I rivali soffiano i tecnici a Ducati eppure la Desmosedici resta il top. Ma perché?
Yamaha ha fatto spesa a Borgo Panigale, prendendo Max Bartolini e Marco Nicotra, ma la strada da fare è tanta. Già in passato KTM aveva assunto ingegneri ducatisti, ma per ora manca il definitivo salto di qualità
Le super concessioni per Honda e Yamaha sono un bell'aiuto a risalire la china tecnica. Anche se ci vorrà tempo e gli esiti sono tutt'altro che scontati, avere la possibilità di sperimentare con meno limiti rispetto agli avversari può diventare un contributo importante nel cercare di recuperare il divario dalle marche europee, Ducati per prima. Se agli aiuti regolamentari si affianca poi una campagna acquisti importante sul fronte dei tecnici, le probabilità di fare bene aumentano. Yamaha per esempio ha puntato su Max Bartolini e Marco Nicotra, che vanno a infoltire il gruppo di italiani, già capeggiato sul fronte motoristico dall'ingegner Luca Marmorini (ex Ferrari).
Diaspora ducatista
Max Bartolini a Borgo Panigale si occupava di performance del veicolo ed era considerato il braccio destro dell'ingegner Gigi Dall'Igna. Lo stesso direttore generale di Ducati Corse si è detto “infastidito” sul piano umano e sportivo dalla partenza di Bartolini, che in Yamaha ora ricopre il ruolo di direttore tecnico, alla pari con l'omologo giapponese, il responsabile di progetto Yoshimoto Matsuda. Nicotra invece lavora al nuovo reparto aerodinamico con sede in Italia. Iwata, ora fortemente “italianizzata” necessiterà di tempo per ottenere risultati, ma le basi sono state gettate e non si può dire che l'approccio non sia cambiato rispetto al passato. Basterà?
Il caso KTM
Yamaha non è stata la prima a fare spesa in Ducati: da anni KTM si è rivolta all'esperienza italiana per riuscire a integrare il proprio sistema. Fabiano Sterlacchini, che in Ducati ha ricoperto per 8 anni il ruolo di coordinatore tecnico e che era a Borgo Panigale dal 2007, nel 2020 è diventato direttore tecnico a Mattighofen. Il passaggio è avvenuto prima della definitiva consacrazione di Ducati ai vertici del motomondiale, e negli anni successivi è stato accompagnato dal trasferimento di Alberto Giribuola – ex capotecnico di Dovizioso e Bastianini- in KTM come ingegnere di performance. Mattighofen ha preso anche Francesco Guidotti, che ora ricopre il ruolo di direttore sportivo.
Capacità di rigenerarsi
Nonostante l'ingente spesa in casa Ducati, KTM è cresciuta, ma non ha davvero cambiato passo e in questi ultimi anni la RC16 è rimasta una moto capace di vincere una o due gare all'anno, spesso in condizioni meteo particolari. Come per i piloti, la collezione di “figurine” non porta quasi mai automaticamente a risultati di rilievo, perché le figure professionali cambiano la loro efficienza anche in base al contesto in cui operano.
In questo senso, Borgo Panigale è sempre riuscita a passare oltre le perdite subite e anzi ad aumentare competitività, creatività, insomma il vantaggio tecnico acquisito grazie a un approccio sempre innovativo. Sarà così anche nel 2024? I test dicono di sì, mentre per un futuro più lontano le incognite crescono. Il 2027 segnerà un cambio regolamentare, con possibile diminuzione della cilindrata, ma già negli anni che lo precederanno si interverrà con ogni probabilità sull'aerodinamica, per limitare aree di intervento e spese. Il rimescolamento delle carte potrebbe favorire un rientro degli inseguitori, ma la forza di Ducati sembra sufficiente ad affrontare con successo le nuove sfide.