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Ducati MotoGP - Petrucci: “Io e Dovizioso una coppia anomala”

Da questa stagione Danilo Petrucci sarà uno dei due piloti ufficiali della casa di Borgo Panigale, il pilota di Terni ha raccontato del "sodalizio" con Andrea Dovizioso, ha parlato della sua preparazione alle gare e del suo contratto con Ducati: “Se sarò soddisfatto della mia stagione, rinnoveremo”
Grande attesa
La stagione che sta per iniziare è la prima da pilota ufficiale per Danilo Petrucci, che a Neuchatel, in Svizzera, ha partecipato alla presentazione della nuova Desmosedici GP19. Il “Petrux”, che ha disputato gli ultimi quattro anni con il team Pramac, ha dichiarato: “È emozionante, è un nuovo ciclo. È come quando sono arrivato in MotoGP per la prima volta che pensavo di essere finalmente arrivato, e invece le gare le finivo in ultima posizione. Questa volta, dopo sette anni durante i quali ho faticato tanto per arrivare qua, voglio dare tutto me stesso per dimostrare, soprattutto a me stesso, di essere un pilota ufficiale. Sono molto più sereno di quanto mi aspettassi. Sono traquillo ogni anno sono migliorato e cresciuto. Quest’anno ho lavorato meglio. Lavorare vicino a Dovizioso penso che mi potrà solo che migliorare. Mi ha già dato tanti  consigli e penso che abbiamo entrambi bisogno l’uno dell’altro, per raggiungere i nostri obiettivi. Lavoreremo insieme e credo che questo sia una cosa piuttosto inedita in MotoGP, anche per il bel rapporto che abbiamo”.
Il ternano ha spiegato meglio il rapporto che lo lega a Dovizioso: “Ho chiesto ad Andrea come mai mi dicesse tutti i suoi segreti e lui mi ha spiegato: “Io sono egoista, in te vedo un grosso potenziale e ho bisogno di te. Tante volte sarò in difficoltà e tu tante volte non lo sei. Ho bisogno di un compagno di squadra forte che mi faccia vedere un altro modo diverso con cui si possono fare le cose, con cui posso andare più veloce e che mi stimoli”. Anche quando ci alleniamo con la moto da cross, c’è sempre un target, uno stimolo. La cosa più bella è che proprio Dovizioso mi ha chiesto se avessi voglia di migliorare. Io non avevo niente da perdere. Quindi mi sono trasferito a Forlì, sto seguendo un altro tipo di preparazione, ho un nuovo psicologo, ho un nuovo metodo per allenarmi, che non è più inenso, ma è migliore. Tutte le persone che mi sono vicine vedono in me un miglioramento. Io non lo so, spero di farvelo vedere quest’anno”.
I due italiani saranno collaborativi, ma saranno pur sempre avversari: “Ognuno farà la sua gara, però è diverso lavorare con un pilota che è un tuo alleato. Per esempio nei test ci siamo divisi il lavoro e ci siamo scambiati opinioni. Io sono molto lontano da stare davanti a giocarmi il mondiale, quest’anno prima di tutto dovrò essere più vicino. Abbiamo tutti e due un obiettivo, il mio è quello di essere un pilota ufficiale per tante stagioni, il suo quello di vincere un mondiale. Non difenderò Andrea in gara da Marquez, non è questo il mio compito”.
Finora Petrucci non ha ancora mai vinto una gara in MotoGP e tutti se l’aspettano in questo 2019: “Se penso al 2018 sono arrivato vicino alla vittoria solo una volta, nel 2017 ci avevo pensato già più volte. Tante volte sono arrivato a mezzo secondo dal podio e ho visto che mi mancavano i dettagli. Mancava arrivare alla gara con le idee molto più chiare, per quanto riguarda la messa a punto della moto. Devo aumentare la fiducia in me stesso. Nel 2018, rispetto a Dovizioso, cambiavo spesso la messa a punto perché non mi sentivo a posto. Invece lui si adeguava alla moto, per me era un limite non riuscire ad andare più forte. Vedi che la sua esperienza e consapevolezza tante volte l’hanno aiutato”.
Petrucci con Ducati ha solo un anno di contratto, quindi il 2020 dovrà certamente guadagnarselo: “Ogni anno che sono arrivato in MotoGP sono migliorato e voglio farlo anche quest’anno, che sono in una squadra ufficiale. Comincerei a stare costantemente davanti, poi il mio obiettivo sarà essere soddisfatto a fine anno. Non è facile, non lo sono mai stato. Penso che se sarò soddisfatto io mi rinnoveranno il contratto, ma non la vivo con ansia. Tutti conoscono già quello di cui sono capace, devo solo mettere a posto tutti i pezzi. Sono stato più volte nel Reparto Corse negli ultimi due mesi, la velocità c’è, manca la costanza di lottare per i primi cinque in tutte le gare”.
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