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MotoGp - Test Barcellona: Yamaha e Honda, quanta strada da fare

Quartararo ha segnato il secondo miglior tempo, ma Iwata non ha portato grandi novità e i compagni di marca del francese devono crescere. HRC è messa peggio: in attesa del subentro di Romano Albesiano, Mir si lamenta, Marini è positivo

Le difficoltà delle giapponesi in questo 2024 sono state un tema della stagione, anche se nel corso del campionato le differenze tra Yamaha e Honda si sono amplificate. Le due marche erano partite in Qatar con un livello tecnico molto basso in entrambi i casi, ma andando avanti Iwata ha mostrato maggiore reattività e risultati migliori. Che sia stato merito di Quartararo o della M1, Yamaha ha segnato 124 punti contro i 75 di Honda, 8 arrivi in top10 contro i 2 di HRC, oltre tutto con sole due moto al via contro le quattro dei rivali. E i test di Barcellona sembrano avere confermato lo stato dell'arte.


Tante novità

Nel paddock c'erano molti ingegneri per Yamaha, tecnici che in mattinata si sono dedicati soprattutto a far sì che il team Prima Pramac familiarizzasse al meglio con il nuovo materiale. Nel box di Campinoti sono state portate le M1 in versione fine 2024, che poi rappresentano già un'evoluzione importante rispetto alla moto di inizio stagione, sia in termini di motore che di aerodinamica e telaio. Miguel Oliveira si è difeso, con tempi a 1.3 secondi dal miglior crono di Alex Marquez, mentre Jack Miller ha girato lontano, con un gap di 2.2 secondi. Rispetto a Quartararo, che ha segnato il secondo miglior tempo a 4 decimi dallo spagnolo (1'39"199), i distacchi scendono rispettivamente a 0.9 e 1.8 secondi. Insomma, meglio il portoghese rispetto all'australiano, ma è sicuramente prematuro esprimere dei giudizi. Tra di loro si colloca Alex Rins, a 3 decimi da Quartararo (1'39"568).


El Diablo c'è

Il francese è stato veloce e consistente, provando quel qualcosa in più che Yamaha è riuscita a portare rispetto al materiale approntato per il finale di campionato: un cupolino nuovo, un telaio aggiornato e sembrerebbe pure qualche piccola novità di motore. Yamaha è viva e sembra muoversi decisamente meglio rispetto a Honda.


Buio totale

In casa HRC c'è poco da essere contenti. Ecco le parole di Joan Mir: "Se ho parlato con Espargarò? Sì, ed è rimasto impressionato dalla mancanza di grip, di accelerazione e di velocità di punta". Non proprio dettagli, anche se poi, cronometro alla mano, l'ex Aprilia è stato immediatamente più rapido di Mir. Per quel che valgono i tempi, Aleix ha fatto segnare un discreto 1'40"007, un tempo quasi uguale a quello di Joan (1'40"070) che però ha tutt'altra conoscenza della RC213V. Zarco è stato l'unico in grado di scendere sotto il secondo di distacco da Marquez, ma a destare perplessità è stata la totale assenza di materiale nuovo da provare, secondo il parere di Mir. Non è dello stesso avviso però Luca Marini, che parla di diverse novità, se non di una moto completamente nuova. I tempi però non arrivano, anche se, per il fratello di Valentino Rossi, al momento il cronometro non va guardato. Honda ha già fissato un nuovo test a Jerez de la Frontera e la casa giapponese si trova a fare i conti con il subentro di Romano Albesiano nei quadri tecnici, ma davvero al momento è difficile trovare spunti positivi in casa HRC: l'impressione è che ci sia molta confusione o discordanza persino nei feedback di base.

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