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Test Sepang MotoGP: italiane ok, giapponesi da rivedere

Il fratello di Valentino ha segnato il miglior tempo nella FP3 e nella combinata. Sette Ducati e due Aprilia tra le prime nove moto, mentre Honda e Yamaha continuano a soffrire. Bene Joan Mir, vicino nei tempi a Marc Marquez

Sette Ducati e due Aprilia tra le prime nove moto in pista nella terza sessione di prove a Sepang: l'Italia svetta in chiusura dei test ufficiali MotoGP in Malesia, con Luca Marini davanti a tutti in 1'57”889.

 

Supremazia netta

Il tempo del pilota Mooney VR46 ha migliorato di ben mezzo secondo il cronometrico segnato da Marco Bezzecchi nella prima delle tre giornate, in 1'58”470, ma praticamente tutti i piloti in pista (tranne Oliveira e Quartararo) sono riusciti a dare il loro meglio nella FP3.

Marini ha girato ad appena 99 millesimi dal record del tracciato, seguito da Bagnaia, già molto veloce con la nuova Desmosedici. Tutti gli altri rider non sono riusciti ad abbattere il muro del '57, con Maverick Vinales – sempre molto a suo agio a Sepang- autore di un ottimo 1'58”036. Lo spagnolo è stato il pilota che ha girato di più in pista, alla pari di Alex Rins: 50 giri.

Quarto si è piazzato Enea Bastianini, quinto Jorge Martin e sesto Aleix Espargarò, con la seconda delle Aprilia.

Tempi sul 58” basso anche per Di Giannantonio, Bezzecchi e Alex Marquez, mentre il fratello Marc ha chiuso la top ten in 1'58”666.

 

Tanto lavoro da fare

Honda ha portato tre moto e moltissimo lavoro da sgrezzare, con Joan Mir subito a suo agio, concorde con Marquez nel dare le indicazioni agli ingegneri e tempi vicini al caposquadra. Il campione del mondo 2020 ha girato ad appena un decimo da Marc, anche se la posizione -12esimo nella combinata- non è il massimo a cui aspirare. Raul Fernandez si è inserito tra le due RCV213 del team Repsol, mentre a seguire si sono piazzati Pol Espargarò e Brad Binder, rispettivamente su GasGas e KTM.

 

Tempi da rivedere

Yamaha aveva moltissimo materiale da provare, ma tanto Quartararo quanto Morbidelli sono rimasti inchiodati sul 58” alto, e Crutchlow un secondo più lento. Da rivedere anche le prestazioni di Oliveira, Miller e Rins, il cui apprendimento con le rispettive nuove moto procede senza particolari intoppi, ma anche senza grandi acuti.

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