Squalifica Doping - Iannone: “Mi hanno strappato il cuore”
Andrea Iannone ha scelto i suoi profili social per commentare la sentenza che l'ha condannato a 4 anni di squalifica per doping. Il pilota di Vasto è distrutto, ma non si arrende e si dichiara innocente: “Oggi ho subito la più grande ingiustizia che potessi ricevere"
Image
News
"Una sentenza può modificare gli eventi ma non l’uomo"
Ieri è arrivata la sentenza del TAS che ha condannato Andrea Iannone a 4 anni di squalifica per doping. Il pilota di Vasto ha ricevuto il massimo della pena richiesta dalla Wada (l'agenzia internazionale antidoping) e ha visto rigettata la sua tesi difensiva secondo cui l'assunzione della sostanza dopante sarebbe avvenuta inconsapevolmente attraverso alimenti contaminati (qui tutti i dettagli della sentenza).
Iannone ha affidato ai social la sua delusione: “Oggi ho subito la più grande ingiustizia che potessi ricevere. Mi hanno strappato il cuore separandomi dal mio grande amore. Le motivazioni sono prive di senso logico e con dati di fatto sbagliati. Per questo ci sarà luogo e tempo opportuni...perché di certo non mi arrendo. Sapevo di affrontare i poteri forti, ma speravo. Speravo nell'onestà intellettuale e nell'affermazione della giustizia. In questo momento soffro come di più non potrei. Ma chi ha cercato di distruggere la mia vita, presto capirà quanta forza ho dentro il cuore. La forza dell'innocenza e soprattutto...la coscienza pulita. Una sentenza può modificare gli eventi ma non l’uomo”.
Al suo fianco durante tutto questo anno c’è stata Aprilia, che l’ha aspettato, e Massimo Rivola, l’amministratore delegato di Aprilia Racing, alla fine di questa vicenda ha detto: “Le sentenze si rispettano e si accettano anche se molti elementi di questa decisione destano perplessità, anche dal lato prettamente scientifico. Non siamo pentiti di essere rimasti vicini ad Andrea e, anzi, gli siamo vicini anche in questo momento. Questa vicenda, con i suoi tempi così lunghi, ha danneggiato pesantemente Aprilia Racing e le nostre strategie per questa e le prossime stagioni, ora però dobbiamo guardare avanti e abbiamo il dovere di trovare velocemente una soluzione di alto livello, che sposi il progetto iniziato con Andrea e che ci permetta di continuare la nostra crescita, che c’è ed è evidente”.
Ieri è arrivata la sentenza del TAS che ha condannato Andrea Iannone a 4 anni di squalifica per doping. Il pilota di Vasto ha ricevuto il massimo della pena richiesta dalla Wada (l'agenzia internazionale antidoping) e ha visto rigettata la sua tesi difensiva secondo cui l'assunzione della sostanza dopante sarebbe avvenuta inconsapevolmente attraverso alimenti contaminati (qui tutti i dettagli della sentenza).
Iannone ha affidato ai social la sua delusione: “Oggi ho subito la più grande ingiustizia che potessi ricevere. Mi hanno strappato il cuore separandomi dal mio grande amore. Le motivazioni sono prive di senso logico e con dati di fatto sbagliati. Per questo ci sarà luogo e tempo opportuni...perché di certo non mi arrendo. Sapevo di affrontare i poteri forti, ma speravo. Speravo nell'onestà intellettuale e nell'affermazione della giustizia. In questo momento soffro come di più non potrei. Ma chi ha cercato di distruggere la mia vita, presto capirà quanta forza ho dentro il cuore. La forza dell'innocenza e soprattutto...la coscienza pulita. Una sentenza può modificare gli eventi ma non l’uomo”.
Al suo fianco durante tutto questo anno c’è stata Aprilia, che l’ha aspettato, e Massimo Rivola, l’amministratore delegato di Aprilia Racing, alla fine di questa vicenda ha detto: “Le sentenze si rispettano e si accettano anche se molti elementi di questa decisione destano perplessità, anche dal lato prettamente scientifico. Non siamo pentiti di essere rimasti vicini ad Andrea e, anzi, gli siamo vicini anche in questo momento. Questa vicenda, con i suoi tempi così lunghi, ha danneggiato pesantemente Aprilia Racing e le nostre strategie per questa e le prossime stagioni, ora però dobbiamo guardare avanti e abbiamo il dovere di trovare velocemente una soluzione di alto livello, che sposi il progetto iniziato con Andrea e che ci permetta di continuare la nostra crescita, che c’è ed è evidente”.
Foto e immagini
Aggiungi un commento