare un dito medio, dire una parolaccia, non mi piace, ai tempi di Barry Sheene era diverso. La Formula 1 è sempre stata diversa, più di classe, ma le moto non erano così ed è un peccato che sia cambiato tutto".
Vale contro Marc
Quindi il retroscena su Rossi e Marquez, prima del fatidico 2015. "Non c'era motivo di scatenare tutto quell'odio su Marc, ma Rossi è sempre stato molto bravo a controllare i fans. Ma con Marquez è stato fastidioso, c'era gente che lo minacciava di morte, non ce n'era bisogno (...). Quando Marquez è andato al ranch, [inverno 2014-15] si è presentato con un truck HRC e tutta la crew, sette-otto persone, computer e questa cosa ha davvero infastidito Valentino, che non voleva una cosa di quel tipo, l'aveva vissuta come una mancanza di rispetto. Marquez andò per batterlo e andò vicino a batterlo e quello fu l'inizio di tutto. Tic tac, tic tac, la pressione iniziò a salire".
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