Salta al contenuto principale

Shakedown MotoGP. tutte le novità a Sepang

Yamaha e Aprilia hanno lavorato in maniera evidente sull'aerodinamica, piccole evoluzioni invece per Ducati e KTM, che sta cercando una migliore performance dello pneumatico anteriore. Honda per il momento non svela la moto 2023

Si chiude oggi la seconda giornata su tre dei test di Sepang, con molte novità in pista proposte dalla varie case. Non è dato sapere cosa c'è sotto le carene, ma l'aerodinamica in sé è uno dei campi di maggiore sviluppo, per cui già si può dire che le differenze rispetto all'anno passato non mancano.

 

Osservata speciale

Yamaha è probabilmente la marca più seguita dagli addetti ai lavori: come per Honda, c'è molto lavoro da fare, ma mentre nel caso di HRC ci si attende che la condizione di Marquez possa influenzare in maniera sensibile i cronometrici, nel box di Iwata avremo il “solito” Quartararo, un pilota che difficilmente potrà aggiungere qualcosa alla straordinaria scorsa stagione, e che chiede a gran voce un aiuto ai tecnici. L'ingegner Luca Marmorini e il suo gruppo di lavoro non sono stati a guardare e le prime novità sono ben evidenti sul prototipo portato in pista da Cal Crutchlow: sul cupolino della M1 sono spuntate delle vistosissime ali a forma di paletta inclinata, quasi una prosecuzione del muso stesso. Considerando che il pilota inglese ha fatto registrare velocità di punta di 4 chilometri superiori all'anno scorso, si può supporre – ma appunto, sono solo ipotesi-, che il nuovo motore spinga in maniera sensibile più di quello vecchio. Il nuovo propulsore infatti non deve solo produrre più velocità, ma vincere anche una maggiore resistenza all'aria.

 

Forme che stupiscono

A Sepang è presente anche Aprilia, con Lorenzo Savadori. Nel box di Noale ci sono ben 4 RS-GP, un grande sforzo da parte dei tecnici, e le versioni 2023 hanno una aerodinamica molto audace. In particolare è la fiancata a richiamare l'attenzione: lo “scalino”, che l'anno scorso era appena accennato, ora è molto più pronunciato, con la parte inferiore della carenatura che ha preso una marcata forma a V. Anche Ducati aveva testato qualcosa di simile a Valencia, a riprova che la strada intrapresa sembra garantire significativi margini di sviluppo. Tornando alla RS-GP, altre piccole prese d'aria sono comparse sul cupolino, a testimonianza della cura complessiva del progetto.

 

Avanti con prudenza

Ducati fino a ora non ha fatto vedere particolari novità, se non un convogliatore di flusso a metà pancia, mentre KTM sta utilizzando un sensore sulla ruota anteriore, che con ogni probabilità dovrebbe servire a monitorare la temperatura della gomma. D'altronde non è un mistero che le moto austriache facciano fatica a mandare in temperatura lo pneumatico, con conseguenti difficoltà a ben performare in qualifica. In pista si sono visti tanto Dani Pedrosa che Jonas Folger, neo-assunto nel ruolo di collaudatore.

Per quanto riguarda Honda, la moto portata in pista da Stefan Bradl sembra ancora il prototipo di Valencia, e non la versione 2023.

Leggi altro su:
Aggiungi un commento