Kawasaki rilancia la hyperturistica ZZR 1400
L'Euro5 condanna la Kawasaki ZZR1400, ultima di una lunga stirpe di turistiche al alte prestazioni che dal 2021 uscirà dai listini europei. Ma non negli Stati Uniti, dove il suo poderoso quattro cilindri da 190CV potrà ancora sfogarsi lungo le highway statunitensi
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Moto
Dal 2021 la Kawasaki ZZR1400 non verrà più venduta in Europa: il suo cuore a quattro cilindri non supera le restrittive norme imposte dalla Euro5. Un duro colpo per tutti gli amanti delle ipersportive dal taglio turistico (così come lo è stato l'addio nel 2018 a un'altra grande del genere, la Suzuki Hayabusa 1300, di cui si vocifera un ritorno a breve) che forse saranno contenti di sapere che la verdona continuerà a correre negli stati del nord america, dove le norme antinquinamento sono meno limitative.
Una sfida mai tramontata
La Kawasaki ZZR1400 (clicca qui per la prova della versione del 2011) è l'ultima rimasta di una stirpe di supermoto che tra la fine degli Anni 90 e i 2000 fece delle prestazioni assolute il dogma di un credo votato al macismo a due ruote. Una sfida a chi tra le quattro case giapponesi riusciva a crerare la moto più veloce, grossa, sportiva comoda e tecnologica. Ecco, la ZZR1400 (prima ancora 1100 e 1200) è probabilmente quella che più di tutte condensa le cinque caratteristiche appena elencate in un una moto, un bombardone da 268 kg, protettivo, basso, lungo e veloce come un Frecciarossa eppure allo stesso tempo piacevole da guidare anche tra le curve grazie a quote ciclistiche (interasse di 148 cm e avancorsa di 93) e a una distribuzione dei pesi votati all'agilità in movimento. Ben 200 CV a 10.000 giri e 16,1 kgm a 7.500 giri di coppia massima docili e fluidi ai bassissimi regimi e prepotenti ai medi e agli alti, tenuti a bada da un solido telaio monoscocca in alluminio e sospensioni pluriregolabili, affiancati da una elettronica efficace (anche se non aggiornata agli ultimi sistemi di tipo cornering).
Oggi la filosofia e lo spirito della ZZR1400 vivono dentro le varie versioni della Ninja H2 SX (clicca qui per il primo contatto) modernissimo bolide dall'aerodinamica tagliente e spinto da un quattro cilindri con compressore volumetrico che permette di avere le stesse prestazioni con una cilindrata minore. Ma come accade alla moda e al design, forse, un giorno, rivedremo una nuova ZZR1400 tondeggiande e voluminosa. Per ora, godiamoci la SX.
Una sfida mai tramontata
La Kawasaki ZZR1400 (clicca qui per la prova della versione del 2011) è l'ultima rimasta di una stirpe di supermoto che tra la fine degli Anni 90 e i 2000 fece delle prestazioni assolute il dogma di un credo votato al macismo a due ruote. Una sfida a chi tra le quattro case giapponesi riusciva a crerare la moto più veloce, grossa, sportiva comoda e tecnologica. Ecco, la ZZR1400 (prima ancora 1100 e 1200) è probabilmente quella che più di tutte condensa le cinque caratteristiche appena elencate in un una moto, un bombardone da 268 kg, protettivo, basso, lungo e veloce come un Frecciarossa eppure allo stesso tempo piacevole da guidare anche tra le curve grazie a quote ciclistiche (interasse di 148 cm e avancorsa di 93) e a una distribuzione dei pesi votati all'agilità in movimento. Ben 200 CV a 10.000 giri e 16,1 kgm a 7.500 giri di coppia massima docili e fluidi ai bassissimi regimi e prepotenti ai medi e agli alti, tenuti a bada da un solido telaio monoscocca in alluminio e sospensioni pluriregolabili, affiancati da una elettronica efficace (anche se non aggiornata agli ultimi sistemi di tipo cornering).
Oggi la filosofia e lo spirito della ZZR1400 vivono dentro le varie versioni della Ninja H2 SX (clicca qui per il primo contatto) modernissimo bolide dall'aerodinamica tagliente e spinto da un quattro cilindri con compressore volumetrico che permette di avere le stesse prestazioni con una cilindrata minore. Ma come accade alla moda e al design, forse, un giorno, rivedremo una nuova ZZR1400 tondeggiande e voluminosa. Per ora, godiamoci la SX.
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