Ducati Desmo450 MX: Tony Cairoli ci spiega tutto di lei
Per il debutto nel mondo dell'off road, a Bologna hanno voluto come tester il nove volte iridato Tony Cairoli. Il campione siciliano è impegnato nello sviluppo della Desmo450 MX, e in questa intervista esclusiva ci ha svelato cosa ne pensa del progetto e quali sono i suoi obiettivi
Cairoli con Ducati per un progetto vincente
Per sviluppare la sua prima moto da cross, la Desmo450 MX (qui tutto quello che c'è da sapere sulla rossa con i tasselli), Ducati ha voluto al suo fianco un fuoriclasse come Tony Cairoli. Alla presentazione del team Off-Road a Madonna di Campiglio abbiamo potuto fare una chiacchierata con lui. Ecco cosa ci ha raccontato del suo impegno come tester e, soprattutto, della nuova moto.
Che effetto fa essere in Ducati?
È fantastico. È un marchio italiano e ho sempre avuto la speranza che magari un giorno si lanciasse nell’off-road. Avevo perso un po’ le speranze e sono arrivato qui a fine carriera con questo progetto. È molto interessante. È qualcosa di nuovo e mi intriga parecchio.
Che programmi avete per lo sviluppo della moto?
Si tratta di un prototipo, quindi c’è ancora tanto lavoro da fare. Sarà sicuramente uno stimolo per noi e anche per gli ingegneri migliorarla, test dopo test. Questo è il nostro obiettivo: farla crescere e andare nella direzione giusta.
Cos’hai pensato quando hai ricevuto la chiamata da Ducati?
Quando è arrivata ero impegnato a fare il team manager per KTM, ma a me sarebbe piaciuto tornare a fare più attività sulla moto, rispetto a quella del manager che può aspettare ancora un po’... C’è stata subito un’ottima connessione e alla fine dopo qualche telefonata e alcuni incontri abbiamo trovato la quadra.
Cosa hai pensato quando sei salito per la prima volta in sella alla Desmo450 MX?
Mi ha sorpreso molto. Mi aspettavo di trovare dell’altro, invece per essere stata così poche volte in pista era già molto divertente da guidare. Anche il motore era molto facile da gestire, anche se la potenza c’è.
Che sfida ti aspetti da collaudatore? È qualcosa di nuovo per te.
È una grande sfida, con un progetto nuovo e una casa che non ha esperienza in off-road. Io e Alessandro (Lupino, ndr) cercheremo di fare del nostro meglio. Ci aspettiamo di fare degli ottimi step di volta in volta.
Quanta voglia avevi di tornare in moto?
Tanta! Diciamo che me la cavo ancora abbastanza bene. Quindi il mio obiettivo era quello di non appendere il casco al chiodo e partecipare allo sviluppo di una moto. Ovviamene è un discorso diverso se parliamo di gare. L’anno scorso, con il ruolo che avevo, la moto era stata messa un po' da parte, invece mi sentivo di poter dare ancora parecchio, specialmente in fase di sviluppo.
Che potenziale pensi abbia la Desmo450 MX?
Tantissimo. Secondo me c’è da lavorare, siamo in una fase iniziale, ma il potenziale c’è e ne vedremo delle belle più avanti. Abbiamo un po’ di tempo prima che la moto venga prodotta, quindi c’è da sviluppare, ma siamo contenti.
C’è una cosa che ti ha stupito?
La facilità di guida. Non stiamo puntando alla prestazione in questo momento, ma a tanti aspetti generali. La comodità di guida e la sicurezza sono importantissime.
Credi che sarà possibile vederti di nuovo al via di una gara?
Non è in programma il mio ritorno alle gare, sono due anni che non corro più ad alti livelli. Poi mai dire mai, se la moto cresce bene e c’è un buon feeling, magari sarà importante fare qualche test in gara. Di solito per lo sviluppo quello è lo scenario migliore.
Che rapporto c’è con Alessandro Lupino?
C’è una grossa sinergia, a livello di guida è molto tecnico. Condividere lo sviluppo della moto, se ci sono due collaudatori che non sono allineati è un problema. Noi siamo abbastanza simili anche sulle scelte e sul setting della moto. Crediamo di poter fare bene.
Ti immagini poi come team manager di una futura squadra Ducati in MXGP?
Magari! Sicuramente abbiamo qualche annetto per pensarci, però sarebbe qualcosa di interessante...