Veloci ma chi se le ricorda? Le 125 sportive da comprare a poco prezzo
Non tutte le 125 sportive anni 80/90 sono state un successo, alcuni modelli sono ormai dimenticati e si trovano a buon prezzo
Quando si parla delle mitiche 125 stradali degli anni 80/90, saltano alla mente le Case che trovarono maggiore successo: Aprilia, Cagiva, Gilera e Honda su tutte. Però, la sfida tra produttori è stata - almeno all'inizio - ben più animata e ha visto protagonisti anche altri marchi italiani. Ecco qualche esempio, procedendo in ordine alfabetico.
Benelli Jarno
La Casa pesarese lancia la Jarno nel 1988. Così battezzato in omaggio al compianto pilota Jarno Saarinen, il modello mescola elementi moderni (su tutti il telaio in alluminio e la valvola di scarico a gestione elettronica) ad altri dettagli già considerati obsoleti per l'epoca, come i cerchi da 16" di tipo lenticolare. Per poco più di 5 milioni di lire, si poteva portare a casa una Jarno in livrea bianco/nera con inserti rossi o verdi. Tuttavia un equipaggiamento non all'altezza e gli scarsi risultati nel campionato SP cui prese parte nel 1988, costituirono autentiche "palle al piede" per il successo commerciale dell'ultima Benelli a trazione De Tomaso. Oggi un buon esemplare si può pagare al massimo 2.000 euro.
La livrea unica prevedeva solamente due variazioni di colore sugli inserti. I cerchi, invece, erano solo bianchi...
Fantic HP1
La Fantic HP1 arriva nei concessionari nel 1985 e rappresenta l'ultima 125 stradale del marchio di Barzago. Anche questa è la storia di una moto già "superata" al suo esordio, prima ancora che in pista, sulla fondamentale scheda tecnica: l'avviamento è solo a pedale, manca la valvola allo scarico e l'aspirazione non è a lamelle. Anche per questo i suoi 18 CV non rispondono alla definizione ambiziosa di "High Power. Inoltre, la sua linea è nata già vecchia. Trovarla non è facile, ma non pagatrla poiù di 1500/1800 euro.
La sola convenienza non bastò a convincere i sedicenni di allora
HRD Horse
Il caso della Happy Red Devils di Luciano Marabese è molto diverso rispetto ai due sopracitati: la Horse (1984) sembra un Bimota in miniatura, è proposta in tre colorazioni differenti, spinge forte, vanta soluzioni d'avanguardia per l'epoca e si distingue per essere la 125 più cara del periodo...
Il marketing dell'epoca puntava tutto sul contenuto tecnico, almeno per chi poteva permetterselo...
Telaio a traliccio con doppia culla in cromo-molibdeno, ciclistica Marzocchi/Bitubo, freni Brembo e cerchi Grimeca facevano grande gola. A questi si aggiungevano dettagli pregiati come supporti in alluminio e strumentazione mista analogica/digitale Veglia Borletti. La vera "pecca" risiedeva però nel motore TAU a liquido, capace di ben 22 CV ma affetto da noiose vibrazioni che vennero solo parzialmente risolte con la seconda e terza serie del modello, disponibile solo in versione Silver. In questo caso le quotazioni sono intorno ai 3.000 euro.
Garelli GTA
Sulla scia dei successi ottenuti nel Motomondiale in classe 125, Garelli decise di rilanciarsi anche sul mercato aggressivo delle stradali, presentando nel 1984 la nuova GTA 125, spinta da un monocilindrico 2T Hiro affidabile e ben progettato, ma affatto esasperato - con una potenza nell'ordine dei 18,5 CV - e privo di valvola allo scarico. Elementi che non consentivano alla GTA di raggiungere i fatidici 140 Km/h, rendendola ingiustamente invisa agli adolescenti del tempo. Le grafiche scelte furono comunque di grande impatto e, su tutte, spicca certamente la Fausto Gresini Replica presentata nel 1987. Prezzi intorno ai 2.000 euro.
Purtroppo la Casa non spinse, come fece in seguito Aprilia, sui successi maturati da Nieto, Gresini e Cadalora
Laverda GS Lesmo
La Laverda GS Lesmo arriva nel 1986 come evoluzione della precedente LB Uno, dalla quale si distingue subito per il grande salto di qualità estetico. La mini/maxi sportiva è proposta a poco meno di 5 milioni di lire ed è ben curata negli assemblaggi, ma deve rinunciare a dettagli essenziali per esigenze di budget: la ciclistica è appena sufficiente e la verniciatura di pinze e forcellone comunicano scarsa qualità. Così anche il propulsore, privo di valvola di scarico, contralberi e avviamento elettrico, resta identico a quello dell'antenata salvo per l'adozione di un nuovo carburatore e l'accoppiamento a un cambio a 6 marce. Anche in questo caso le prestazioni si fermano a quota 18 CV e la velocità non sfonda il muro dei 140... peccati imperdonabili per quel periodo. Oggi si trova a 1.700 euro.
La GS Lesmo venne sostituita nel 1990 dalla Navarro 125, prodotta dalla gestione cooperativa Nuova Moto Laverda
Malanca OB One
La OB One del 1984 porta in dote le iniziali del pilota forlivese Otello Buscherini ed è l'ultima versione targata del modello, nonché ultima stradale di casa Malanca. Spinta da un bicilindrico raffreddato a liquido (unica ad averlo tra tutte le 125) e accreditato di ben 25 CV erogati a 8.000 giri (senza valvola di scarico), nella versione Racing dispone di una carena ancora più avvolgente ed è equipaggiata - solo in certi casi e secondo disponibilità - con alcune "chicche", quali forcella con anti-dive e indicatore di temperatura a led. Complessivamente era dotata di un buon "pacchetto", a fronte di una spesa di 3.540.000 lire. Purtroppo però, la terza e definitiva versione che prometteva d'essere la prima 125 stradale capace di 30 CV alla ruota, rimase solo un prototipo a causa della cessata attività del marchio... proprio alle soglie dell'esplosione del mercato 125! Le quotazioni sono intorno ai 3.500 euro.
Nella brochure, la versione standard dotata di una carenatura meno avvolgente
Se questo articolo vi è piaciuto e volete saperne di più, vi invitiamo a scoprire ora le ottavo di litro più prestazionali di quella folle epoca: le incredibili 125 Race Replica.