Salta al contenuto principale

Ducati Streetfighter V4 2025, più ali e più elettronica

La hypernaked di Borgo Panigale non è mai stata così vicina alla Panigale V4 quanto il nuovo my 2025

La Ducati Streetfighter V4 è in giro dal 2020 ed ha attraversato numerose versioni, ma nessuna è mai stata così vicina alla Panigale V4 dalla quale è derivata quanto questo modello 2025. Eppure nonostante si tratti di una Superbike spogliata della carenatura resta una moto piacevolissima anche per l’uso stradale. Anzi, forse sarebbe opportuno usare il plurale perché le Streetighter V4 sono due: la versione “base” e la Streetfighter V4 S, dotata di componentistica ancora più raffinata. La differenza si misura anche dal prezzo: 24.790 € la “base”, 27.990 € la “S”. Il nocciolo però è uguale per entrambe sia a livello estetico, sia a livello tecnico.

Image

Un’evoluzione prevedibile

Del resto, così come era cambiata la Panigale era prevedibile che avvenisse per la versione Naked, sebbene nemmeno gli elementi della carrozzeria siano esattamente gli stessi. Sella e serbatoio sono stati ridisegnati rispetto alla versione sportiva ma mantengono le proporzioni e la distribuzione dei volumi più equilibrate fra avantreno e retrotreno, e trasmettono l’impressione di una moto tutta puntata in avanti. Il serbatoio è particolarmente stretto nella zona delle ginocchia per consentire un eccellente ancoraggio in frenata, il codino si allunga parecchio all’indietro e questo ha permesso di ridurre la lunghezza del portatarga e di ottenere una sella del passeggero più bassa rispetto al 2024. 

Image

Le alette aerodinamiche ora sono biplano e "schiacciano" ancora di più l'avantreno al suolo

Aerodinamica evoluta

Le appendici aerodinamiche sono presenti fin dalla prima versione, qui ci sono ali biplane che contribuiscono in maniera significativa a tenere attaccata al suolo una moto da oltre 200 CV: determinano un aumento del carico verticale di 17 kg a 270 km/h e tra le curve aumentano stabilità e feeling di contatto. Anche la penetrazione aerodinamica è migliorata, grazie al nuovo posizionamento del manubrio, arretrato di 10 mm, e alle pedane più basse, avanzate e montate 10 mm più all’interno in modo da conservare le stesse possibilità di inclinazione prima di arrivare a toccare sotto.

Image

Il faro aled anteriore è tutto nuovo

Cambia il frontale

È nuova anche la parte anteriore che comunque riprende le linee dei modelli precedenti, con il proiettore anteriore full LED che trasmette l’immagine di un ghigno satanico, mentre il gruppo ottico posteriore full LED rimanda l’immagine di doppia C che caratterizzano le Ducati più sportive.

Il motore è derivato da quello della Panigale V4 con il quale mantiene un legame ancora più diretto rispetto al passato. Si tratta del noto quattro cilindri a V di 90° che viene montato ruotato all’indietro di 42° per consentire una migliore sistemazione del telaio. Da buon Ducati è dotato di distribuzione Desmodromica; ha due alberi a camme in testa e quattro valvole per ciascun cilindro, l’albero motore ruota in senso opposto rispetto alle ruote (all’indietro”) così che gli effetti giroscopici si annullano reciprocamente, con un miglioramento della maneggevolezza. Le manovelle sono distanziate di 70° e questa fasatura garantisce un tiro più vigoroso ai bassi regimi, oltre a determinare un rumore di scarico più cupo e aggressivo. 

I cornetti sono variabili

Per la prima volta sulla Streetfighter V4 sono stati adottati i cornetti di espirazione a lunghezza variabile, con un’escursione che va da 25 mm a 80 mm per ottenere migliori prestazioni in alto e in basso: 214 CV a 13.500 giri/ minuto e una coppia di 12,2 kgm a 11.250 giri/minuto, con la possibilità di andare più su montando lo scarico racing Ducati Performance by Akrapovic, che può essere usato solo in pista ma permette di arrivare al tetto di 226 CV.

Image

Alleggeriti anche telaio e pinze freno

Qui è il motore stesso a fare da telaio, con l’aiuto di un telaietto anteriore più leggero di 700 g e meno rigido lateralmente del 40% rispetto al modello precedente, così da garantire una maggiore sensibilità in piega e una risposta più precisa dell’avantreno; il cannotto di sterzo ha visto aumentata di 0,5° la sua inclinazione e di conseguenza l’avancorsa è cresciuta di 1 mm, con un aumento della stabilità. 

Arriva il forcellone bibraccio

Anche qui, come sulla Panigale V4, per la prima volta è stato adottato un forcellone in alluminio fuso in conchiglia a due bracci; è lungo 618 mm, esattamente come quello della Supersportiva; rispetto al precedente monobraccio la rigidezza laterale è stata ridotta del 37% ed è minore anche il peso, mentre, promette Ducati, migliorano trazione e feeling in accelerazione. È stato cambiato il link della sospensione posteriore per ottenere un maggior comfort su strada, e a questo si aggiunge la strategia elettronica “Cruise Detection” che ammorbidisce le sospensioni quando rileva un’andatura costante come nei trasferimenti stradali.

Image

Il forcellone ora è bibraccio come sulla Panigale V4

La S ha le sospensioni elettroniche

Sono le sospensioni il punto che distingue maggiormente la Streetfighter “base” dalla Streetfighter S. Per la prima forcella Showa Big Piston Fork (BPF) con steli cromati di 43 mm Ø completamente regolabile, e ammortizzatore Sachs pure completamente regolabile, fissato da un lato al motore. Più raffinate quella della “S”, governate da un sistema Ducati Electronic Suspension (DES): forcella pressurizzata Öhlins NIX-30 e ammortizzatore posteriore Öhlins TTX36 che garantiscono entrambi un aumento della corsa ruote di 5 mm, e sono controllati dal nuovo sistema event based Öhlins OBTi (Objective Based Tuning Interface), che rispetto al precedente consente maggiori possibilità di personalizzazione. Sono cambiati anche i cerchi, per la Streetfighter V4 fusi in alluminio e per la S forgiati in lega di alluminio, con pneumatici Pirelli Diablo Rosso IV Corsa 120/70 ZR 17 anteriore e 200/60 ZR 17 posteriore.

Image

Cambiano le pinze freno

Un’altra novità significativa è nei freni. Ci sono sempre due dischi di 330 mm Ø all’anteriore e uno di 245 mm Ø al posteriore con pinza a due pistoncini, ma ora le pinze anteriori sono le Brembo Hypure, che pesano ognuno 30 grammi di meno delle precedenti Stylema. Sull’impianto agisce il sistema Race eCBS con funzionalità cornering, con il quale si può attivare una modalità che prolunga automaticamente l’azione del freno posteriore nella fase di inserimento in curva, consentendo di ritardare la staccata.

Elettronica al massimo

Amplissima ed evolutissima come da tradizione Ducati la dotazione di dispositivi elettronici di assistenza alla guida: Race eCBS, Ducati Traction Control (DTC) DVO, Ducati Wheelie Control (DWC) DVO, Ducati Slide Control (DSC), Ducati Power Launch (DPL) DVO, Ducati Quick Shift up/down (DQS) 2.0, Engine Brake Control (EBC),  Ducati Electronic Suspension (DES) 2.0. Sono nuovi in particolare il sistema Race eCBS e quello di cambiata assistita nel quale la strategia ora è affidata al sensore che fornisce le informazioni su marce inserite e posizione del tamburo del cambio, con il risultato di una corsa ridotta e un’azione più precisa. L’algoritmo Ducati Vehicle Observer stima istantaneamente grandezze fisiche, cinematiche e dinamiche che interagiscono sulle forze a terra, sulle accelerazioni e sulle coppie massime simulando la presenza di sensori e consentendo così un’azione più precisa dei controlli di trazione e di impennata.

Image

Quattro i riding mode disponibili (Race, Sport, Road, Wet) e quattro i Power Mode (Full, High, Medium, Low). Con il Full c’è tutta la potenza disponibile in tutte le marce, senza filtri elettronici; emozioni assicurate…

È cambiato infine anche il cruscotto con schermo da 6,9”, con l’adozione della strumentazione TFT di nuova generazione e  numerose possibilità di visualizzazione. 

Leggi altro su:
Aggiungi un commento
Ottavonano-IETTALO
Gio, 11/28/2024 - 22:22
Costa troppo, se non si danno una regolata non venderanno più niente…. detto da una che ha avuto un moster, una 748, una hypermotard, una 1098 è una 1198….