Intervista Francesco Bagnaia: “La Ducati è quello che ho sempre desiderato”
MotoGP news – Da questa stagione c’è un italiano in più a correre nella top class ed è il campione del mondo in carica di Moto2 Francesco Bagnaia. Il torinese è nel team Pramac alla guida di una Ducati ed è ora pronto per dare una svolta al suo campionato. L’abbiamo intervistato a Brno, ecco cosa ci ha raccontato
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MotoGP
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Classe 1997, faccia da bravo ragazzo, sguardo determinato. Lui è Francesco “Pecco” Bagnaia debuttante nella classe regina e campione del mondo in carica di Moto2. Il 2019 finora non è stato un anno facile per lui, il suo adattamento alla Ducati Desmosedici GP è stato lento e sulle nove gare disputate ne ha portate a termine solo quattro. La nostra Serena Zunino l’ha intervistato poco prima che iniziasse il Gran Premio della Repubblica Ceca, e che iniziasse questa seconda parte di stagione per lui molto importante.
Con che spirito arrivi qui a Brno dopo la pausa estiva?
Sicuramente riposato. Avevo voglia di ricominciare. Il modo in cui mi sono lasciato con la moto, al Sachsenring, non è stato bello e in generale non è stata una prima parte di stagione positiva. Ci sono state troppe cadute, pochi risultati buoni e ho finito pochissime gare. Non tiro una riga positiva.
Ora ti aspettano ben dieci gare, potrai rifarti…
In vista di questa seconda parte di stagione bisogna capire le priorità su cui bisogna lavorare sulla moto. Siamo abbastanza tranquilli e in linea su quello che dovremo fare questo weekend. Abbiamo fatto una bella riunione con la squadra, ne è venuto fuori che non dobbiamo più fare tante modifiche alla moto e far sì che sia più io ad adattarmi alla moto. Partiamo da questa base per capire poi dove possiamo arrivare. Una volta che avremo il giusto feeling di cui ho bisogno, si potrà iniziare a lavorare seriamente.
Che obiettivi ti poni?
Non me ne pongo più. So che sarà una seconda parte di campionato più positiva per lo spirito che abbiamo adesso e tra l’altro ora iniziano a esserci tutte piste che mi piacciono. Inoltre anche la nostra moto si adatta bene a questi tracciati.
Com’è questa MotoGP?
Tosta, molto difficile! La nostra moto è molto complicata, ma la scelta l’abbiamo presa, siamo qui per lavorarci e per imparare. Secondo me questa prima parte di stagione ci è servita per caricarci in vista di quello che ci aspetta.
Come descrivi la tua Desmosedici?
A me piace! L’ho voluta tanto e ora che ce l’ho bisogna anche che la inizi a far andare. È bella!
Qual è la cosa più facile e più difficile che ti viene da fare alla guida?
Sicuramente fare le velocità è facile perché la nostra moto va molto forte, la cosa difficile è fermarla. Non è proprio semplice.
Guardi i dati dei piloti ufficiali?
Sì ed è molto importante. Mi aiuta e ogni tanto guardo anche i dati di Jorge, perché la mia moto è come quella che guidava lui. Guida in modo diverso rispetto a me, ma mi aiuta vedere i suoi riferimenti.
Guardando quello che fa Quartararo, come lo descrivi?
Sta andando molto forte e non sbaglia niente. Si è trovato in una situazione sicuramente favorevole e la sta sfruttando al 100%. È sempre stato un pilota forte. Mi ha impressionato, mi aspettavo che andasse forte ma non così tanto.
Che ruolo ha avuto la VR46 Riders Academy nella tua carriera?
Se sono qui è grazie principalmente a loro, che mi hanno aiutato in un momento particolarmente difficile (nel 2013) e mi hanno portato a essere dove sono adesso. Mi hanno insegnato tanto, a essere molto duro con me stesso, a chiedere tanto da me e a essere felice solo quando bisogna esserlo davvero.
La Ducati per te è…
Quello che ho sempre desiderato fin da quando ero bambino.
Classe 1997, faccia da bravo ragazzo, sguardo determinato. Lui è Francesco “Pecco” Bagnaia debuttante nella classe regina e campione del mondo in carica di Moto2. Il 2019 finora non è stato un anno facile per lui, il suo adattamento alla Ducati Desmosedici GP è stato lento e sulle nove gare disputate ne ha portate a termine solo quattro. La nostra Serena Zunino l’ha intervistato poco prima che iniziasse il Gran Premio della Repubblica Ceca, e che iniziasse questa seconda parte di stagione per lui molto importante.
Con che spirito arrivi qui a Brno dopo la pausa estiva?
Sicuramente riposato. Avevo voglia di ricominciare. Il modo in cui mi sono lasciato con la moto, al Sachsenring, non è stato bello e in generale non è stata una prima parte di stagione positiva. Ci sono state troppe cadute, pochi risultati buoni e ho finito pochissime gare. Non tiro una riga positiva.
Ora ti aspettano ben dieci gare, potrai rifarti…
In vista di questa seconda parte di stagione bisogna capire le priorità su cui bisogna lavorare sulla moto. Siamo abbastanza tranquilli e in linea su quello che dovremo fare questo weekend. Abbiamo fatto una bella riunione con la squadra, ne è venuto fuori che non dobbiamo più fare tante modifiche alla moto e far sì che sia più io ad adattarmi alla moto. Partiamo da questa base per capire poi dove possiamo arrivare. Una volta che avremo il giusto feeling di cui ho bisogno, si potrà iniziare a lavorare seriamente.
Che obiettivi ti poni?
Non me ne pongo più. So che sarà una seconda parte di campionato più positiva per lo spirito che abbiamo adesso e tra l’altro ora iniziano a esserci tutte piste che mi piacciono. Inoltre anche la nostra moto si adatta bene a questi tracciati.
Com’è questa MotoGP?
Tosta, molto difficile! La nostra moto è molto complicata, ma la scelta l’abbiamo presa, siamo qui per lavorarci e per imparare. Secondo me questa prima parte di stagione ci è servita per caricarci in vista di quello che ci aspetta.
Come descrivi la tua Desmosedici?
A me piace! L’ho voluta tanto e ora che ce l’ho bisogna anche che la inizi a far andare. È bella!
Qual è la cosa più facile e più difficile che ti viene da fare alla guida?
Sicuramente fare le velocità è facile perché la nostra moto va molto forte, la cosa difficile è fermarla. Non è proprio semplice.
Guardi i dati dei piloti ufficiali?
Sì ed è molto importante. Mi aiuta e ogni tanto guardo anche i dati di Jorge, perché la mia moto è come quella che guidava lui. Guida in modo diverso rispetto a me, ma mi aiuta vedere i suoi riferimenti.
Guardando quello che fa Quartararo, come lo descrivi?
Sta andando molto forte e non sbaglia niente. Si è trovato in una situazione sicuramente favorevole e la sta sfruttando al 100%. È sempre stato un pilota forte. Mi ha impressionato, mi aspettavo che andasse forte ma non così tanto.
Che ruolo ha avuto la VR46 Riders Academy nella tua carriera?
Se sono qui è grazie principalmente a loro, che mi hanno aiutato in un momento particolarmente difficile (nel 2013) e mi hanno portato a essere dove sono adesso. Mi hanno insegnato tanto, a essere molto duro con me stesso, a chiedere tanto da me e a essere felice solo quando bisogna esserlo davvero.
La Ducati per te è…
Quello che ho sempre desiderato fin da quando ero bambino.
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