MotoGP 2017, Gabarrini: “Lorenzo è maniacale, possiamo essere competitivi per tutta la stagione”
MotoGP news – Ad aiutare Lorenzo nell'adattamento alla Ducati Desmosedici c'è Cristian Gabarrini, colui che ha vinto il titolo MotoGP in Ducati con Casey Stoner. L'italiano ha parlato della sua nuova esperienza accanto al tre volte campione del mondo e ha dichiarato: “Per le potenzialità di Lorenzo e della Ducati siamo tra il 75 e l'85%”
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Al via la stagione 2017
Jorge Lorenzo è accompagnato nella sua esperienza in Ducati dall'ingegnere Cristian Gabarrini, colui che ha vinto due titoli di MotoGP con Casey Stoner: il primo nel 2007 proprio in Ducati, il secondo nel 2011 in Honda. Gabarrini ha rilasciato un'intervista alla Gazzetta dello Sport e ha dichiarato: “Non ho dubbi né sulla Ducati né sul pilota: possiamo essere molto competitivi durante tutta la stagione. Al di là delle capacità di guida, che non sono in discussione, Jorge è molto preciso, professionale e dettagliato nelle sue analisi. Ha una visione lucida di quello che succede sulla moto: per un tecnico è un piacere lavorare con un pilota così. È vero che ci sono i dati, ma chi è in sella rimane il sensore più importante e sofisticato”. Gabarrini prima non conosceva il suo attuale pilota: “Lo conoscevo di vista, mi ero fatto un'idea, che è stata confermata: è un ragazzo gentilissimo, finora non l'ho mai visto perdere la pazienza, è sempre molto disponibile, ascolta attentamente tutto quello che viene detto dentro al box. Umanamente è una persona piacevolissima. È maniacale. Cura ogni particolare, come è giusto che sia per un professionista del suo livello”. Dopo il primo giorno di test in Malesia, Lorenzo è rimasto sorpreso dalla moto, e Gabarrini spiega: “A Valencia era andata abbastanza bene e credeva di ripartire a Sepang da quel livello. Ma la Ducati è per lui una moto completamente nuova: non è scontato che, cambiando pista e condizioni, si ricominci dallo stesso punto. Capisco il suo stato d'animo, ma bisogna avere pazienza. Infatti, il secondo giorno, con la sua perseveranza, ha capito meglio la moto ed è tornato a girare forte”. Al momento Lorenzo ha fatto nove giorni di test e il capotecnico fa il punto della situazione: “Tenendo conto di quelle che possono essere le potenzialità di Lorenzo e della Ducati, siamo tra il 75 e l'85%: diciamo che il processo di adattamento di Jorge alla Desmosedici e della moto al pilota sta procedendo bene. In Ducati hanno lavorato molto e bene per mettere Lorenzo il più a suo agio possibile. La base è quella, ma sono cambiati tanti particolari”. Al fianco di Lorenzo c'è come coach Michele Pirro e non Casey Stoner: “Non è solo una questione di velocità: magari Michele non arriva al livello di Casey, ma è comunque uno rapido e che ha una visione a 360° . Perché Pirro, a differenza di Stoner, prova tutto il materiale sviluppato per Ducati. Pirro è importantissimo: per carattere, tende a tranquillizzare Lorenzo. Portando la moto al limite in pista, vedendo le cose da fuori, dà un contributo fondamentale che un tecnico non può dare al suo pilota”. Le aspettative per il primo appuntamento in Qatar sono alte per una vittoria di Lorenzo, ma Gabarrino mantiene i piedi per terra: “Non vedo il motivo di questa aspettativa, anche perché significherebbe avere poco rispetto per un pilota forte come Dovizioso. Sicuramente ci sono le possibilità per fare bene, che significa salire sul podio, ma per vincere devono accadere tante di quelle cose...”. Lottare per il titolo quindi è difficile: “La discriminante sarà la costanza nei diversi circuiti: in generale, il processo di adattamento tra moto e pilota è in crescita, ma non è ancora completato e, soprattutto, soltanto in gara si possono percepire certi aspetti. È troppo presto per dirlo, ma possiamo essere competitivi per tutta la stagione”.
Cliccate qui per vedere il calendario 2017; ecco la classifica generale.
Jorge Lorenzo è accompagnato nella sua esperienza in Ducati dall'ingegnere Cristian Gabarrini, colui che ha vinto due titoli di MotoGP con Casey Stoner: il primo nel 2007 proprio in Ducati, il secondo nel 2011 in Honda. Gabarrini ha rilasciato un'intervista alla Gazzetta dello Sport e ha dichiarato: “Non ho dubbi né sulla Ducati né sul pilota: possiamo essere molto competitivi durante tutta la stagione. Al di là delle capacità di guida, che non sono in discussione, Jorge è molto preciso, professionale e dettagliato nelle sue analisi. Ha una visione lucida di quello che succede sulla moto: per un tecnico è un piacere lavorare con un pilota così. È vero che ci sono i dati, ma chi è in sella rimane il sensore più importante e sofisticato”. Gabarrini prima non conosceva il suo attuale pilota: “Lo conoscevo di vista, mi ero fatto un'idea, che è stata confermata: è un ragazzo gentilissimo, finora non l'ho mai visto perdere la pazienza, è sempre molto disponibile, ascolta attentamente tutto quello che viene detto dentro al box. Umanamente è una persona piacevolissima. È maniacale. Cura ogni particolare, come è giusto che sia per un professionista del suo livello”. Dopo il primo giorno di test in Malesia, Lorenzo è rimasto sorpreso dalla moto, e Gabarrini spiega: “A Valencia era andata abbastanza bene e credeva di ripartire a Sepang da quel livello. Ma la Ducati è per lui una moto completamente nuova: non è scontato che, cambiando pista e condizioni, si ricominci dallo stesso punto. Capisco il suo stato d'animo, ma bisogna avere pazienza. Infatti, il secondo giorno, con la sua perseveranza, ha capito meglio la moto ed è tornato a girare forte”. Al momento Lorenzo ha fatto nove giorni di test e il capotecnico fa il punto della situazione: “Tenendo conto di quelle che possono essere le potenzialità di Lorenzo e della Ducati, siamo tra il 75 e l'85%: diciamo che il processo di adattamento di Jorge alla Desmosedici e della moto al pilota sta procedendo bene. In Ducati hanno lavorato molto e bene per mettere Lorenzo il più a suo agio possibile. La base è quella, ma sono cambiati tanti particolari”. Al fianco di Lorenzo c'è come coach Michele Pirro e non Casey Stoner: “Non è solo una questione di velocità: magari Michele non arriva al livello di Casey, ma è comunque uno rapido e che ha una visione a 360° . Perché Pirro, a differenza di Stoner, prova tutto il materiale sviluppato per Ducati. Pirro è importantissimo: per carattere, tende a tranquillizzare Lorenzo. Portando la moto al limite in pista, vedendo le cose da fuori, dà un contributo fondamentale che un tecnico non può dare al suo pilota”. Le aspettative per il primo appuntamento in Qatar sono alte per una vittoria di Lorenzo, ma Gabarrino mantiene i piedi per terra: “Non vedo il motivo di questa aspettativa, anche perché significherebbe avere poco rispetto per un pilota forte come Dovizioso. Sicuramente ci sono le possibilità per fare bene, che significa salire sul podio, ma per vincere devono accadere tante di quelle cose...”. Lottare per il titolo quindi è difficile: “La discriminante sarà la costanza nei diversi circuiti: in generale, il processo di adattamento tra moto e pilota è in crescita, ma non è ancora completato e, soprattutto, soltanto in gara si possono percepire certi aspetti. È troppo presto per dirlo, ma possiamo essere competitivi per tutta la stagione”.
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