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Intervista esclusiva a Brivio: “Bisogna fare dei grandi complimenti ad Aprilia”

Dopo aver lavorato per tanti anni con Yamaha e poi con Suzuki, Davide Brivio per la prima volta quest’anno si sta confrontando con un’azienda italiana come la Casa di Noale

"Aprilia la vedo come la più consistente sfidante di Ducati"

Per tornare a lavorare in MotoGP, dove dal 2002 al 2010 ha lavorato nel team ufficiale Yamaha, e poi dal 2013 al 2020 con Suzuki, Davide Brivio ha accettato una sfida questa volta italo-americana. Se la Casa costruttrice è l’italian Aprilia, il team è l’americano Trackhouse dove ha come piloti Miguel Oliveira e Raul Fernandez. Il manager italiano ci ha raccontato in esclusiva quali sono i loro potenziali e ha poi buttato un occhio al futuro: da Liberty Media al nuovo regolamento in arrivo nel 2027.

Che pilota hai trovato in Miguel Oliveira?
Miguel ha già vinto gare in MotoGp e ora è arrivato a un livello in cui ha una lunga esperienza, in questi ultimi due anni ha affrontato un po’ di difficoltà. L’anno scorso ha avuto parecchi infortuni, quindi la stagione è stata continuamente interrotta. Quest'anno c’è stato un ampio miglioramento dalla moto 2022 alla 2024, quindi l’inizio è stato un po’ difficile. Ora stiamo affrontando queste gare per continuare il suo adattamento, speriamo che da qui in poi riesca a tirare fuori il potenziale, sia suo sia della moto.

E Raul Fernandez come lo vedi?
È un talento anche lui, un po’ più acerbo da un punto di vista di esperienza in MotoGP. È andato molto di fretta nella sua carriera: è stato due anni in Moto3, poi un anno solo in Moto2, poi è saltato alla MotoGP, ha cambiato già due team in tre anni, quindi tutto di colpo. Adesso deve rallentare un po’ il passo, le ambizioni, le aspettative e cominciare a costruire quella che è la sua esperienza, la sua base per diventare un pilota forte di MotoGP. Visto che ne ha le potenzialità.

Quali sono i vostri obiettivi della stagione come team?
Per noi come Trackhouse questo è un anno di apprendistato: dobbiamo imparare, capire come funziona la MotoGP e sviluppare delle idee per l’anno prossimo, dove dovremmo cominciare a creare le basi del nostro futuro. Quest’anno è avvenuto tutto molto velocemente.

Lato mercato piloti in ottica 2025, cosa pensi succederà?
Miguel e Raul sono piloti sotto contratto Aprilia, quindi ci confrontiamo continuamente con loro. Dobbiamo capire cosa Aprilia vuole fare e insieme decideremo. Essendo un team indipendente dobbiamo aspettare le mosse dei “factory”, penso che adesso sia un mercato caldo per gli ufficiali e poi vedremo. Faremo una valutazione con Aprilia di come stiamo andando con Miguel e Raul, vedremo loro cosa vogliono fare e poi agiremo di conseguenza.

Da esperto, visto che Ducati è la moto di riferimento: cosa manca ad Aprilia?
Non dobbiamo dimenticare che Ducati, per arrivare a dove è adesso, ha impiegato molti anni in cui magari vinceva qualche gara, faceva qualche podio, ma non era così costante. È una cosa che si costruisce con il tempo. Non sono solo le prestazioni, che magari a volte puoi trovare, ma è anche la costanza di rendimento, che dev’esserci sempre, l’affidabilità, avere una buona base di dati e informazioni che poi puoi usare. Questo è quello che credo Aprilia stia costruendo. Speriamo che questo percorso sia il più breve possibile, ma penso che bisogna fare dei grandi complimenti ad Aprilia perché nel giro di pochi anni è riuscita ad arrivare a questo livello, vincendo già delle gare, con entrambi i piloti. Dobbiamo fare questo percorso. Aprilia la vedo come la più consistente sfidante di Ducati e quindi dobbiamo continuare a lavorare, sviluppare la moto e cercare di arrivare a dargli fastidio il primo possibile.

Cosa cambierà secondo te con l’arrivo di Liberty Media?
Sono d’accordo con quello che hanno dichiarato: che lo sport non è una priorità. Funziona bene, le gare sono belle, competitive, c’è molto spettacolo. Quello su cui loro lavoreranno credo sarà tutto il resto: cercare di aumentare sia l’audience e l’interessa intorno alla MotoGP e cercare di espanderci su territori dove ancora non siamo fortemente presenti. Uno di questi sono appunto gli Stati Uniti, dove abbiamo un grande potenziale di farci conoscere. Speriamo che anche come Trackhouse riusciamo a dare un piccolo contributo. Credo che tutti siano concordi nel dire che ci aspetta un periodo molto eccitante, interessante, perché Dorna e Carmelo Ezpeleta hanno portato la MotoGP a un livello incredibile e adesso qui possiamo fare un ulteriore step: la MotoGP 2.0 con Liberty Media, che ha fatto tanto bene già in Formula1. Ci sono tutte le prerogative per cui possa crescere molto la MotoGP e credo che gli appassionati debbano essere solo che contenti, perché intanto lo sport verrà preservato.

Riguardo al nuovo regolamento 2027, ci sono dei cambiamenti necessari secondo te?
È stato ovviamente discusso e approvato fra tutti. È sempre meglio aggiustare. Alcune cose sono necessarie, se ci sarà una riduzione dell’aerodinamica, che permetterà magari di facilitare sorpassi o agevolare la frenata, che sembrano situazioni un po’ disturbate, ben vengano. Mi fa un po’ strano sentire una cilindrata da 850cc, era forse più bello pensare ad una cilindrata 1000 però bisognava fare una scelta per limitare le prestazioni, che altrimenti rischiano di uscire davvero fuori dal controllo. Quindi se gli ingegneri hanno scelto questo, probabilmente era la strada giusta. Soprattutto sarà molto interessante vedere cosa succederà. In genere quando c’è un cambio regolamentare cambiano anche un po’ gli equilibri, magari c’è qualcuno che diventa più forte, più debole. Sarà bello vedere cosa succede: chi sarà stato più bravo a sviluppare la moto.

Per concludere, chi vincerà il titolo quest'anno?
Penso una Ducati! (sorride)

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