Valentino Rossi, la storia: quella volta che vinse la 8 ore di Suzuka
Valentino non ha ottenuto grandi successi solo nel Motomondiale, ma si è concesso anche qualche "extra" fortunato. Nei primi anni in Honda partecipò per due volte alla celebre endurance giapponese insieme a Colin Edwards, ma la vittoria non arrivò subito
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Tra le tante vittorie di Rossi ce ne sono alcune decisamente particolari, come quella ottenuta nell'endurance alla 8 Ore di Suzuka, ormai vent'anni fa. Era il 2001 e non si trattava della prima apparizione del campione alla celebre gara di durata: Valentino ci aveva già partecipato l'anno prima, in coppia con Colin Edwards sulla nuovissima Honda VTR1000 SPW nella splendida livrea Castrol.
Un battesimo sfortunato
Il numero di gara per la prima volta è l'11, il nome di battaglia di Valentino Rossi in quel periodo è Rossifumi, perché Valentino ama profondamente i piloti giapponesi fin dal suo debutto come pilota e uno dei suoi idoli è Norifumi Abe. Era stato proprio Rossi a chiedere di partecipare alla 8 Ore, un fatto anomalo, visto che di solito i piloti più quotati cercavano di evitare quell'impegno così gravoso. Rossi è velocissimo e fa meglio addirittura di Texas Tornado, che conosce la moto. In gara però si stendono entrambi: Valentino mentre era al comando, Edwards nel tentativo di rimontare. Daijiro Kato e Tohru Ukawa si portano a casa la vittoria. La sera è comunque festa grande, nei racconti tramandati negli anni si narra di gare di cicchetti, con i giapponesi arrembanti anche in quell'occasione.
La rivincita
L'anno successivo Rossi non ne vuole sapere di tornare ad agosto in Giappone per correre la maratona a due ruote, ma questa volta è Honda che pretende i suoi servigi. Così, in un mondiale nel quale ha già vinto cinque gare su nove, c'è spazio anche per una divagazione sul tema e Valentino torna sul luogo del delitto con Edwards. Il livello dell’edizione 2001 è ancora molto alto e la Honda porta Barros in coppia con Okada, ci sono ancora Kato e Ukawa, la Yamaha schiera una R7 per Haga e Gobert. Rossi però è determinato: il primo turno è suo e ogni volta che restituisce la moto ad Edwards, la coppia sta conducendo la gara. Colin però non ha lo stesso passo del pesarese e leggenda vuole che all'ultimo cambio moto Vale si sia avvicinato a Colin e gli abbia urlato: “Guarda che se non vinciamo ci tocca tornare anche l’anno prossimo”. La minaccia sembra sortire effetto e così la coppia si aggiudica l’edizione 2001 della 8 ore di Suzuka. Missione compiuta, e non ci sarà più bisogno di “rovinare” le ferie estive del motomondiale.
Un battesimo sfortunato
Il numero di gara per la prima volta è l'11, il nome di battaglia di Valentino Rossi in quel periodo è Rossifumi, perché Valentino ama profondamente i piloti giapponesi fin dal suo debutto come pilota e uno dei suoi idoli è Norifumi Abe. Era stato proprio Rossi a chiedere di partecipare alla 8 Ore, un fatto anomalo, visto che di solito i piloti più quotati cercavano di evitare quell'impegno così gravoso. Rossi è velocissimo e fa meglio addirittura di Texas Tornado, che conosce la moto. In gara però si stendono entrambi: Valentino mentre era al comando, Edwards nel tentativo di rimontare. Daijiro Kato e Tohru Ukawa si portano a casa la vittoria. La sera è comunque festa grande, nei racconti tramandati negli anni si narra di gare di cicchetti, con i giapponesi arrembanti anche in quell'occasione.
La rivincita
L'anno successivo Rossi non ne vuole sapere di tornare ad agosto in Giappone per correre la maratona a due ruote, ma questa volta è Honda che pretende i suoi servigi. Così, in un mondiale nel quale ha già vinto cinque gare su nove, c'è spazio anche per una divagazione sul tema e Valentino torna sul luogo del delitto con Edwards. Il livello dell’edizione 2001 è ancora molto alto e la Honda porta Barros in coppia con Okada, ci sono ancora Kato e Ukawa, la Yamaha schiera una R7 per Haga e Gobert. Rossi però è determinato: il primo turno è suo e ogni volta che restituisce la moto ad Edwards, la coppia sta conducendo la gara. Colin però non ha lo stesso passo del pesarese e leggenda vuole che all'ultimo cambio moto Vale si sia avvicinato a Colin e gli abbia urlato: “Guarda che se non vinciamo ci tocca tornare anche l’anno prossimo”. La minaccia sembra sortire effetto e così la coppia si aggiudica l’edizione 2001 della 8 ore di Suzuka. Missione compiuta, e non ci sarà più bisogno di “rovinare” le ferie estive del motomondiale.
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