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Harley-Davidson, mercato USA: si torna a crescere. Ma in Europa?

Dati alla mano, il secondo trimestre 2021 è stato per Harley-Davidson una - necessaria - iniezione di positività e liquidità. Vendite e ricavi sono tornati a crescere e le prospettive future promettono bene. Almeno in Nord America: diverso il discoro per Europa, dove le vendite sono calate e la minaccia dei dazi non può che peggiorare le cose…
H-D recupera (negli States)
Cavalcando e certo anche contribuendo alla ripresa del mercato a due ruote americano, Harley-Davidson chiude il secondo trimestre 2021 in netta crescita rispetto allo scorso anno e, per certi parametri, anche rispetto al 2019. 
Presentati in queste ore dalla stessa H-D, i dati non mentono: + 77% (1.532 milioni di dollari) di ricavi rispetto al secondo trimestre dello scorso anno, per un utile netto di 206 milioni contro i 92 di perdita dello stesso periodo 2020. Più nel dettaglio, si sono registrati ricavi per 1.030 milioni di dollari (+131% sul 2020) per la vendita di moto e di 223 milioni (+32%) per la vendita di accessori; un margine lordo salito da 16,1 a 30,6% (+14,5 punti percentuali), un reddito operativo di 186 milioni di dollari contro la precedente perdita di 121 e, infine, un margine operativo del 14% rispetto al -18,1% registrato nel secondo trimestre 2020. Il merito va senza dubbio ai nuovi modelli in listino, come la Pan America, che già qualche mese fa si diceva andasse via come il pane, o la Sportster S, ma i risultati non appaiono geograficamente omogenei. Al contrario, se in casa i numeri risultano essere tutti positivi, nel resto del mondo, Europa compresa, le vendite risultano calate. Vediamo i dati più nel dettaglio.

Vendite nel mondo

In tutto il mondo Harley-Davidson ha venduto un totale di 65.300 nuove moto, corrispondenti ad un  +24% rispetto allo stesso periodo del 2020. Tuttavia, di queste, la bellezza di 48.200 si sono “fermate” in Nord America, segnando un + 43% da una parte ma “rubando” dall’altra ai mercati oltreoceano, dove si sono registrati significativi cali in fatto di vendite e nuove immatricolazioni. In Europa per esempio, che ad oggi rappresenta il secondo mercato per H-D, le nuove immatricolazioni hanno nel primo semestre 2021 a malapena raggiunto le 15.200 unità: numeri che si traducono in un -19% sul 2020 e in perdite ancora più sostanziose se si prende in riferimento il primo semestre 2019, quando il numero di nuove immatricolazioni superava le  26.000 unità. Cali che, seppur in volumi più contenuti, si sono proporzionalmente registrati anche in Asia-Pacifico (6.000 moto e -13%) e America Latina (900 moto e un -31%).

Le previsioni per il futuro

La sfera di cristallo ancora non l’abbiamo, ma due conti possiamo comunque provare a farli. In parte imputabile all’uscita dal listino di modelli assai apprezzati in Europa come la Sportster, il calo delle vendite registrato da H-D oltreoceano potrebbe crescere nei prossimi mesi a causa dei dazi sull’importazione. Come la spada di Damocle, la questione - per ora messa in pausa ma non derubricata - è per H-D assai seria, considerando che un aumento delle tasse al 56% significherebbe per i clienti europei prezzi esageratamente alti. Dall’altra parte però, la Casa americana potrebbe “rifarsi” con il mercato interno, dove le vendite si direbbero tornate a crescere, grazie anche ai “rivoluzionari” piani aziendali nonché all’arrivo di nuovi (e forse più azzeccati) modelli e divisioni, quali per esempio il nuovo marchio autonomo riservato alla mobilità elettrica LiveWire, dal quale, appunto, è appena nata la LiveWire ONE
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